GAM
Settore healthcare, grazie a biotech e biopharma è pronto a ripartire
Il settore dell’healthcare, penalizzato negli ultimi due anni dai rumors della campagna elettorale USA, conta ora sulla spinta dei fondamentali, di biotech e biopharma.
2 Giugno 2017 08:00
Diecimila euro investiti nel maggio 2002 in un fondo azionario globale internazionale sarebbero diventati 15 anni dopo 22.200 euro, pari ad un rendimento annuo composto del +5,47%. La stessa somma investita in un buon fondo azionario settore healthcare sarebbero diventati invece 28.072 euro, ovvero il +7,13% medio annuo.
Un extra rendimento ottenuto oltretutto senza stravolgere sostanzialmente il profilo di rischio: la volatilità annualizzata del fondo azionario globale internazionale si è infatti attestata al 13,4% mentre quella del fondo azionario healthcare al 15,3%.
È interessante constatare che tale divergenza di rendimento resta confermata anche negli ultimi 10 anni e negli ultimi 5 anni ma non negli ultimi due anni.
Tra maggio 2015 e maggio 2017, infatti, mentre il fondo azionario globale internazionale ha messo a segno un guadagno del +9,8%, il fondo azionario healthcare ha addirittura perso il 2,8%.
Negli ultimi due anni, infatti, il settore healthcare ha sofferto soprattutto le tante voci, alimentate soprattutto da Hillary Clinton durante la sua campagna elettorale, circa possibili interventi statali per ridurre i costi dei farmaci alla popolazione americana.
Ma forse, è arrivato il momento della riscossa per il settore come spiega Mirjam Heeb, Responsabile azionario settore healthcare di GAM: “Riteniamo che nell’anno in corso ci possa essere un ritorno ai fondamentali che dovrebbe condurre a un generalizzato rientro degli investitori sul settore. L’innovazione non manca in molte aree terapeutiche e le valutazioni al momento sono al livello più basso degli ultimi anni, se confrontate con il mercato in generale. In più, le aspettative per l’healthcare sono state riformulate al rialzo”.
L’approccio di Mirjam Heeb si concentra sui megatrend del mercato. “All’interno del settore abbiamo fiducia nei confronti del biotech, per lo spirito fortemente innovativo di tale segmento. Cerchiamo infatti di separare l’attenzione specifica sull’innovazione e l’esposizione al megatrend del settore", precisa Miriam Heeb.
"C’è infatti una marcata differenza tra i differenti segmenti, ciascuno con un proprio spirito innovativo ma, contestualmente, soggetto a una gamma di fattori eterogenei” continua Mirjam Heeb che poi rivela un altro segmento nel quale ha fiducia: il biopharma.
“Si tratta di un ambito il cui ciclo d’investimento diventa commercialmente sostenibile solo dopo 10 anni, in seguito ad un lungo processo di ricerca e sviluppo. I prodotti vengono lanciati ed entrano poi nella fase di espansione” conclude Mirjam Heeb.
Un extra rendimento ottenuto oltretutto senza stravolgere sostanzialmente il profilo di rischio: la volatilità annualizzata del fondo azionario globale internazionale si è infatti attestata al 13,4% mentre quella del fondo azionario healthcare al 15,3%.
È interessante constatare che tale divergenza di rendimento resta confermata anche negli ultimi 10 anni e negli ultimi 5 anni ma non negli ultimi due anni.
Tra maggio 2015 e maggio 2017, infatti, mentre il fondo azionario globale internazionale ha messo a segno un guadagno del +9,8%, il fondo azionario healthcare ha addirittura perso il 2,8%.
Negli ultimi due anni, infatti, il settore healthcare ha sofferto soprattutto le tante voci, alimentate soprattutto da Hillary Clinton durante la sua campagna elettorale, circa possibili interventi statali per ridurre i costi dei farmaci alla popolazione americana.
Ma forse, è arrivato il momento della riscossa per il settore come spiega Mirjam Heeb, Responsabile azionario settore healthcare di GAM: “Riteniamo che nell’anno in corso ci possa essere un ritorno ai fondamentali che dovrebbe condurre a un generalizzato rientro degli investitori sul settore. L’innovazione non manca in molte aree terapeutiche e le valutazioni al momento sono al livello più basso degli ultimi anni, se confrontate con il mercato in generale. In più, le aspettative per l’healthcare sono state riformulate al rialzo”.
L’approccio di Mirjam Heeb si concentra sui megatrend del mercato. “All’interno del settore abbiamo fiducia nei confronti del biotech, per lo spirito fortemente innovativo di tale segmento. Cerchiamo infatti di separare l’attenzione specifica sull’innovazione e l’esposizione al megatrend del settore", precisa Miriam Heeb.
"C’è infatti una marcata differenza tra i differenti segmenti, ciascuno con un proprio spirito innovativo ma, contestualmente, soggetto a una gamma di fattori eterogenei” continua Mirjam Heeb che poi rivela un altro segmento nel quale ha fiducia: il biopharma.
“Si tratta di un ambito il cui ciclo d’investimento diventa commercialmente sostenibile solo dopo 10 anni, in seguito ad un lungo processo di ricerca e sviluppo. I prodotti vengono lanciati ed entrano poi nella fase di espansione” conclude Mirjam Heeb.
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