Andrea Brasili

Strategie di portafoglio, quali indicazioni dopo l’esito del voto nel Regno Unito

La situazione politica ingarbugliata rende poco attraente la sterlina mentre a livello multi asset è bene miscelare azioni Europa e Giappone con strategie di copertura.

12 Giugno 2017 10:56

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“Al di là delle tante questioni aperte, a partire da cosa il Primo Ministro May deciderà di fare date le dimensioni della sua sconfitta e quale combinazione di coalizioni di partiti formerà il governo, sembra proprio che una ‘hard Brexit’ (come indicato nel manifesto politico dei Tory) è adesso a rischio” dichiarano Andrea Brasili, Senior Economist Global Asset Allocation Research e Monica Defend Head of Global Asset Allocation Research di Pioneer Investments, commentando i risultati delle elezioni politiche nel Regno Unito.

Inoltre, come fanno notare i due manager, le solite frizioni politiche presenti in una coalizione di governo renderanno la formulazione di una strategia risoluta sulla Brexit dal lato UK ancora più difficile, cosa che potrebbe indebolire considerevolmente il potere di negoziazione del Regno Unito. Andrea Brasili e Monica Defend, a proposito della sterlina, che è stata principalmente scambiata come ‘valuta politica’, ritengono che rimarrà molto volatile vista la scarsa visibilità sull’evoluzione dei fondamentali economici del Regno Unito.

Inoltre, la posizione del Regno Unito nelle trattative con la UE è stata probabilmente ridimensionata e le prospettive di crescita nel medio termine del Paese potrebbero essere smorzate dall’aumento dell’incertezza, con implicazioni negative per la sterlina. “Nel medio termine, la decisione sulla Brexit ipotizza una serie di cambiamenti strutturali dell’economica britannica, in particolare con riguardo al peso e al ruolo di fattori esterni. Nello specifico, un calo sostanziale degli ridimensionata come centro finanziario” specificano i due manager che poi passano a parlare della curva dei rendimenti: “Tenendo conto che i laburisti sono in favore di un aumento delle tasse, della spesa pubblica e dell’emissione di debito e inoltre si aspettano di riportare alcuni settori industriali sotto il controllo nazionale, un governo con una maggiore influenza dei laburisti potrebbe portare ad un deficit pubblico più elevato e un maggiore debito pubblico: ciò si tradurrebbe in una più sostenuta emissione di titoli di Stato e un maggiore premio per il rischio sui titoli con scadenza più lunga".

Più particolareggiata, infine, la view da un punto di vista Multi-Asset. Innanzitutto Andrea Brasili e Monica Defend ritengono che il mercato delle obbligazioni legate all’inflazione offra valutazioni poco attraenti e optano per titoli collegati all’inflazione europei e giapponesi. “La nostra priorità va alle azioni europee in generale (senza una specifica preferenza sul mercato UK ) e preferiamo le azioni europee e giapponesi a quelle americane, perché ci aspettiamo che il sostegno dalle politiche reflazionistiche possa essere più vantaggioso su questi mercati, dove le valutazioni sono più attraenti” spiegano i due manager che tuttavia, mettono in guardia sul possibile incremento della volatilità a causa del rischio geopolitico. Di conseguenza Andrea Brasili e Monica Defend cercano di gestire i picchi potenziali della volatilità con strategie di copertura e asset percepiti come beni rifugio, come l’oro.

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