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Cobalto, l’oro nell’epoca del boom delle auto elettriche

Un gestore americano ne ha comprato oltre mille tonnellate. I prezzi del metallo sono cresciuti del 70%, ma non è tutto “cobalto” quello che luccica…  

19 Giugno 2017 00:01

financialounge -  auto elettrica cobalto commodities Tesla
Anticipare le tendenze future è la base di ogni buon investimento. Fedele a questo principio il signor Robert Mitchell da Portland, gestore di un fondo e partner di Portal Capital LCC, ha scommesso sul boom del cobalto. Il ragionamento, che in effetti sembra filare, è il seguente: le auto elettriche conquisteranno il mercato, le auto elettriche per funzionare hanno bisogno di batterie al litio, le batterie al litio necessitano di cobalto. Senza dimenticare che lo stesso prezioso metallo è presente in cellulari, tablet e computer.

Dall’inizio dell’anno il prezzo del cobalto è cresciuto del 70%, la miglior performance tra le commodity principali. A trainare il prezzo verso l’alto, ovviamente, è il mercato delle auto elettriche che a sua volta promette di soppiantare gli “antichi” motori a scoppio. Se nel 2006 il 20% del cobalto scambiato sul mercato veniva usato per costruire batterie, oggi la percentuale è salita a oltre la metà. E se Tesla manterrà la promessa di una produzione più “popolare”, tale percentuale aumenterà ancora.

[caption id="attachment_116016" align="alignnone" width="648"]L'andamento del prezzo del cobalto da maggio 2016 a oggi (Fonte: London Metal Exchange) L'andamento del prezzo del cobalto da maggio 2016 a oggi (Fonte: London Metal Exchange)[/caption]

Dall’aprile del 2016, subodorando l’affare, Robert Mitchell ha cominciato a investire in cobalto. Allora costava 24mila dollari a tonnellata, oggi è arrivato a 56,500 dollari e in due magazzini del Connecticut Mitchell ha stipato oltre mille tonnellate di cobalto. Il metallo vale circa 56 milioni di dollari e rappresenta circa l’80% del capitale gestito: il restante 20% è investito in compagnie che producono componenti per batterie.

Ma non è tutto oro (o cobalto) quello che luccica. Volendo mettere da parte le implicazioni etiche legate alle miniere in cui si estrae cobalto - ubicate principalmente in Congo, dove i diritti dei lavoratori non sono esattamente una priorità – questo business presenta alcune criticità. Una di queste è la difficoltà di accesso al mercato, “presidiato” da un esiguo numero di società di commercio specializzate, produttori e consumatori finali del prodotto. I pochi attori in gioco rendono vulnerabile il prezzo del cobalto, soggetto a forti oscillazioni se anche uno solo dei venditori cambia strategia.

Inoltre, essendo un sottoprodotto delle miniere di rame e nichel, è esposto anche ai rischi di questi due settori estrattivi (il nichel, per esempio, quest’anno ha perso il 12%). Matthew Langsford, manager di Terra Capital, ha espresso le sue perplessità al Wall Street Journal sulla scarsa liquidità del cobalto “fisico”, difficile da vendere rapidamente, optando per l’acquisto di azioni di società specializzate nell’estrazione del metallo. Senza dimenticare, infine, il rischio che le aziende produttrici di batterie puntino su materiali meno costosi. In questo caso, per il signor Mitchell non sarebbe facile trovare spazio in casa per oltre mille tonnellate di cobalto.

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