Alessandro Furrer

Mercati, gestione attiva e flessibilità per adattarsi alle economie globali

Perché le economie mondiali, che si trovano in stadi diversi di crescita, e l’approccio non coordinato delle banche centrali rappresentano un’occasione da sfruttare.

21 Giugno 2017 10:23

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Qual è lo stato di salute dei mercati globali? Argomento complesso e dalle varie sfaccettature, affrontato da alcuni esperti di Fidelity International che hanno voluto fare il punto sui mercati prima dell’estate. Diversi gli argomenti toccati da Donatella Principe, Head of FSU and Institutional Sales di Fidelity, insieme agli Associate Sales Director Alessandro Furrer e Natale Borra, che hanno illustrato alcuni esempi di portafoglio e proposto soluzioni d’investimento.

Per sentire il polso dei mercati si può partire da un dato eloquente: l’indice globale, dal marzo 2009, ha fatto registrare un incremento del 175% con ben 99 mesi di rally. Quindi, alla luce di questo andamento, esiste un rischio di inversione di tendenza? Secondo Donatella Principe, bisogna analizzare tre “spie” di una possibile svolta negativa: recessione, stretta monetaria e panico.

Per quanto riguarda il primo punto, spiega Principe, “la crescita è più debole ma anche in Europa la recessione è ormai alle spalle”.  Sul secondo, Draghi, facilitato da un’inflazione core ancora non convincente, continua a negare l’ipotesi di una stretta monetaria, mentre il rialzo dei tassi da parte della Fed (la cui riduzione di bilancio, secondo Principe, sarà meno impattante di quanto previsto dai mercati) sembra essere estremamente graduale e ponderato. Sia in Europa che negli USA, inoltre, l’aumento dei salari è ancora molto basso. Infine, il panico appare molto distante dall’attuale contesto macroeconomico. Secondo Principe, qualche criticità può arrivare dal “reflation trade” di Trump, che con le sue promesse ha fatto muovere al rialzo gli indicatori di aspettativa, che non si sono poi tradotti in dati reali.

“Il 2017 – ha spiegato l’esperta di Fidelity International – sarà l’anno degli utili, sia per le aziende USA che per quelle europee. Nel Vecchio Continente, in particolare, le azioni hanno valutazioni particolarmente interessanti e ora esistono anche i catalizzatori veri e propri che hanno portato, lo scorso maggio, alla più grande rotazione di flussi dagli USA verso l’Europa dal 1999”. Inoltre l’economia dell’Eurozona potrà contare ancora sulle politiche espansive della BCE, che ha appena rivisto al ribasso le stime per l’inflazione core. Senza dimenticare, inoltre, che le difficoltà del petrolio (dovute alla super produzione di shale oil americano) stanno rallentando anche l’inflazione headline.

Sul fronte valute, Principe giudica improbabile un apprezzamento del dollaro che “oggi è una delle valute più sopravvalutate”. Tuttavia la valutazione del dollaro è molto importante per le economie dei paesi emergenti i quali, spiega Principe, “stanno rivedendo i modelli di crescita” per scongiurare i rischi del protezionismo. “Il mercato del debito emergente – sottolinea Donatella Principe – è stato positivo nel 2016 e sta vivendo un boom in questa prima parte di 2017. Purtroppo solo gli investitori istituzionali sembrano aver colto queste opportunità mentre gli investitori retail sono rimasti al palo”.

Per offrire queste opportunità a tutti gli investitori, Furrer ha illustrato [tooltip-fondi codice_isin="LU0238205289"]FF Emerging Market Total Return Debt Fund[/tooltip-fondi], che investe proprio nell’obbligazionario dei paesi emergenti spaziando in maniera flessibile fra debito societario e governativo, in valuta forte o locale.
Uno dei punti cardine della filosofia di Fidelity è rappresentato dalla diversificazione che, come ricordato da Donatella Principe, oggi offre grandi occasioni perché “siamo in un contesto di economie che crescono in maniera diversa e sono in stadi diversi e le stesse banche centrali si stanno muovendo in maniera non coordinata”.

In tema di duration globale, Fidelity ha portato in Italia lo scorso anno il [tooltip-fondi codice_isin="LU0261947765"]FF Flexible Bond Fund[/tooltip-fondi] mentre, per tenere un approccio costruttivo sull’azionario europeo, Furrer ha illustrato [tooltip-fondi codice_isin="LU0251129549"]FF European Larger Companies Fund[/tooltip-fondi], che investe in aziende di qualità in grado di contrastare meglio la volatilità.

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