Strategie sistematiche, la nuova frontiera dell’asset management

La liquidità sui conti correnti è arrivata a 1.400 miliardi di euro a dimostrazione di come ci sia diffidenza verso i mercati finanziari, diffidando dal pianificare nel lungo periodo evitando di voler riconoscere le insidie della giacenza di liquidità.

“L’investitore evoluto, o coadiuvato da un esperto, ha la vista lunga, guarda cioè al lungo termine, orienta la diversificazione verso strategie ‘Fixed Income Replacement’, strumenti che aiutino a costruire rendimento con debole direzionalità (absolute return, debito subordinato di emittenti a elevato rating, MBS, CAT Bond …)” fa presente Carlo Benetti, Head of Market Research and Business Innovation di GAM (Italia) SGR, nell’Alpha e il Beta del 26 giugno 2017.

Secondo il manager, lo stile di gestione rappresenta un ulteriore fattore di diversificazione, le gestioni sistematiche si candidano non a sostituire ma ad affiancare le strategie tradizionali, quante più numerose sono le classi di attivo e gli stili di gestione tra loro indipendenti, tanto più è ottimale il profilo rischio/rendimento del portafoglio. A questo proposito vale la pena segnalare che gli hedge fund guidati da strategie sistematiche sono responsabili del 27% degli scambi azionari nelle borse americane (era il 14% nel 2013), e dispongono di asset per 932 miliardi di dollari, qualcosa di più del 30% degli asset complessivi degli hedge fund. Inoltre, nel primo trimestre del 2017, i fondi a trazione sistematica hanno intercettato nuovi flussi per oltre quattro miliardi e mezzo di dollari, mentre l’intero universo hedge ne ha persi oltre cinque.

Ma attenzione, perché le strategie sistematiche non sono garanzia di performance. Inoltre, anche dietro le strategie sistematiche c’è l’intervento umano: non è il computer che decide, le scelte sono sempre frutto delle istruzioni che l’uomo impartisce al computer. Quando la strategia di investimento sistematica supera i confini dei mercati azionari e accetta la sfida dei portafogli multi asset, le possibili combinazioni tra classi di attivo, aree geografiche, settori e singoli titoli diventano incalcolabili, e il supporto di esperti diventa prezioso.

“Si tratta di un territorio nuovo, poco conosciuto e non ancora esplorato in profondità. È la nuova frontiera dell’asset management di cui parleremo a Milano il prossimo 12 luglio” specifica Carlo Benetti preannunciando che, in quell’occasione, gli esperti di intelligenza artificiale e esponenti di Cantab Capital Partners, la società specializzata nelle gestioni multi asset sistematiche acquistata da GAM nel 2016, illustreranno gli aspetti innovativi di questa nuova frontiera della diversificazione intelligente del portafoglio.