Colin Moore

Infrastrutture, il valore aggiunto dei rendimenti stabili

I rendimenti stabili nel tempo consentono agli investitori di adottare atteggiamenti meno emotivi durante le fasi di ribasso dei mercati finanziari.

25 Luglio 2017 09:48

financialounge -  Colin Moore Columbia Threadneedle Investments filippine infrastrutture rendimenti spunti di investimento
“C’è stata una vivace discussione sull’economia statunitense o europea, al fine di stabilire se la crescita sarà del 2,4% o del 2,5%. Si tratta di differenze relativamente minime, mentre nel prossimo decennio, e anche oltre, le infrastrutture offrono chiare opportunità di crescita non inferiori al 6% annuo: non riesco infatti ad immaginare un paese che non abbia bisogno di migliorare le proprie infrastrutture” commenta Colin Moore, Chief Investment Officer Globale di Columbia Threadneedle, secondo il quale, peraltro, si tratta di un settore in mutamento che presenta una gamma sempre più diversificata di opportunità.

“Le infrastrutture wireless e internet, per esempio, avvicinano gli utenti altrettanto efficacemente di collegamenti fisici come strade, aeroporti, ferrovie e ponti. Ho ad esempio notato, durante un recente viaggio nelle Filippine, che l’approccio locale adottato per collegare le persone al sistema di servizi finanziari non si basa sulla costruzione di migliaia di nuove filiali bancarie quanto sulla creazione di banche virtuali tramite reti wireless” argomenta Colin Moore che sfrutta le peculiarità degli investimenti nelle infrastrutture per ribadire il concetto che la stabilità del reddito è alla base della soddisfazione nel lungo termine.

“I fatti dimostrano che l’obiettivo degli investitori è replicare le performance più spettacolari dell’anno precedente, ma le nostre analisi indicano che tale strategia è estremamente inefficace” specifica il manager che poi propone un esempio. “Se si intende risparmiare per pagare la retta universitaria dei propri figli o per finanziare la pensione, la cosa più importante è la stabilità del reddito. È molto meglio ricevere stabilmente il 6% che ottenere un anno il 10%, il secondo anno perdere il 2% e il terzo guadagnare il 4%” .

Senza dimenticare che un reddito più stabile offre i vantaggi della capitalizzazione composta degli interessi e, aspetto forse ancora più importante, che il risparmiatore che punta a ottenere rendimenti più elevati è in genere il primo a vendere quando l’investimento attraversa una fase di ribasso. La stabilità del rendimento rappresenta inoltre un fattore di supporto alla gestione attiva.

“La nostra ricerca indica che una strategia attiva può costare ai clienti tra i 60 (+0,60%) e gli 80 punti base (+0,80%) annui in più rispetto a una passiva, mentre vendere quando le quotazioni sono basse e acquistare quando solo alte costa fino a 200 punti base (+2,00%) annui. L’adozione di strategie che offrono rendimenti più stabili, possono convincere gli investitori a non farsi prendere dal panico durante le fasi di volatilità e questo può avere un impatto rilevante sui loro risultati di lungo termine. Ecco perché, è indispensabile puntare alla stabilità evitando i rendimenti spettacolari ma di breve durata” conclude Colin Moore.

Trending