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Italia, Usa e Cina: l’elevato livello del debito può innescare turbolenze globali

Nonostante l’attuale fase positiva del ciclo economico globale, l’elevato livello del debito delle tre aree, sia esso privato o pubblico, resta l’osservato speciale.

25 Luglio 2017 09:34

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La crescita resta solida e con buone prospettive di rimanere su tali livelli negli Stati Uniti, nell'Eurozona e in Cina. L'inflazione è bassa e stabile mentre le politiche monetarie rimangono nel complesso accomodanti malgrado l'adozione di qualche misura di normalizzazione.

Tuttavia, per Yves Longchamp, Head of Research di ETHENEA Independent Investors (Schweiz) AG e Guido Barthels, Chief investment officer e Portfolio Manager di Ethenea Independent Investors SA, è necessario restare vigili su tre realtà, accomunate dall’elevato livello del debito: l'Italia, gli Stati Uniti e la Cina.

“Nel lungo elenco di rischi figurano l'Italia, che rappresenta un rischio per la tenuta dell'Eurozona, l'economia statunitense in graduale rallentamento e, infine, la Cina, con i suoi squilibri interni e a livello internazionale: elevato debito pubblico e pressioni al ribasso sulla valuta” puntualizzano i due manager che, infatti, seguono con la massima attenzione l'elevato livello del debito, sia esso privato o pubblico, delle tre aree osservando l’evoluzione del livello dei tassi d'interesse.

“I rendimenti nei mercati obbligazionari non saranno omogenei in tutte le aree: infatti mentre in alcune si potranno registrare svolte al rialzo (Bund) in altre si potranno sperimentare movimenti al ribasso (Treasury USA)” specificano Yves Longchamp e Guido Barthels secondo i quali un catalizzatore potrebbe essere l'eventuale impeachment di Trump, oppure un orientamento troppo restrittivo della Fed, frutto di un errore politico, durante una fase di debolezza economica. Un altro fronte da osservare è quello relativo ai timori del mercato sulla sostenibilità del debito cinese che potrebbero provocare, da un momento all’altro, turbolenze su scala globale.

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