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Settore lusso, perché mettere al centro il prodotto senza mai accettare compromessi sulla qualità

Alcuni ostacoli che hanno rallentato il settore lusso negli ultimi anni, soprattutto in Cina, sembrano superati: ecco su quali brand occorre puntare adesso.

14 Agosto 2017 00:02

financialounge -  cina corruzione GAM lusso Scilla Huang Sun
Se si osserva l’andamento del settore lusso a livello mondiale e lo si mette a confronto con l’indice MSCI World delle borse internazionali, si nota che negli ultimi 10 anni le performance sono state favorevoli al luxury fino al 2014: da allora, invece, l’indice MSCI world ha prevalso.

A frenare la crescita del settore alcuni fattori macroeconomici che incidono maggiormente sull’industria del lusso quali, in particolare, la propensione generale al consumo, il turismo e, soprattutto, gli sviluppi geopolitici.

Un esempio è la campagna contro la corruzione in Cina che ha avuto impatti molto negativi sull’industria del lusso negli ultimi anni. Un fenomeno che ora sembra archiviato e, infatti, il giro d’affari del lusso in Cina si sta riprendendo.

“I beni di lusso sono più ciclici dei beni di consumo tipicamente difensivi come gli alimenti, ma spesso si dimostrano più resistenti alla congiuntura. Dipende molto dal segmento di appartenenza: automobili, gioielli e orologi sono ad esempio più ciclici del cognac o dei cosmetici” fa sapere Scilla Huang Sun, Gestore del fondo GAM Multistock - Luxury Brands Equity di GAM, secondo la quale, in un contesto positivo per l’economia mondiale, si osserva un ritorno di interesse sui temi d’investimento che beneficiano della crescita strutturale dei paesi emergenti, dove il ceto medio si sta sviluppando a una velocità superiore alla media e alimenta l’appetito per i marchi occidentali.

“Attualmente il nostro fondo del lusso detiene le posizioni maggiori in Hermès, LVMH e L’Oréal, ma investiamo anche in nomi quali Estée Lauder, Kering, Pernod Ricard, Richemont e Tiffany” rivela Scilla Huang Sun il cui obiettivo consiste nell’investire in 25-40 aziende del lusso. La manager persegue un approccio orientato ai fondamentali facendo peraltro leva su un fattore distintivo: la conoscenza consolidata nel tempo della maggior parte delle aziende nelle quali investe.

“I marchi più forti hanno in comune le stesse caratteristiche: mettono al centro il prodotto, senza mai accettare compromessi sulla qualità. Per distinguersi dalla concorrenza, risulta quindi fondamentale il messaggio del marchio” sottolinea la manager secondo la quale un brand di lusso non può rivolgersi a tutti, ma deve avere un posizionamento chiaro.

“Altri elementi di assoluto rilievo di un marchio sono la creatività e la forza innovativa in quanto i clienti sono esigenti e ben disposti a spendere molto per prodotti innovativi e di qualità. Le aziende del lusso sono interessanti obiettivi d’investimento perché hanno potere di imposizione dei prezzi e ampi margini. Un marchio ben gestito genera ingenti flussi di cassa, cosa che spiega i bilanci solidi e l’aumento degli utili distribuiti negli ultimi anni” conclude Scilla Huang Sun.

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