High Yield
High yield USA, adesso occorre cautela e selezione
Dopo una lunga corsa che nei tre anni ha fatto guadagnare oltre il 20%, adesso le occasioni si concentrano tra selezionate MLP e le società di E&P.
29 Agosto 2017 09:41
Anche l’investimento in titoli obbligazionari societari americani ad alto rendimento (high yield) ha sofferto quest’anno l’indebolimento del dollaro. Infatti il rendimento medio in euro dei fondi high yield USD si attesta a un -6,5% dovuto alla contrazione del biglietto verde rispetto all’euro (-11%), senza la quale il risultato sarebbe stato ampiamente positivo.
Nell’ultimo anno e negli ultimi tre anni, tuttavia, il rendimento medio dei fondi high yield USD resta saldamente in attivo: +2,6% negli ultimi 12 mesi e addirittura +20% nel triennio. Anche per questo, gli investitori alla ricerca di rendimento in ambito obbligazionario continuano a guardare con attenzione al segmento high yield Usd nonostante la performance deludente da inizio anno.
Ma per Ronald Jin, Credit Analyst, e John M. Devir, Gestore di PIMCO, adesso è necessaria la massima cautela e, soprattutto, un’attenta selezione.
“PIMCO mantiene una posizione di sottopeso per i crediti legati all’energia, in particolare relativamente alle compagnie di servizi petroliferi, trivellatori e E&P (esplorazione e produzione) ad alto rischio che necessitano di prezzi significativamente maggiori delle materie prime per avere flussi di cassa positivi” fanno sapere i due manager, secondo i quali i guadagni del secondo trimestre realizzati dalle compagnie energetiche USA supportano il loro sottopeso ai crediti energetici in generale con la convinzione che il greggio di Brent oscillerà nel range tra i 45 e i 55 dollari al barile (bbl) nel breve e medio termine.
“Tuttavia, sulla base della nostra rigorosa analisi di stress test proprietaria, stiamo trovando opportunità di investimento in selezionate Master Limited Partnership (MLP) e le società di E&P (esplorazione e produzione) di qualità superiore, che risultano meglio isolati nel resistere ad un ambiente in cui i prezzi del petrolio greggio restano su livelli limitati. In particolare, favoriamo le compagnie di E&P con produzioni a basso costo, solidi bilanci e accesso alla liquidità“ concludono Ronald Jin e John M. Devir.
Nell’ultimo anno e negli ultimi tre anni, tuttavia, il rendimento medio dei fondi high yield USD resta saldamente in attivo: +2,6% negli ultimi 12 mesi e addirittura +20% nel triennio. Anche per questo, gli investitori alla ricerca di rendimento in ambito obbligazionario continuano a guardare con attenzione al segmento high yield Usd nonostante la performance deludente da inizio anno.
Ma per Ronald Jin, Credit Analyst, e John M. Devir, Gestore di PIMCO, adesso è necessaria la massima cautela e, soprattutto, un’attenta selezione.
“PIMCO mantiene una posizione di sottopeso per i crediti legati all’energia, in particolare relativamente alle compagnie di servizi petroliferi, trivellatori e E&P (esplorazione e produzione) ad alto rischio che necessitano di prezzi significativamente maggiori delle materie prime per avere flussi di cassa positivi” fanno sapere i due manager, secondo i quali i guadagni del secondo trimestre realizzati dalle compagnie energetiche USA supportano il loro sottopeso ai crediti energetici in generale con la convinzione che il greggio di Brent oscillerà nel range tra i 45 e i 55 dollari al barile (bbl) nel breve e medio termine.
“Tuttavia, sulla base della nostra rigorosa analisi di stress test proprietaria, stiamo trovando opportunità di investimento in selezionate Master Limited Partnership (MLP) e le società di E&P (esplorazione e produzione) di qualità superiore, che risultano meglio isolati nel resistere ad un ambiente in cui i prezzi del petrolio greggio restano su livelli limitati. In particolare, favoriamo le compagnie di E&P con produzioni a basso costo, solidi bilanci e accesso alla liquidità“ concludono Ronald Jin e John M. Devir.
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