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Mercati emergenti, un sovrappeso in portafoglio grazie alla stabilità cinese

Il 19° Congresso del Partito Comunista Cinese di inizio novembre dovrebbe gettare le basi per la crescita economica del colosso asiatico per i prossimi 10 anni.

30 Agosto 2017 09:57

financialounge -  Candriam cina Li Keqiang Nadège Dufossé Xi Jinping
Una posizione di sovrappeso sui mercati emergenti. È quella dichiarata da Nadège Dufossé, Head of Asset Allocation di Candriam Investors Group, che spiega: “Alla base di tale decisione figura, almeno in parte, la stabilità economica e politica relativa e l’approccio sistematico di lungo periodo di Pechino che, in un contesto caratterizzato da un momentum ciclico solido, avrà un appuntamento di assoluto rilievo all’inizio di novembre: il 19° Congresso del Partito che fisserà le priorità politiche del prossimo quinquennio”.

Si tratta di un traguardo importante per due ragioni. In primo luogo, il presidente Xi Jinping presenterà la propria relazione politica, illustrando in dettaglio le priorità politiche per i prossimi cinque anni fra cui la riorganizzazione economica e le riforme strutturali. Secondo Nadège Dufossé, la relazione congressuale, che approfondirà le tematiche relative alla stabilità e alla crescita economica, dovrebbe indicare le principali aree di sviluppo e indagare i problemi strutturali più noti: dal mercato residenziale alle inefficienze delle imprese statali, dalla minor competitività del settore export, alla crescita del debito e dell’indebitamento.

In secondo luogo, fra gli altri appuntamenti elettorali in programma, si designeranno probabilmente cinque nuovi membri su sette del potente Comitato permanente del Politburo. “Ne deriva che le scelte congressuali di quest’anno dovrebbero incidere a fondo sui prossimi dieci anni, tenendo nel dovuto conto che il presidente Xi Jinping e il premier Li Keqiang potrebbero restare in carica per un altro mandato quinquennale” specifica Nadège Dufossé ricordando che, il congresso dovrebbe svolgersi in un contesto economico favorevole mentre l’indice Li Keqiang sintetizza ottimamente la robusta attività, evidenziando la crescita in termini di finanziamenti totali, produzione di energia elettrica e traffico merci.

“In virtù del calo del dollaro rispetto al renminbi cinese, le riserve valutarie di Pechino in valuta estera, hanno frenato la contrazione mentre i prezzi dei metalli industriali, come minerale di ferro e rame, hanno iniziato a risalire” conclude Nadège Dufossé

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