Brexit

Perché adesso è troppo rischioso investire nel Regno Unito

La partnership con l'UE, avviata nel 1973, ha implicazioni molto più profonde di quanto molti possano immaginare per il Regno Unito, ma è stata sottostimata.

1 Settembre 2017 09:36

financialounge -  Brexit Ethenea Euratom Guido Barthels Regno Unito Unione europea Yves Longchamp
Un ulteriore deprezzamento della sterlina a breve termine potrebbe agevolare ulteriormente le esportazioni britanniche, ma sul lungo termine tornerebbero a emergere i motivi della flessione della divisa inglese.

"Ricorrendo a opzioni valutarie puntiamo a beneficiare di un ulteriore indebolimento della sterlina” fanno sapere Guido Barthels, Portfolio Manager, e Yves Longchamp, Head of Research di ETHENEA Independent Investors, secondo i quali l'economia britannica versa in condizioni peggiori di quelle dell'Eurozona e la scarsa chiarezza sul processo di Brexit contribuisce a rendere impossibili da calcolare i rischi di investimento nel paese.

Una convinzione che si basa su fatti concreti, come il caso Euratom, la Comunità europea dell'energia atomica. Solo adesso, infatti, sembrerebbe che i britannici inizino lentamente a capire che mantenere attive le 15 centrali nucleari in funzione in Gran Bretagna potrebbe divenire problematico, visto che Euratom è tra l’altro responsabile della sorveglianza degli standard di sicurezza delle centrali nucleari nell'UE.

“L'uscita dall'UE costringerebbe i britannici a organizzare ex novo nel giro di 20 mesi una propria autorità con standard e collaboratori o, appunto, a chiudere le centrali nucleari, con le corrispondenti conseguenze per l'approvvigionamento energetico. Anche i pazienti in radioterapia sarebbero costretti a cercare altre fonti per gli isotopi radioattivi dopo l'uscita da Euratom, a cui compete anche questo settore” argomentano Guido Barthels e Yves Longchamp.

“Tutto questo corrobora la tesi che la partnership con l'UE, avviata nel 1973, ha implicazioni molto più profonde di quanto molti possano immaginare per il Regno Unito e che sia stata sottostimata”, spiegano Longchamp e Barthels, secondo i quali una semplice uscita dalla UE effettuata senza adeguata preparazione avrebbe per la Gran Bretagna conseguenze negative inimmaginabili.

“Se questo è il contesto, riteniamo al momento praticamente impossibile investire in Gran Bretagna perché i rischi sono incommensurabili sotto ogni punto di vista” concludono i due manager.

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