Andrea Delitala

È giunto il momento di inversione del trend tra Eurostoxx e S&P500

Il comportamento positivo del DAX (al cui interno figurano industriali, auto e high export) nel corso della prima settimana di settembre è incoraggiante.

14 Settembre 2017 10:50

financialounge -  Andrea Delitala Euro Stoxx 50 Europa Marco Piersimoni mercati azionari Pictet S&P 500 Wall Street
Dall’inizio dell’anno all’11 settembre scorso le principali borse internazionali hanno avuto un andamento tendenzialmente positivo. E gli indici azionari lo testimoniano: dall’MSCI world della Borse mondiali (+7,98% in valuta lcale), all’MSCI emerging markets (+20,7%), dal Nasdaq composite (+19,5%) all’S&P500 (+11,1%), dal Topix di Tokyo (+6,2%) allo Stoxx 600 europeo (+4,98%), dall’Eurostoxx (+6,22%) all'FTSE Mib di Piazza Affari (+15,1%).

Tuttavia, da inizio maggio, si è potuta constatare una certa divergenza di andamento in particolare tra l’Europa e Wall Street. Basti pensare che dal 5 maggio a oggi, mentre l’Eurostoxx ha lasciato sul parterre poco meno di cinque punti percentuali, l’S&P500 ha messo a segno un rialzo del +2,6%.

“La sottoperformance accumulata la parte dell’indice Eurostoxx da inizio maggio è stata pari a sette punti percentuali rispetto all’indice S&P500: si tratta di un movimento eccessivo e potrebbe essere giunto il momento di inversione del trend. Una condizione necessaria per permettere questo movimento è arrestare l’apprezzamento dell’Euro” spiegano Andrea Delitala, Head of Euro Multi Asset di Pictet Asset Management e Marco Piersimoni, Senior Portfolio Manager di Pictet Asset Management secondo i quali è incoraggiante il comportamento positivo del DAX (indice caratterizzato dalla presenza di molte società industriali, del settore auto e di aziende attive nell’export) nel corso della prima settimana di settembre.

Le banche (non soltanto quelle europee) hanno continuato a sottoperformare ad agosto, complice il ribasso dei rendimenti del mercato obbligazionario che comprime il margine di intermediazione.

“Sul cambio euro/dollaro USD riteniamo che si stia per aprire una fase di consolidamento tattico con un livello obiettivo collocabile tra 1,15 e 1,17” puntualizzano Andrea Delitala e Marco Piersimoni che rivelano poi di muoversi riducendo la duration obbligazionaria (scadenza media dei titoli in portafoglio) a partire dagli USA.

“I rendimenti sul decennale americano sono prossimi al 2%, molto distanti dal 2,6% toccato nella primavera scorsa. Riteniamo che esista ancora la possibilità di un rialzo entro fine anno da parte della FED (una decisione che aiuterebbe anche la risalita tattica del dollaro usd)” concludono i due manager convinti che le obbligazioni, almeno fino ad ora, non abbiano registrato il miglioramento ciclico osservabile in base ai dati dei PMI globali o sulle materie prime (a partire per esempio dall’apprezzamento del +25% del rame negli ultimi 2 mesi).

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