Emma Marcegaglia

Padoan: "Banche, quadro europeo flessibile ma integrazione va migliorata"

Il ministro dell'Economia rivendica i salvataggi degli istituti bancari e il lavoro sugli NPL. Abete: "Imprese siano pronte per i PIR".

18 Settembre 2017 12:21

financialounge -  Emma Marcegaglia fintech italia non performing loan Pier Carlo Padoan PIR settore bancario
Ospite del convegno "The italian banking conference", il ministro Pier Carlo Padoan ha ribadito il mantra delle scorse settimane: l'economia ha imboccato la strada giusta, ma non è il momento di sedersi sugli allori.

Nell'aula Mario Arcelli della sede romana della LUISS Business School, Padoan ha fatto il punto sul lavoro svolto dal governo per affrontare le crisi bancarie italiane. "L'obiettivo del governo - ha detto Padoan - era ristrutturare il sistema bancario italiano per renderlo meno frammentato e poter garantire il supporto all'economia reale. Lo abbiamo fatto senza mai ricorrere al bail in. Ogni crisi era diversa dall'altra, e per questo per ogni situazione è stata utilizzata una soluzione specifica. Ciò dimostra che le regole europee sono flessibili, tuttavia le vicende delle banche italiane hanno evidenziato le criticità dovute alle sovrapposizioni di regole tra le varie istituzioni. Il completamento dell'unione bancaria europea deve fare passi avanti, sia sotto il profilo della comprensione dei problemi che per quanto riguarda l'architettura istituzionale".

Tra le criticità maggiori del sistema bancario italiano figurano i crediti deteriorati, i cosiddetti NPL (non performing loan). Affrontando questo tema, il ministro Padoan ha rivendicato i risultati ottenuti con il meccanismo di garanzia che "ha favorito il mercato degli NPL" contribuendo "a ridurre la forbice di prezzo tra chi compra e chi vende". E anche in questo caso Padoan ha lanciato un monito affinchè le nuove regole sul sistema bancario non rappresentino uno shock per un mercato, quello degli NPL appunto, che sta mostrando segnali di ripresa importanti.

L'apertura del convegno dedicato al rilancio del sistema bancario italiano in Europa è stata affidata a Emma Marcegaglia, presidente LUISS, che ha definito "più solido" il sistema bancario italiano. "Ci siamo lasciati alle spalle la peggiore crisi del dopoguerra - ha commentato Marcegaglia - e attualmente anche i dati sul credito a imprese e famiglie sono migliorati. Credo che il governo abbia affrontato i temi spinosi legati alle banche in modo intelligente e positivo. Tuttavia, non è il momento di sedersi: l'Europa deve proseguire la marcia verso l'integrazione, passando per un ministro delle Finanze e un bilancio comune per aiutare i paesi nei processi di riforma".

Tra le sfide che le banche italiane devono affrontare, in un contesto in cui i margini di redditività "classici" si vanno sempre più assottigliando, figura sicuramente il fintech, ovvero la rivoluzione digitale che ha ormai investito in pieno anche il settore bancario. Un tema, quello del fintech, che ha affrontato anche Luigi Abete, presidente BNL e presidente LUISS Business School, secondo cui è fondamentale trasformare questo cambiamento "da minaccia a opportunità". Lo stesso Abete, che ha definito "la nostra crescita economica solida l'unica possibile" poichè "tassi troppo elevati potrebbero avere effetti contraddittori", ha affrontato anche il tema dei PIR, i piani individuali di risparmio protagonisti per i quali è prevista una raccolta di 68 miliardi di euro in 5 anni. Com'Ë noto, una parte di questi fondi andranno a finanziare le piccole e medie imprese italiane: "Ma bisogna creare un adeguato livello di offerta da parte delle imprese - ha spiegato Abete - altrimenti non si sapr‡ dove mettere questi capitali raccolti".

Trending