Carlo Benetti
Diversificare per combattere l’incertezza dei mercati
Gestire il timing di ingresso o uscita è un esercizio velleitario, meglio valutare la propria tolleranza al rischio e ampliare la composizione del portafoglio: l’analisi di GAM.
20 Settembre 2017 09:37
A margine della conferenza di apertura di ConsulenTia 2017 Torino, la due giorni partita ieri e ospitata presso il centro congressi del Lingotto, abbiamo incontrato Carlo Benetti, Head of Market Research & Business Innovation di GAM (Italia) SGR. Dopo aver preso parte in qualità di relatore alla tavola rotonda sui mercati dal titolo “Portfolio construction: stretegie MIFID II”, Benetti ha risposto ad alcune nostre domande, soffermandosi sulle criticità dei mercati odierni e sull’approccio migliore da tenere per affrontarli.
Creare valore e resistere alle fasi di incertezza del mercato: come fare?
“Le contraddizioni dello scenario economico aumentano l’incertezza. La crescita è solida, diffusa nelle principali aree del mondo, non ci sono segnali allarmanti di inflazione, ma le valutazioni dei mercati sono elevate, il livello dei rendimenti e il prezzo del petrolio non sono coerenti con questo quadro. Contraddittoria anche la reazione dei mercati alle mosse delle banche centrali: la Federal Reserve ha ribaltato la propria politica monetaria e le condizioni finanziarie si sono allentate. Da noi l’euro si rafforza nonostante la banca centrale mantenga invariata la politica monetaria accomodante. I risparmiatori sono stretti tra persistenza e prudenza, tra confermare l’esposizione al rischio o cominciare a ridurla. Provare a gestire il timing di ingresso o uscita dai mercati è sempre un esercizio velleitario, nessuno sa cosa accadrà domani, noi di GAM suggeriamo di esercitare la prudenza valutando la propria tolleranza al rischio e ampliando la diversificazione del portafoglio: mercati emergenti, strumenti decorrelati da azioni e obbligazioni, strategie “relative value”, classi di attivo specialistiche, ma liquide, come MBS o emissioni subordinate di emittenti di buona qualità”.
Qual è il vostro outlook di mercato per questo ultimo scorcio di 2017?
“L’attività economica nelle economie avanzate prosegue, nel corso del 2017 ha mostrato segni di consolidamento con l’Europa e il Giappone in accelerazione. I recenti buoni dati su commercio e costo del lavoro aumentano le probabilità che nella riunione di ottobre la banca centrale dia indicazioni sul futuro del QE europeo. Nell’attività economica reale è diminuita l’avversione al rischio favorendo così la ripresa degli investimenti, l’occupazione, la domanda di credito. L’altro lato della medaglia è semmai una avversione al rischio che nei mercati finanziari è estremamente bassa, espone i mercati a forti correzioni dei prezzi a fronte di qualche imprevista novità”.
Quali sono i settori più interessanti su cui puntare?
“Direi che in questo contesto è opportuno ampliare il più possibile la diversificazione dei propri investimenti. I gestori del nostro team Multi-Asset di Milano hanno investito in mercati emergenti, strumenti decorrelati dalle tradizionali azioni e obbligazioni, strategie “relative value”, classi di attivo specialistiche, ma liquide, come MBS o emissioni subordinate di emittenti di buona qualità. In termini di settore, le dinamiche demografiche e di crescita delle economie avanzate e di quelle emergenti portano a preferire temi di investimento di lungo termine come il lusso, l’heath-care e, più tatticamente, beni di consumo voluttuari e IT”.
Creare valore e resistere alle fasi di incertezza del mercato: come fare?
“Le contraddizioni dello scenario economico aumentano l’incertezza. La crescita è solida, diffusa nelle principali aree del mondo, non ci sono segnali allarmanti di inflazione, ma le valutazioni dei mercati sono elevate, il livello dei rendimenti e il prezzo del petrolio non sono coerenti con questo quadro. Contraddittoria anche la reazione dei mercati alle mosse delle banche centrali: la Federal Reserve ha ribaltato la propria politica monetaria e le condizioni finanziarie si sono allentate. Da noi l’euro si rafforza nonostante la banca centrale mantenga invariata la politica monetaria accomodante. I risparmiatori sono stretti tra persistenza e prudenza, tra confermare l’esposizione al rischio o cominciare a ridurla. Provare a gestire il timing di ingresso o uscita dai mercati è sempre un esercizio velleitario, nessuno sa cosa accadrà domani, noi di GAM suggeriamo di esercitare la prudenza valutando la propria tolleranza al rischio e ampliando la diversificazione del portafoglio: mercati emergenti, strumenti decorrelati da azioni e obbligazioni, strategie “relative value”, classi di attivo specialistiche, ma liquide, come MBS o emissioni subordinate di emittenti di buona qualità”.
Qual è il vostro outlook di mercato per questo ultimo scorcio di 2017?
“L’attività economica nelle economie avanzate prosegue, nel corso del 2017 ha mostrato segni di consolidamento con l’Europa e il Giappone in accelerazione. I recenti buoni dati su commercio e costo del lavoro aumentano le probabilità che nella riunione di ottobre la banca centrale dia indicazioni sul futuro del QE europeo. Nell’attività economica reale è diminuita l’avversione al rischio favorendo così la ripresa degli investimenti, l’occupazione, la domanda di credito. L’altro lato della medaglia è semmai una avversione al rischio che nei mercati finanziari è estremamente bassa, espone i mercati a forti correzioni dei prezzi a fronte di qualche imprevista novità”.
Quali sono i settori più interessanti su cui puntare?
“Direi che in questo contesto è opportuno ampliare il più possibile la diversificazione dei propri investimenti. I gestori del nostro team Multi-Asset di Milano hanno investito in mercati emergenti, strumenti decorrelati dalle tradizionali azioni e obbligazioni, strategie “relative value”, classi di attivo specialistiche, ma liquide, come MBS o emissioni subordinate di emittenti di buona qualità. In termini di settore, le dinamiche demografiche e di crescita delle economie avanzate e di quelle emergenti portano a preferire temi di investimento di lungo termine come il lusso, l’heath-care e, più tatticamente, beni di consumo voluttuari e IT”.