intelligenza artificiale
Abbracciare la rivoluzione robotica per mantenere una posizione di vantaggio
L’intelligenza artificiale è una tecnologia pervasiva, che sarà la fortuna di alcune società e la rovina di altre: ecco le implicazioni nei portafogli di investimento.
3 Ottobre 2017 10:24
Utilizzare in modo efficace l’intelligenza artificiale (AI) significa per molte imprese essere in grado di analizzare una grande quantità di dati. Secondo una recente stima, nel 2025 la quantità annuale di dati prodotti dovrebbe raggiungere i 163 mila miliardi di gigabyte, cioè dieci volte il volume del 2016. Già oggi, gli algoritmi utilizzano i dati storici, tramite l’apprendimento automatico, per individuare dei modelli e prevedere in tal modo cosa potrebbe accadere in futuro.
“Il passo successivo è rappresentato dal deep learning: le macchine imparano dai propri errori e affinano le previsioni con ogni nuovo frammento di informazione ricevuto. Diventano sempre più abili nel riconoscere immagini e parole e nell’elaborazione del linguaggio naturale (NLP, Natural Language Processing), sono in grado di comprendere informazioni scritte o verbali, proprio come gli esseri umani, e di reagire in base al contesto” spiegano gli esperti di Pictet Asset Management.
D’altra parte l’intelligenza artificiale ha già una presenza non trascurabile in diversi settori. In campo sanitario, per esempio, sta affiancando e potenziando la diagnostica medica generando nuove opportunità nell’ambito della medicina personalizzata. Inoltre, se nei trasporti costituisce la tecnologia alla base dei veicoli a guida autonoma, l’intelligenza artificiale sta trasformando pure il mondo della finanza: le banche e i consulenti finanziari sono minacciati dalla presenza dei robo-advisor. L’intelligenza artificiale non si limiterà a rivoluzionare un solo settore e determinerà le società vincenti e quelle perdenti dove la differenza tra successo e fallimento risiederà nella velocità e nell’efficacia con cui le imprese saranno in grado di impiegare l’intelligenza artificiale.
“Ecco perché il fenomeno AI si traduce in un’opportunità di investimento, motivo per cui costituisce uno dei principali temi della nostra strategia Digital all’interno del comparto Pictet Digital” puntualizzano i professionisti di Pictet Am che ricordano come esistano due modi diretti di accedere agli investimenti nel campo dell'intelligenza artificiale: il segmento dell'hardware e quello del software.
Per quanto riguarda il primo, il focus è sul comparto dei semiconduttori. Il deep learning, infatti, necessita di una imponente potenza di calcolo, il che implica una forte domanda di unità di elaborazione grafica (GPU), capace di gestire l’elaborazione parallela, consentendo ai computer di analizzare e usare enormi quantità di dati. E, dal momento che la maggior parte della produzione di chip GPU avviene in outsourcing (le società di GPU si concentrano soprattutto sulla progettazione e non sulla fabbricazione), dovrebbero migliorare le prospettive di crescita dei settori della fonderia e dei servizi OSAT (test e assemblaggio dei semiconduttori in outsourcing).
“In base alle nostre riunioni con importanti società del settore dei semiconduttori, riteniamo che entro il 2020 l’intelligenza artificiale possa costituire circa il 25% della domanda totale di semiconduttori, rispetto al 10-15% attuale” riferiscono gli esperti di Pictet secondo i quali, tuttavia, è nel campo del software dove la partita dell’intelligenza artificiale avrà maggiori implicazioni. “A nostro parere saranno le aziende di software digitali a beneficiare maggiormente dell’era dell’intelligenza artificiale, in quanto possono incrementare i ricavi ricorrenti sia tramite gli abbonamenti sia grazie ai nuovi prodotti. Una tendenza in contrasto con le società di semiconduttori, che per lo più trarranno vantaggio da un ciclo di acquisti straordinario” puntualizzano i professionisti di Pictet, per i quali uno dei modi più diretti per accedere agli investimenti nel campo dell’intelligenza artificiale è individuare gli specialisti del settore tecnologico con i migliori prodotti hardware e software: perché solo abbracciando la rivoluzione robotica sarà possibile mantenere una posizione di vantaggio.
“Il passo successivo è rappresentato dal deep learning: le macchine imparano dai propri errori e affinano le previsioni con ogni nuovo frammento di informazione ricevuto. Diventano sempre più abili nel riconoscere immagini e parole e nell’elaborazione del linguaggio naturale (NLP, Natural Language Processing), sono in grado di comprendere informazioni scritte o verbali, proprio come gli esseri umani, e di reagire in base al contesto” spiegano gli esperti di Pictet Asset Management.
D’altra parte l’intelligenza artificiale ha già una presenza non trascurabile in diversi settori. In campo sanitario, per esempio, sta affiancando e potenziando la diagnostica medica generando nuove opportunità nell’ambito della medicina personalizzata. Inoltre, se nei trasporti costituisce la tecnologia alla base dei veicoli a guida autonoma, l’intelligenza artificiale sta trasformando pure il mondo della finanza: le banche e i consulenti finanziari sono minacciati dalla presenza dei robo-advisor. L’intelligenza artificiale non si limiterà a rivoluzionare un solo settore e determinerà le società vincenti e quelle perdenti dove la differenza tra successo e fallimento risiederà nella velocità e nell’efficacia con cui le imprese saranno in grado di impiegare l’intelligenza artificiale.
“Ecco perché il fenomeno AI si traduce in un’opportunità di investimento, motivo per cui costituisce uno dei principali temi della nostra strategia Digital all’interno del comparto Pictet Digital” puntualizzano i professionisti di Pictet Am che ricordano come esistano due modi diretti di accedere agli investimenti nel campo dell'intelligenza artificiale: il segmento dell'hardware e quello del software.
Per quanto riguarda il primo, il focus è sul comparto dei semiconduttori. Il deep learning, infatti, necessita di una imponente potenza di calcolo, il che implica una forte domanda di unità di elaborazione grafica (GPU), capace di gestire l’elaborazione parallela, consentendo ai computer di analizzare e usare enormi quantità di dati. E, dal momento che la maggior parte della produzione di chip GPU avviene in outsourcing (le società di GPU si concentrano soprattutto sulla progettazione e non sulla fabbricazione), dovrebbero migliorare le prospettive di crescita dei settori della fonderia e dei servizi OSAT (test e assemblaggio dei semiconduttori in outsourcing).
“In base alle nostre riunioni con importanti società del settore dei semiconduttori, riteniamo che entro il 2020 l’intelligenza artificiale possa costituire circa il 25% della domanda totale di semiconduttori, rispetto al 10-15% attuale” riferiscono gli esperti di Pictet secondo i quali, tuttavia, è nel campo del software dove la partita dell’intelligenza artificiale avrà maggiori implicazioni. “A nostro parere saranno le aziende di software digitali a beneficiare maggiormente dell’era dell’intelligenza artificiale, in quanto possono incrementare i ricavi ricorrenti sia tramite gli abbonamenti sia grazie ai nuovi prodotti. Una tendenza in contrasto con le società di semiconduttori, che per lo più trarranno vantaggio da un ciclo di acquisti straordinario” puntualizzano i professionisti di Pictet, per i quali uno dei modi più diretti per accedere agli investimenti nel campo dell’intelligenza artificiale è individuare gli specialisti del settore tecnologico con i migliori prodotti hardware e software: perché solo abbracciando la rivoluzione robotica sarà possibile mantenere una posizione di vantaggio.