Europa
I segreti per trovare rendimento nelle azioni europee
Qualità e valutazioni attraenti: la strategia di SYZ Asset Management per sfruttare un mercato all’apparenza costoso.
27 Ottobre 2017 12:27
Società di qualità e con valutazioni interessanti. Sono questi i due criteri fondamentali per entrare a far parte del fondo[tooltip-fondi codice_isin=" LU0688633170"]OYSTER European Selection[/tooltip-fondi]di SYZ Asset Management.
A parlarne è il portfolio analyst Gerard Guerdat, che illustra la strategia di investimento del fondo e fa chiarezza sul “costo” delle azioni europee, che “possono sembrare care” ma, se confrontate con quelle americane, “rimangono molto convenienti”.
In ogni caso, sottolinea Guerdat, il fondo “ha bisogno di 30-40 titoli su un universo complessivo che ne conta oltre tremila” e quindi è più semplice trovare opzioni di investimento interessanti. “Il nostro lavoro – spiega l’analista di SYZ Asset Management – è trovare aziende di qualità a prezzi convenienti, evitando però le trappole di valore”.
Questo perché comprare titoli scontati non significa aver fatto un affare se l’azienda in questione non è strutturalmente sana. Per tale motivo, la ricerca dei titoli su cui investire “allo scopo di generare un alpha costante” è sostenuta da una solida attività di ricerca che permette di selezionare le aziende su cui investire.
Solitamente si tratta di società che possono contare su un vantaggio competitivo sostenibile, derivante da un marchio forte, da una posizione dominante nel mercato, da bassi costi di produzione o da una superiorità tecnologica.
Ovviamente, una parte importante dell’analisi è dedicata allo studio dei bilanci delle aziende. “Cerchiamo società con valutazioni attraenti – spiega Guerdat – e uno dei principali e più rigorosi strumenti di scrematura è rappresentato dal Free Cash Flow (flusso di cassa disponibile, ndr)”.
Ma quali sono, al momento, i settori ritenuti più attraenti per il fondo OYSTER European Selection di SYZ Asset Management? Secondo Gerard Guerdat, che preferisce stare lontano dal settore telecomunicazioni, il settore dei media, e in particolare quello della pubblicità e del broadcasting, rappresenta un’interessante occasione, poiché “il mercato non ha mai fatto una vera distinzione tra aziende in base alle loro performance”.
Il fondo può scegliere titoli indipendentemente dalla capitalizzazione dell’azienda ma, sottolinea Guerdat, “non usiamo strumenti derivati”.
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A parlarne è il portfolio analyst Gerard Guerdat, che illustra la strategia di investimento del fondo e fa chiarezza sul “costo” delle azioni europee, che “possono sembrare care” ma, se confrontate con quelle americane, “rimangono molto convenienti”.
In ogni caso, sottolinea Guerdat, il fondo “ha bisogno di 30-40 titoli su un universo complessivo che ne conta oltre tremila” e quindi è più semplice trovare opzioni di investimento interessanti. “Il nostro lavoro – spiega l’analista di SYZ Asset Management – è trovare aziende di qualità a prezzi convenienti, evitando però le trappole di valore”.
Questo perché comprare titoli scontati non significa aver fatto un affare se l’azienda in questione non è strutturalmente sana. Per tale motivo, la ricerca dei titoli su cui investire “allo scopo di generare un alpha costante” è sostenuta da una solida attività di ricerca che permette di selezionare le aziende su cui investire.
Solitamente si tratta di società che possono contare su un vantaggio competitivo sostenibile, derivante da un marchio forte, da una posizione dominante nel mercato, da bassi costi di produzione o da una superiorità tecnologica.
Ovviamente, una parte importante dell’analisi è dedicata allo studio dei bilanci delle aziende. “Cerchiamo società con valutazioni attraenti – spiega Guerdat – e uno dei principali e più rigorosi strumenti di scrematura è rappresentato dal Free Cash Flow (flusso di cassa disponibile, ndr)”.
Ma quali sono, al momento, i settori ritenuti più attraenti per il fondo OYSTER European Selection di SYZ Asset Management? Secondo Gerard Guerdat, che preferisce stare lontano dal settore telecomunicazioni, il settore dei media, e in particolare quello della pubblicità e del broadcasting, rappresenta un’interessante occasione, poiché “il mercato non ha mai fatto una vera distinzione tra aziende in base alle loro performance”.
Il fondo può scegliere titoli indipendentemente dalla capitalizzazione dell’azienda ma, sottolinea Guerdat, “non usiamo strumenti derivati”.
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