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News & Views – 06 novembre 2017

Insight dalla redazione di FinanciaLounge su quello che si muove nelle economie e nei mercati.

6 Novembre 2017 09:38
financialounge -  bitcoin FactSet News & Views settore tecnologico USA

High-Tech USA stellare
Non succedeva dal 2001, nel terzo trimestre il 92% dei titoli tecnologici quotati sullo S&P 500 hanno battuto le attese in termini di EPS. Nel secondo trimestre erano stati l’87% e un anno fa l’88%, secondo le statistiche compilate da FactSet. Non c’è da stupirsi che da inizio anno i titoli del settore abbiano accumulato un rialzo del 36%, più del doppio di quanto ha fatto l’indice nel suo complesso, salito ‘solo’ del 15%. Nella classifica dei settori che nel terzo trimestre hanno fatto meglio delle stime degli analisti, ovviamente guidata dall’information technology, troviamo al secondo posto healthcare, al terzo i finanziari, seguiti da industriali, energia e real estate. Fanalino di coda, ma parliamo comunque di risultati che hanno battuto le stime in un caso su due, utilities e servizi di telecomunicazione. In media gli utili per azione dei tecnologici sono aumentati del 17% nel terzo trimestre rispetto a un anno prima, ma qui siamo solo al secondo posto nella classifica degli 11 settori che compongono lo S&P 500 perché al primo si sono posizionati gli energetici, che hanno beneficiato del forte rialzo del prezzo del petrolio e del confronto con un terzo trimestre 2016 molto poco brillante.

Bitcoin al test del tavolo verde di Chicago
Terrence Duffy, Chief Executive e Chairman del mercato finanziario più grande del mondo, il Chicago Mercantile Exchange dove si scambiano futures su qualsiasi cosa, dalla colla di pesce al succo d’arancia, è uno che viene dalla gavetta. Nel 1981 era un trader ragazzino, che lavorava sui futures sulla pancetta di maiale, capì male l’ordine di un cliente e perse 150.000 dollari. Lo aiutò a ripagarli un collega più anziano, Vincent Schreiber, ma Duffy dovette lavorare tre anni come trader di giorno e come barista di notte per restituirglieli. Oggi tiene sulla scrivania una foto di Schreiber, ma non ha perso il gusto del rischio. E ha deciso di lanciare un contratto futures sul bitcoin. La richiesta deve passare l’esame del regolatore del CME, la Commodity Futures Trading Commission, e la luce verde non è scontata. Quello che fa gola a Duffy sono i volumi che potrebbe portare un futures sul bitcoin, dato che il CME guadagna in commissioni su ogni transazione. I volumi di solito vanno a braccetto con la volatilità, che nel caso del Bitcoin non scarseggia: da inizio anno guadagna qualcosa come il 600%, ma con oscillazioni paurose durante il percorso. La crypto moneta divide il mondo della finanza, Goldman Sachs sta pensando di entrare nel trading delle valute digitali, J.P. Morgan considera il bitcoin una bolla destinata a esplodere fragorosamente, come quella dei tulipani in Olanda nel 1600, se non peggio. Duffy si gioca la credibilità, il Bitcoin si gioca l’esistenza.

Una miniera d’oro. Ma non in Italia
C’è un posto in Florida dove non si parla né americano né cubano, ma francese del Québec. Si chiama Hollywood e da decenni è la meta di migliaia di pensionati del gelido stato canadese in cerca di sole e sollievo per l’alta pressione. Da sempre il Messico e gli Stati del Sud sono invasi di pensionati del Nord, che portano reddito da spendere. Il fenomeno sta iniziando a diventare importante anche in Europa, dove la vecchiaia è un problema economico a Nord in termini di costi in pensioni e assistenza, ma è una soluzione al Sud, perché con i pensionati arrivano soldi da spendere. Spagna del Sud, Canarie, Portogallo, Cipro, Malta sono sempre più la destinazione finale dei nordici con i capelli bianchi e le pensioni generose. Potrebbe essere un fattore potente di riequilibrio finanziario tra le due aree. L’Italia fa eccezione. Non solo non attira nessuno, tranne che ad agosto, in Calabria o in Puglia o in Sicilia, ma i pensionati, soprattutto quelli con le prestazioni più alte, se li fa rubare dal Portogallo, dalla Spagna, e perfino dalla Bulgaria, dove viene riconosciuta l’esenzione fiscale purché risiedano continuativamente. Lo stato e gli enti previdenziali italiani pagano e i pensionati si godono le pensioni senza tasse in posti ameni dove oltretutto la vita costa meno.
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