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Il private banking pronto a mettere benzina nell’economia italiana

La tipologia di investimenti private può fornire alle imprese un canale di finanziamento diverso da quello bancario: il punto sul settore al XIII Private Banking Forum.

9 Novembre 2017 15:37

financialounge -  AIPB Fabio Innocenzi private banking
Il XIII Private Banking Forum è stato, tra le altre cose, l'occasione per fare il punto sullo stato dell'economia italiana e per cercare di capire dove sta andando il settore del Private Banking. Per farlo l'Associazione Italiana Private Banking (AIPB) ha focalizzato l'attenzione sulle differenze tra il settore italiano e il resto del mondo. «L’industria italiana del Private Banking - ha commentato Fabio Innocenzi, Presidente di AIPB - ha raggiunto un buon grado di maturità dimostrato da una crescita costante e da un’elevata penetrazione del servizio tra le famiglie italiane più abbienti. Il settore gestisce oggi quasi 800 miliardi di euro. Ha raggiunto quindi un peso rilevante e di qualità nell’ambito della più generale industria del risparmio».

LO STUDIO
A illustrare le differenze tra il settore private italiano e quello degli altri paesi è stato, sul palco dell'Unicredit Pavilion di Milano, Gennaro Casale di The Boston Consulting Group. Come accennato nei giorni precedenti, il mercato italiano del private è differente rispetto ad altri paesi sia per polarizzazione della ricchezza che per indice di penetrazione. Quest'ultimo, infatti, ha raggiunto l'86% e ciò significa, come sottolineato da Casale, che il lavoro fatto finora è stato ottimo ma che bisognerà trovare nuovi modi per crescere in futuro. Tuttavia, il private banking italiano è in salute. Dal Report emerge innanzitutto che la ricchezza finanziaria globale privata è pari a 167.000 miliardi di dollari ed è concentrata in 3 regioni principali, di simili dimensioni: Nord America, Europa Occidentale e Asia-Pacifico. L’Asia-Pacifico è la regione in maggior sviluppo e si prevede che, entro il 2021, la ricchezza privata di questa zona arriverà a superare quella del Nord America. Il tasso di crescita atteso in Europa Occidentale è minore e pertanto l’area avrà dimensioni inferiori rispetto alle altre, pur continuando a rappresentare circa il 30% della ricchezza finanziaria privata. L’Italia è il quarto mercato più ampio dell’Europa Occidentale, con 4.500 miliardi di dollari in attività finanziarie nel 2016.

[caption id="attachment_120336" align="alignnone" width="682"]Evoluzione dell'asset allocation per area geografica divisa per equity, bond e liquidità (Fonte: Studio BCG-AIPB, novembre 2017) Evoluzione dell'asset allocation per area geografica divisa per equity, bond e liquidità (Fonte: Studio BCG-AIPB, novembre 2017)[/caption]

UNA SPINTA PER L'ECONOMIA
In una fase in cui l'economia nazionale sembra essersi lasciata alle spalle la crisi è giusto interrogarsi su come questi capitali (parliamo di circa un miliardo di dollari) possano sostenere la ripresa economica. "I patrimoni private sono adatti agli investimenti di medio-lungo termine e quindi ideali per sostenere le imprese - ha sottolineato Fabio Innocenzi, presidente di AIPB - ma per poter attivare il circolo virtuoso tra risparmio e finanziamento della piccola e media impresa serve un allargamento degli strumenti a disposizione". Proprio nei confronti dell'imprenditore, secondo Innocenzi, il private banker ricopre un "doppio ruolo" con l’obiettivo di accrescere la ricchezza familiare  e accompagnarlo nelle scelte aziendali. Tutto ciò passa, soprattutto, attraverso una corretta educazione finanziaria che, anche tra i clienti con maggiori mezzi economici a disposizione, risulta in molti casi carente.

[caption id="attachment_120339" align="alignnone" width="600"]Un momento del XIII Private Banking Forum Un momento del XIII Private Banking Forum[/caption]

EDUCAZIONE FINANZIARIA TRASVERSALE
Un ambito, quello della cultura finanziaria, in cui il private banker può fare molto perché "rappresenta l'ultimo anello di un processo strutturato che dall'analisi degli scenari arriva fino alla costruzione dei portafogli", come ricordato da Innocenzi. Anche la Banca  d'Italia, ovviamente, è sensibile al tema dell'educazione finanziaria che è stato affrontato durante una tavola rotonda del Private Banking Forum: "Abbiamo intenzione di attivare progetti rivolti sia ai ragazzi che agli adulti - ha spiegato Magda Bianco, capo del servizio tutela dei clienti e antiriciclaggio della Banca d'Italia - Lo faremo sia attraverso iniziative trasversali ma anche con comunicazioni mirate, ad esempio rivolte alle piccole e medie imprese per rispondere a esigenze specifiche". Sulla centralità della finanza comportamentale si è soffermato anche il commissario Consob Carmine Di Noia, parlando per esempio della superficialità con cui gli investitori fanno scelte "rivolgendosi ad amici, parenti o esperti che in realtà non sono esperti". Innocenzo Cipolletta, presidente Assonime, ha messo in evidenza la particolarità delle piccole imprese a gestione familiare italiane, aziende in cui l'imprenditore pensa di poter risolvere qualsiasi situazione con un'intuizione: "Bisogna aiutare le imprese a crescere, così gli imprenditori italiani capiranno che non possono fare tutto da soli. Ma c'è qualcosa da fare anche sul fronte della semplificazione borsistica per permettere alle aziende di accedere a forme di credito diverse da quello bancario". “Per esempio – ha commentato Innocenzi - Bisogna superare l'usanza di investire solo in cose che si conoscono bene e far capire che la diversificazione è fondamentale per equilibrare il portafoglio d'investimento”.

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