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Settore immobiliare, le città mondiali a maggior rischio bolla

Un indice permette di verificare la rischiosità del settore immobiliare nelle principali città del mondo: ecco i risultati dell’analisi aggiornata.

10 Novembre 2017 09:19

financialounge -  milano New York settore immobiliare Toronto UBS Wealth Management
Toronto, Stoccolma e Monaco di Baviera. Sono queste le tre città a livello mondiale che risultano più esposte attualmente ad un rischio di bolla immobiliare. Al contrario Chicago, Milano e New York sono quelle in cui le quotazioni del settore real estate sono correttamente valutate o sottovalutate.

È quanto emerge dal report UBS Global Real Estate Bubble Index 2017 di UBS Wealth Management dedicato proprio al settore immobiliare internazionale, che si basa su parametri che vengono elaborati su base storica al fine di ricavare un indice sintetico: un indice maggiore di 1,5 segnala il rischio bolla nelle quotazioni immobiliari di quella città, un indice tra 0,5 e 1,5 avvisa la presenza di valutazioni superiori al valore corretto, un indice tra-0,5 e 0,5 prezzi in linea con le giuste valutazioni e un indice tra -0,5 e -1,5 una sostanziale sottovalutazione media del settore immobiliare.

Sebbene gli autori del report sottolineino che l'indice non prevede se e quando ci potrà essere una correzione del trend macroeconomico, uno spostamento nel sentiment degli investitori o un importante aumento dell‘offerta sul mercato tale da provocare un declino dei prezzi degli immobili, il valore dell’indice rappresenta comunque un utile strumento per assumere decisioni consapevoli nell’investimento immobiliare internazionale.

Precisato questo, alla luce degli ultimi valori il rischio bolla sembra ora più grande a Toronto, dove l’indice è aumentata in modo notevole nell’ultimo anno, e a Stoccolma, Monaco di Baviera e Vancouver. Restano poi in territorio a rischio i settori immobiliari di Sydney, Londra e Hong Kong, con Amsterdam che si è aggiunta a questo gruppo negli ultimi 12 mesi. I prezzi al netto dell’inflazione di Londra, in particolare, risultato attualmente il 15% circa al di sopra di 10 anni fa, cioè prima dello scoppio della grande crisi finanziaria 2008-2009. Sidney, invece, vanta un record: dal 1980 l’aumento medio reale annuo dei prezzi è stato del 3,5%, il più alto tra tutte le città censite nel report.

Negli ultimi 12 mesi, anche le valutazioni di Parigi, San Francisco, Los Angeles, Zurigo, Francoforte, Tokyo e Ginevra hanno registrato un sensibile aumento. Al contrario, i mercati immobiliari di Boston, Singapore, New York e Milano risultano correttamente valutati mentre quello di Chicago rimane sottovalutato, esattamente come lo era l'anno scorso. Da segnalare, infine, un dato relativo a Milano: nel capoluogo lombardo è sufficiente lavorare soltanto 5,7 anni per acquistare un appartamento di 60 mq, il che rappresenta la situazione migliore in Europa.

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