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Idee di investimento - Azioni - 20 novembre 2017

20 Novembre 2017 09:40

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eniamo che i rendimenti obbligazionari di base dovrebbero aumentare gradualmente dai minimi di tutti i tempi che hanno toccato l'anno scorso ma collocandosi su livelli a lungo termine ben al di sotto delle medie di pre-crisi: in pratica prevediamo curve di rendimento più basse rispetto alla storia. Questa visione sui tassi contribuisce a sostenere la nostra visione positiva sulle attività a rischio (azioni, high yield, mercati emergenti ecc.)” sostengono nell’articolo “Cosa favorisce la visione positiva sulle attività a rischio” gli esperti del BlackRock Investment Institute (BII).

D’altra parte, come fanno notare i professionisti di Goldman Sachs Asset Management (GSAM) nell’articolo “Market timing, perché vale la pena restare investiti nel lungo periodo”, le analisi sull’indice S&P500 nel periodo dal gennaio 1954 al settembre 2017 dimostrano che la strategia più redditizia sarebbe stata quella di restare investiti. “Secondo le nostre analisi storiche, quando gli investitori vendono le azioni a valutazioni elevate come quelle attuali, l’aspettativa di acquistare su valutazioni più basse di solito viene disattesa. Il risultato è una significativa sotto-performance rispetto a quella ottenibile con un approccio molto più semplice: rimanere investiti” puntualizzano gli esperti di GSAM.

Una lezione che gli italiani sembrano aver recepito al meglio. Infatti, in base a quello che emerge dallo Schroders Global Investor Study 2017 (riportato nell’articolo “Come utilizzare gli eventuali risparmi: per gli italiani priorità agli investimenti”, una ricerca condotta su oltre 22.000 investitori in 30 paesi, gli italiani, quando pensano a come utilizzare nel 2018 gli eventuali risparmi, indicano innanzitutto (con un 26% di preferenze) l’investimento in strumenti finanziari, siano essi azioni, obbligazioni o commodity: una scelta prioritaria rispetto a mettere i soldi in banca, comprare un immobile, spendere (ad esempio per vacanze o automobili) o ripagare un debito. Infatti la media della zona euro è al 23%.

Per quanto riguarda poi dove investire, nell’articolo “Mercati, quella strana correlazione tra Wall Street e i Treasury USA a 2 anni” si segnala come negli ultimi 12 mesi, mentre i tassi dei Treasury USA a due anni sono praticamente raddoppiati, l’S&P500 di Wall Street è cresciuto di oltre il 20 per cento. Alla luce di diverse considerazioni, si può affermare che la crescita dei rendimenti dei Treasury a due anni possa essere valutata come un indicatore del buon stato di salute dell’economia americana (corroborato dal fatto che il tasso di disoccupazione è ai minimi da 16 anni) mentre la Fed garantirà che l’aumento dei tassi sarà graduale senza intralciare la ripresa. Il vero ostacolo sulla strada di Wall Street, invece, è rappresentato dai profitti aziendali che quest’anno dovrebbero salire del +10,5%, con la previsione che salgano di un altro +11,5% l’anno prossimo e di un altro +9,2% nel 2019: se però tali previsioni si rilevassero sovrastimate, potrebbe scattare la correzione dell’S&P500.

Che Wall Street possa riservare qualche sorpresa non gradita nei prossimi mesi ne è convinto Richard Turnill, BlackRock’s Global Chief Investment Strategist, secondo il quale le azioni non statunitensi, in particolare i titoli ciclici (ovvero quelle dei settori più legati al ciclo economico), offrono attualmente le migliori prospettive dal momento che BlackRock prevede una crescita globale sostenuta, con valutazioni relativamente attraenti (rispetto a Wall Street) e banche centrali accomodanti. Allo strategist, come spiega nell’articolo “Borse, al di fuori degli Stati Uniti ora ci sono prospettive migliori”, piacciono in particolare gli stili di gestione momentum (legati alla capacità di cavalcare i settori e i titoli più gettonati in borsa) e il value style factor (incline a selezionare i titoli value).

Intanto le più grandi compagnie petrolifere del mondo stanno accelerando le operazioni di acquisizione di società attive nell’energia rinnovabile. Come argomentato nell’articolo “Grandi compagnie petrolifere, il richiamo dell’energia pulita”, tra il 2015 e il 2016 il numero di acquisizioni, investimenti e partecipazioni in venture capital nei progetti di energia pulita è più che raddoppiato, passando da 21 a 44. Il dato si riferisce alle attività svolte dalle major del petrolio mondiali e a rivelarlo è una ricerca pubblicata da Bloomberg New Energy Finance, secondo la quale negli ultimi 15 anni sono state 428 le operazioni di questo tipo con investimenti per complessivi 6,2 miliardi di dollari per la costruzione di società di energia pulita. La maggior parte degli investimenti delle big del petrolio sono concentrati nel solare e al secondo posto nell’eolico. L’off-shore in particolare sta attirando sempre più interesse: secondo gli analisti è il segmento più rischioso e a più elevata redditività. Al contrario, l’interesse per i biocarburanti risulta in declino.

Restiamo nell’ambito delle scelte sostenibili. Lo sversamento delle acque salmastre dallo shale oil USA non è più un’opzione praticabile e questo avrà ricadute positive per le aziende idriche e del riciclo. Il processo virtuoso atteso potrebbe fornire, nei prossimi anni, un ulteriore supporto alle società attive nel campo della conservazione delle risorse idriche e del riciclo. “I ricavi generati dal trattamento e dal riciclo delle acque reflue del fracking negli USA dovrebbero crescere del 30% annuo nei prossimi 10 anni. A fare la parte del leone saranno probabilmente le società che sviluppano sistemi di filtraggio, precipitazione chimica e dissalazione. Tra i beneficiari di tale incremento vi saranno comunque anche le aziende che si occupano dell’analisi e della gestione dei dati sull’acqua”, ha sottolineato nell’articolo “Aziende idriche, il supporto a sorpresa dall’industria dello shale oil USA” il Comitato di consulenza del fondo Pictet-Water, ricordando come gli investimenti nelle società attive nel riciclo e trattamento delle acque reflue rappresentino una componente di rilievo nella strategia del comparto [tooltip-fondi codice_isin="LU0104885248"]Pictet-Water[/tooltip-fondi].

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