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Ecco i rischi e i rendimenti su un orizzonte temporale di 10-15 anni

Le previsioni di lungo termine sono state formulate da J.P. Morgan AM  in occasione della 22° edizione delle Long-Term Capital Market Assumptions.

29 Novembre 2017 09:34

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“Le nostre previsioni macro economiche di lungo termine formulate nell'ambito delle Long-Term Capital Market Assumptions sono il risultato del bilanciamento di due forze secolari: la demografia (ad esempio l’invecchiamento della popolazione) e la produttività", afferma John Bilton, Global Head of Multi-Asset Strategy di J.P. Morgan Asset Management, sicuro che la crescita potenziale di lungo periodo saranno determinate proprio dagli effetti di queste due forze.

A questo proposito, John Bilton fa notare che, mentre l’impatto dell’invecchiamento della popolazione nel lungo termine ha portato al costante abbassamento delle stime di crescita, il potenziale offerto dalla tecnologia e il conseguente ulteriore incremento della produttività non sono stati ancora valutati nelle previsioni economiche di base.

“L’innovazione tecnologica sembra trovarsi a un punto di svolta positivo, rivelandosi l’elemento in grado di innescare l’incremento della produttività da tempo atteso. Pensiamo, quindi che il cauto ottimismo sui trend di crescita secolari prevalga sul calo delle stime dei rendimenti di quest’anno” puntualizza John Bilton, ricordando che le Long-term Capital Market Assumptions di J.P. Morgan Asset Management aiutano investitori istituzionali e consulenti ad aggiornare le loro asset allocation strategiche, a costruire portafogli più solidi e a definire aspettative ragionevoli su rischi e rendimenti su un orizzonte temporale di 10-15 anni su oltre 50 asset class. Tra le previsioni emerse, quelle sulla crescita economica per il 2018, pari all’1,5% per i mercati sviluppati e al 4,5% per i mercati emergenti (annualizzate tra i 10 e i 15 anni), che sono rimaste stabili rispetto allo scorso anno.

Con quali implicazioni sulle principali asset class? In ambito azionario si prospettano rendimenti attesi inferiori sia sui mercati sviluppati sia sugli emergenti, con il differenziale sulle azioni tra queste due aree geografiche marginalmente diminuito rispetto alla precedente analisi. In ambito obbligazionario, invece,  il credito (le obbligazioni societarie) resta una delle potenziali fonti di reddito per gli investitori alla costante ricerca di rendimento. “Nonostante l’attuale ciclo del credito sia maturo, le nostre previsioni di lungo termine sulle insolvenze e sulla ripresa suggeriscono che gli attuali livelli di spread (extra rendimento rispetto ai titoli di stato) rimangano interessanti per gli investitori nel lungo termine. L’outlook sul debito emergente continua a migliorare e questo ne fa un interessante elemento di diversificazione rispetto al credito, nonostante gli attuali spread siano piuttosto vicini al fair value (valore corretto in base alla stima del valore intrinseco) di lungo termine” si legge nelle Long-term Capital Market Assumptions di J.P. Morgan Asset Management.

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