Libby Cantrill
Stati Uniti, alla ricerca dell’approvazione della riforma fiscale
I repubblicani stanno producendo uno sforzo imponente per far approvare una riforma fiscale ma ci sono ancora tanti ostacoli e trabocchetti prima del sì definitivo.
30 Novembre 2017 09:00
La riforma fiscale statunitense rappresenta uno dei capisaldi del programma elettorale di Donald Trump. A maggior ragione ora che siamo entrati nel secondo anno del suo mandato senza che sia stata approvata la riforma sanitaria e in vista delle elezioni di metà mandato. Non solo. Dal momento che Wall Street ha continuamente ritoccato al rialzo i suoi massimi storici, l’approvazione della riforma fiscale costituisce uno dei fattori capaci di sostenere le quotazioni su questi livelli.
Con una posta così alta in gioco, è normale che l’attesa sia trepidante. Non a caso gli sforzi profusi dai repubblicani del Congresso per ridurre le tasse e riformare alcuni elementi del codice fiscale degli Stati Uniti sono stati finora impressionanti.
Nel giro di poche settimane, la Camera ha approvato la versione di un disegno di legge repubblicano mentre il Senato potrebbe fare lo stesso su un’altra proposta dei repubblicani. Se si tiene conto che il presidente Ronald Reagan e il Congresso hanno impiegato quasi tre anni per completare un progetto di riforma fiscale, si capisce quale possa essere stato l’impegno finora dei repubblicani.
Il più grande ostacolo, secondo Libby Cantrill, Responsabile public policy di PIMCO, è quello di riuscire ad ottenere i 50 voti necessari al Senato per approvare il disegno di legge. I repubblicani utilizzano la procedura di riconciliazione e avranno bisogno solo di 50 voti (non i soliti 60), ma sembra che nessuno dei 48 senatori democratici voterà sì.
“Anche se il leader della maggioranza Mitch McConnell è all'altezza della sua reputazione di maestro legislativo e ottiene il decreto del Senato, un altro ostacolo potrebbe trovarsi sulla sua strada: la necessità di appianare le differenze tra le disposizioni fiscali approvate dalla Camera e quelle del Senato. Sebbene vi siano molte somiglianze tra i due disegni di legge, alcune differenze chiave potrebbero mettere a repentaglio il sostegno definitivo al disegno di legge finale” fa sapere l’esperta di PIMCO, che conclude con una raccomandazione: “Sebbene vi sia una significativa volontà politica di far approvare una riforma fiscale, gli investitori dovrebbero essere consapevoli degli ostacoli che ancora ci attendono”.
Con una posta così alta in gioco, è normale che l’attesa sia trepidante. Non a caso gli sforzi profusi dai repubblicani del Congresso per ridurre le tasse e riformare alcuni elementi del codice fiscale degli Stati Uniti sono stati finora impressionanti.
Nel giro di poche settimane, la Camera ha approvato la versione di un disegno di legge repubblicano mentre il Senato potrebbe fare lo stesso su un’altra proposta dei repubblicani. Se si tiene conto che il presidente Ronald Reagan e il Congresso hanno impiegato quasi tre anni per completare un progetto di riforma fiscale, si capisce quale possa essere stato l’impegno finora dei repubblicani.
Il più grande ostacolo, secondo Libby Cantrill, Responsabile public policy di PIMCO, è quello di riuscire ad ottenere i 50 voti necessari al Senato per approvare il disegno di legge. I repubblicani utilizzano la procedura di riconciliazione e avranno bisogno solo di 50 voti (non i soliti 60), ma sembra che nessuno dei 48 senatori democratici voterà sì.
“Anche se il leader della maggioranza Mitch McConnell è all'altezza della sua reputazione di maestro legislativo e ottiene il decreto del Senato, un altro ostacolo potrebbe trovarsi sulla sua strada: la necessità di appianare le differenze tra le disposizioni fiscali approvate dalla Camera e quelle del Senato. Sebbene vi siano molte somiglianze tra i due disegni di legge, alcune differenze chiave potrebbero mettere a repentaglio il sostegno definitivo al disegno di legge finale” fa sapere l’esperta di PIMCO, che conclude con una raccomandazione: “Sebbene vi sia una significativa volontà politica di far approvare una riforma fiscale, gli investitori dovrebbero essere consapevoli degli ostacoli che ancora ci attendono”.
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