decorrelazione
Investimenti, cosa può offrire una diversificazione sistematica
Occorre saper sapientemente costruire portafogli con asset class decorrelate e con strategie innovative. Ecco quali.
1 Dicembre 2017 14:43
Diversi investitori, ancora oggi, cercano di guadagnare puntando sulle asset class che si sono messe in luce nell’ultimo anno. È la strategia dello ‘specchietto retrovisore’ che si basa sul passato ma che non tiene conto che il futuro può essere molto diverso.
Infatti, spesso l’asset class che brilla un anno nei 12 mesi dopo finisce tra le ultime nella graduatoria delle performance. Per esempio, i fondi azionari Italia furono nel 2015 la categoria di fondi con le migliori performance (+20,5%), salvo scivolare l’anno successivo all’ultimo posto con la peggiore performance del 2016 (-7,1%).
In altri casi, invece, si cerca di indovinare quale possa essere la categoria destinata a fare meglio, magari documentandosi sui report delle grandi case d’investimento.
Così facendo, molti investitori hanno puntato a inizio anno sui fondi obbligazionari area dollaro accreditati a fine 2016 dai grandi asset manager come un’asset class potenzialmente interessante per il 2017, sulla scia di un dollaro forte: invece, dal primo gennaio al 27 novembre scorso questi fondi sono quelli con la peggiore performance 2017 (-8,9%).
Al contrario i portafogli composti da asset differenti non perfettamente correlati tendono a registrare performance migliori nel lungo termine rispetto ad un singolo asset.
I benefici della diversificazione possono essere notevoli, soprattutto se sono nelle mani dei migliori manager sistematici, i quali operano con un modello forte e con solide capacità di gestione del rischio.
“I fondi multy-strategy hanno di solito differenti gestori che si occupano di asset eterogenee. Alcuni seguiranno view macro, altri saranno inclini all’azionario long/short e altri ancora focalizzati sui crediti deteriorati o su strategie di tipo relative value obbligazionarie”, specifica Ewan Kirk, CIO del team Cantab di GAM Systematic, secondo il quale, sebbene questo sia sufficiente a creare un alto livello di diversificazione, restano aperte alcune potenziali questioni da tenere a mente con i fondi discrezionali multy-strategy.
“In primo luogo l’allocazione di capitali tra le differenti strategie è una decisione di investimento a tutti gli effetti, che può dare risultati positivi o negativi. Inoltre, anche la gestione del rischio diventa più complessa quando manca una visione singola in tema di livello di rischio del fondo o la capacità di trasferire il rischio tra le differenti strategie in maniera rapida ed efficace”, spiega Ewan Kirk, secondo il quale per evitare questi inconvenienti si può ricorrere a strategie sistematiche futures-based e multi-strategy, come le systematic global macro (basate sulle previsioni macro economiche).
“Le strategie sistematiche macro multi-strategy possono portare grandi benefici a un portafoglio nel corso del ciclo economico generando ricavi in maniera più efficiente, ricavi che non sono inoltre legati alle asset class tradizionali. Questa gerarchia di diversificazione da asset a strategie offre il potenziale di generare i rendimenti risk-adjusted (aggiustati cioè in base al rischio e alla volatilità) più alti”, puntualizza Ewan Kirk.
Infatti, spesso l’asset class che brilla un anno nei 12 mesi dopo finisce tra le ultime nella graduatoria delle performance. Per esempio, i fondi azionari Italia furono nel 2015 la categoria di fondi con le migliori performance (+20,5%), salvo scivolare l’anno successivo all’ultimo posto con la peggiore performance del 2016 (-7,1%).
In altri casi, invece, si cerca di indovinare quale possa essere la categoria destinata a fare meglio, magari documentandosi sui report delle grandi case d’investimento.
Così facendo, molti investitori hanno puntato a inizio anno sui fondi obbligazionari area dollaro accreditati a fine 2016 dai grandi asset manager come un’asset class potenzialmente interessante per il 2017, sulla scia di un dollaro forte: invece, dal primo gennaio al 27 novembre scorso questi fondi sono quelli con la peggiore performance 2017 (-8,9%).
Al contrario i portafogli composti da asset differenti non perfettamente correlati tendono a registrare performance migliori nel lungo termine rispetto ad un singolo asset.
I benefici della diversificazione possono essere notevoli, soprattutto se sono nelle mani dei migliori manager sistematici, i quali operano con un modello forte e con solide capacità di gestione del rischio.
“I fondi multy-strategy hanno di solito differenti gestori che si occupano di asset eterogenee. Alcuni seguiranno view macro, altri saranno inclini all’azionario long/short e altri ancora focalizzati sui crediti deteriorati o su strategie di tipo relative value obbligazionarie”, specifica Ewan Kirk, CIO del team Cantab di GAM Systematic, secondo il quale, sebbene questo sia sufficiente a creare un alto livello di diversificazione, restano aperte alcune potenziali questioni da tenere a mente con i fondi discrezionali multy-strategy.
“In primo luogo l’allocazione di capitali tra le differenti strategie è una decisione di investimento a tutti gli effetti, che può dare risultati positivi o negativi. Inoltre, anche la gestione del rischio diventa più complessa quando manca una visione singola in tema di livello di rischio del fondo o la capacità di trasferire il rischio tra le differenti strategie in maniera rapida ed efficace”, spiega Ewan Kirk, secondo il quale per evitare questi inconvenienti si può ricorrere a strategie sistematiche futures-based e multi-strategy, come le systematic global macro (basate sulle previsioni macro economiche).
“Le strategie sistematiche macro multi-strategy possono portare grandi benefici a un portafoglio nel corso del ciclo economico generando ricavi in maniera più efficiente, ricavi che non sono inoltre legati alle asset class tradizionali. Questa gerarchia di diversificazione da asset a strategie offre il potenziale di generare i rendimenti risk-adjusted (aggiustati cioè in base al rischio e alla volatilità) più alti”, puntualizza Ewan Kirk.
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