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Gap previdenziale, perché è importante correre subito ai ripari

Gli italiani, sia quelli in attività lavorativa che quelli in pensione, sono consapevoli del fatto che dovrebbero risparmiare di più per colmare il gap previdenziale

6 Dicembre 2017 10:09

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La maggioranza degli italiani è consapevole di non risparmiare abbastanza in vista della pensione mentre gran parte degli investitori già in pensione vorrebbe aver accumulato più risparmi per la vita dopo il pensionamento.

È una delle evidenze che emerge dallo Schroders Global Investor Study 2017, ricerca condotta su oltre 22.000 investitori in 30 paesi. Non solo, gli investitori italiani ancora attivi a livello lavorativo sono convinti che, per vivere in modo confortevole durante la pensione, dovrebbero accumulare di più, vale a dire il 12,6% del reddito annuale (contro il 12,0% in Europa e il 13,7% a livello globale).

D’altra parte soltanto il 50% degli italiani reputa che la pensione sarà sufficiente per vivere in modo adeguato o molto confortevole un altro 38% pensa che più reddito sarebbe d’aiuto mentre il restante 12% crede che avrà difficoltà nella vita da pensionato.

Una risposta che mette in evidenza il maggiore pessimismo degli italiani: infatti, il 66% degli investitori globali e il 65% di quelli europei ritiene che il reddito percepito durante la pensione basterà per vivere confortevolmente.

Anche per coloro che sono già in pensione le preoccupazioni non mancano. Se il 68% di essi ritiene che il reddito effettivo percepito dopo aver terminato l’attività lavorativa sia sufficiente a garantire una vita confortevole, il 59% (cioè quasi 6 italiani su 10) vorrebbero aver risparmiato di più in vista della pensione. Lo studio di Schroders ha indagato pure in che modo gli investitori stanno risparmiando in vista della pensione.

La fonte principale di reddito in età pensionistica per gli investitori italiani è o sarà rappresentata dalla pensione statale (28%), seguita da pensione in capo alle società private (18%), altri tipi di risparmi (16%) e pensioni personali (13%), mentre a livello globale la pensione statale si piazza al secondo posto, contribuendo per il 19%, contro il 20% derivante da risparmi e investimenti.

“È ormai evidente che le persone non stiano risparmiando abbastanza per la pensione e questa ricerca mostra che anche coloro che possono definirsi degli investitori assodati non stanno mettendo abbastanza denaro da parte” fa notare Lesley-Ann Morgan, Global Head of Defined Contribution and Retirement di Schroders, secondo la quale emerge anche un messaggio forte da parte di coloro che sono già in pensione: vorrebbero aver risparmiato di più.

“Il gap pensionistico è aggravato ulteriormente dal fatto che siamo in un’epoca di bassi tassi e bassi rendimenti, per raggiungere i propri obiettivi, le persone hanno bisogno di risparmiare ancora di più rispetto a quanto non hanno fatto i risparmiatori delle generazioni precedenti” puntualizza Lesley-Ann Morgan ricordando, a tale proposito, come lo strumento più potente a disposizione dei risparmiatori sia il tempo.

“Iniziare presto a risparmiare fa la differenza in modo incredibile sull’ammontare finale del capitale della pensione. Il miracolo dei rendimenti composti, che permettono di ottenere rendimenti sui rendimenti stessi, permette di accumulare fino a 30 o 40 anni di risparmi” specifica infine la manager.

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