corporate bond
Idee di investimento - Obbligazioni - 11 dicembre 2017
11 Dicembre 2017 09:26
sentazione dell’outlook invernale per il 2018 è stata anche l’occasione per soffermarsi sulle strategie obbligazionarie di Vontobel, illustrate dall’Head of Corporate Bonds Monder Bettaieb. L’attenzione di Bettaied si è concentrata su quella che lui stesso ha definito “l’era della trasparenza del cliente”, una fase iniziata nel 2007 in cui le aziende hanno perso il potere di “fare i prezzi” delle proprie merci. In questa era, in cui sempre più acquisti vengono fatti con gli smartphone, le società hanno profitti minori e tengono gli stipendi bassi. Ciò provoca un calo dei consumi e, in ultima battuta, una crescita molto timida dell’inflazione. Uno scenario in cui la Fed deve muoversi con molta cautela perché la riduzione degli acquisti inciderà sui bilanci delle banche, che avranno meno soldi da prestare. E ancora una volta questa dinamica potrebbe incidere negativamente su consumi e inflazione. Secondo Bettaied, come spiegato nell’articolo “Outlook Vontobel 2018, “Riccioli d’oro” sfida le previsioni di Jim Rogers”, le occasioni più interessanti d’investimento in ambito obbligazionario corporate potrebbero arrivare dagli high yield, a patto però di puntare su una selezione molto attenta soprattutto negli USA. In generale, i fondamentali del credito sono buoni e il sostegno delle politiche monetarie e degli investitori dovrebbe rimanere costante.
Anche il team Global Fixed Income, Currency and Commodities Group di J.P. Morgan Asset Management, manifesta un moderato ottimismo sul credito, in generale, e sul debito bancario subordinato europeo, in particolare. “I fondamentali rimangono robusti e il quadro tecnico appare ancora ampiamente positivo per l'obbligazionario: ciò ci rende ottimisti sul credito in generale, nella convinzione che gli spread (extra rendimento rispetto ai titoli di stato) possano ulteriormente contrarsi in questo contesto. Apprezziamo particolarmente le banche europee, che beneficiano del miglioramento dei fondamentali e di valutazioni ancora relativamente interessanti all’interno della struttura patrimoniale” spiega, nell’articolo “Obbligazioni, la chance del debito bancario subordinato europeo“, il team che rivela poi di essersi concentrato sulle aree subordinate della struttura di capitale, inclusi i titoli Additional Tier 1 (AT1), che offrono rendimenti interessanti e ulteriore spazio per una possibile contrazione degli spread. I livelli assoluti dei titoli AT1, noti anche come obbligazioni convertibili contingenti (o CoCos), sebbene si siano contratti di 160 punti base (-1,60%) da inizio anno, restano interessanti (318 punti base, pari al 3,18% al 27 novembre 2017), così come i loro spread rispetto a quelli delle obbligazioni Investment Grade in Euro, che attualmente scambiano a 89 punti base (+0,89%). Detto questo, il team resta vigile nell’osservare ogni evento macro o relativo a specifiche società e capace di sovvertire rapidamente il posizionamento sul mercato.
Tra gli aspetti che stanno richiamando l’attenzione degli investitori obbligazionari, figura l’appiattimento della curva dei tassi USA. La scorsa settimana la pendenza della curva dei tassi USA si è ulteriormente appiattita con il segmento 2-30 anni che si è ristretto a 100 punti base (un punto percentuale). Si tratta di un fenomeno che non si registrava dal novembre 2007. “Un modello macro di base della pendenza della curva dei tassi che utilizzi i tassi della banca centrale, il vuoto di PIL e il differenziale d’inflazione indica che la curva dovrebbe essere più ripida in questa fase del ciclo. Anche se noi siamo convinti che la curva dei tassi USA dovrebbe appiattirsi nel 2018, potrebbe essere utile prevedere un irripidimento a breve termine, soprattutto per il segmento 5-30 anni” specificano, nell’articolo “USA, l’appiattimento della curva dei tassi è stato troppo rapido”, gli esperti di Amundi. Intanto, mentre nell’articolo “Mitigare i rischi di correzioni improvvise investendo sulle obbligazioni”, si argomentano i motivi in base ai quali BlackRock ha ampliato la propria gamma di ETF obbligazionari puntando sull’investment grade globale.con l’iShares Global Aggregate Bond UCITS ETF (AGGG), pensato per ottenere un’esposizione diversificata alle obbligazioni investment grade, tra diverse valute, mercati geografici e settori, gli italiani, sia quelli in attività lavorativa che quelli in pensione, sono consapevoli del fatto che dovrebbero risparmiare di più per colmare il gap previdenziale.
A rivelarlo è lo Schroders Global Investor Study 2017, ricerca condotta su oltre 22.000 investitori in 30 paesi, dal quale emerge pure il fatto che gli investitori italiani ancora attivi a livello lavorativo sono convinti che, per vivere in modo confortevole durante la pensione, dovrebbero accumulare di più, vale a dire il 12,6% del reddito annuale (contro il 12,0% in Europa e il 13,7% a livello globale). “Il gap pensionistico è aggravato ulteriormente dal fatto che siamo in un’epoca di bassi tassi e bassi rendimenti, per raggiungere i propri obiettivi, le persone hanno bisogno di risparmiare ancora di più rispetto a quanto non hanno fatto i risparmiatori delle generazioni precedenti” puntualizza, nell’articolo “Gap previdenziale, perché è importante correre subito ai ripari”, Lesley-Ann Morgan ricordando, a tale proposito, come lo strumento più potente a disposizione dei risparmiatori sia il tempo. “Iniziare presto a risparmiare fa la differenza in modo incredibile sull’ammontare finale del capitale della pensione. Il miracolo dei rendimenti composti, che permettono di ottenere rendimenti sui rendimenti stessi, permette di accumulare fino a 30 o 40 anni di risparmi” specifica infine la manager.
Anche il team Global Fixed Income, Currency and Commodities Group di J.P. Morgan Asset Management, manifesta un moderato ottimismo sul credito, in generale, e sul debito bancario subordinato europeo, in particolare. “I fondamentali rimangono robusti e il quadro tecnico appare ancora ampiamente positivo per l'obbligazionario: ciò ci rende ottimisti sul credito in generale, nella convinzione che gli spread (extra rendimento rispetto ai titoli di stato) possano ulteriormente contrarsi in questo contesto. Apprezziamo particolarmente le banche europee, che beneficiano del miglioramento dei fondamentali e di valutazioni ancora relativamente interessanti all’interno della struttura patrimoniale” spiega, nell’articolo “Obbligazioni, la chance del debito bancario subordinato europeo“, il team che rivela poi di essersi concentrato sulle aree subordinate della struttura di capitale, inclusi i titoli Additional Tier 1 (AT1), che offrono rendimenti interessanti e ulteriore spazio per una possibile contrazione degli spread. I livelli assoluti dei titoli AT1, noti anche come obbligazioni convertibili contingenti (o CoCos), sebbene si siano contratti di 160 punti base (-1,60%) da inizio anno, restano interessanti (318 punti base, pari al 3,18% al 27 novembre 2017), così come i loro spread rispetto a quelli delle obbligazioni Investment Grade in Euro, che attualmente scambiano a 89 punti base (+0,89%). Detto questo, il team resta vigile nell’osservare ogni evento macro o relativo a specifiche società e capace di sovvertire rapidamente il posizionamento sul mercato.
Tra gli aspetti che stanno richiamando l’attenzione degli investitori obbligazionari, figura l’appiattimento della curva dei tassi USA. La scorsa settimana la pendenza della curva dei tassi USA si è ulteriormente appiattita con il segmento 2-30 anni che si è ristretto a 100 punti base (un punto percentuale). Si tratta di un fenomeno che non si registrava dal novembre 2007. “Un modello macro di base della pendenza della curva dei tassi che utilizzi i tassi della banca centrale, il vuoto di PIL e il differenziale d’inflazione indica che la curva dovrebbe essere più ripida in questa fase del ciclo. Anche se noi siamo convinti che la curva dei tassi USA dovrebbe appiattirsi nel 2018, potrebbe essere utile prevedere un irripidimento a breve termine, soprattutto per il segmento 5-30 anni” specificano, nell’articolo “USA, l’appiattimento della curva dei tassi è stato troppo rapido”, gli esperti di Amundi. Intanto, mentre nell’articolo “Mitigare i rischi di correzioni improvvise investendo sulle obbligazioni”, si argomentano i motivi in base ai quali BlackRock ha ampliato la propria gamma di ETF obbligazionari puntando sull’investment grade globale.con l’iShares Global Aggregate Bond UCITS ETF (AGGG), pensato per ottenere un’esposizione diversificata alle obbligazioni investment grade, tra diverse valute, mercati geografici e settori, gli italiani, sia quelli in attività lavorativa che quelli in pensione, sono consapevoli del fatto che dovrebbero risparmiare di più per colmare il gap previdenziale.
A rivelarlo è lo Schroders Global Investor Study 2017, ricerca condotta su oltre 22.000 investitori in 30 paesi, dal quale emerge pure il fatto che gli investitori italiani ancora attivi a livello lavorativo sono convinti che, per vivere in modo confortevole durante la pensione, dovrebbero accumulare di più, vale a dire il 12,6% del reddito annuale (contro il 12,0% in Europa e il 13,7% a livello globale). “Il gap pensionistico è aggravato ulteriormente dal fatto che siamo in un’epoca di bassi tassi e bassi rendimenti, per raggiungere i propri obiettivi, le persone hanno bisogno di risparmiare ancora di più rispetto a quanto non hanno fatto i risparmiatori delle generazioni precedenti” puntualizza, nell’articolo “Gap previdenziale, perché è importante correre subito ai ripari”, Lesley-Ann Morgan ricordando, a tale proposito, come lo strumento più potente a disposizione dei risparmiatori sia il tempo. “Iniziare presto a risparmiare fa la differenza in modo incredibile sull’ammontare finale del capitale della pensione. Il miracolo dei rendimenti composti, che permettono di ottenere rendimenti sui rendimenti stessi, permette di accumulare fino a 30 o 40 anni di risparmi” specifica infine la manager.
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