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Mercati azionari, la sfida del 2018 è riuscire ad azzeccare le scelte controcorrente

Quello che è accaduto da maggio in poi potrebbe ripetersi anche nel 2018: occorre riuscire a intercettare in tempo le opportunità controcorrente sul mercato.

11 Dicembre 2017 09:47

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Il mercato azionario area euro quest’anno ha registrato una robusta performance come riflesso dall’indice Eurostoxx che dal primo gennaio allo scorso 7 dicembre mostrava un apprezzamento del +11,3%.

Tuttavia l’andamento non è stato affatto lineare. Infatti, dopo un inizio d’anno scoppiettante fino al 15 maggio con un rialzo del 12%, l’Eurostoxx ha ingranato la retromarcia di quasi sei punti percentuali fino al 29 agosto per poi riprendere a salire fino allo scorso primo novembre, ma senza segnare nuovi massimi significativi: infatti dal 15 maggio al 7 dicembre la sua performance è stata negativa (-0,61%).

In questo stesso arco di tempo, però, mentre i migliori fondi azionari area euro hanno saputo registrare un apprezzamento del valore della quota tra i cinque e i sei punti percentuali, i peggiori fondi di categoria hanno lasciato sul parterre fino a otto punti percentuali. È la conferma che a questi livelli di valutazione del mercato azionario area euro la selezione dei titoli fa la differenza, come spiega Hans Ulrich Jost, Gestore delle strategie azionarie Euroland Value di GAM.

“In termini di opportunità, sono state tre le minacce percepite dagli investitori che ci hanno permesso di raccogliere alfa (extra rendimento rispetto alla media di mercato, ndr). In primis, l’eventualità che i veicoli elettrici prodotti da Tesla andassero a decimare il mercato dell’auto tradizionale, ha portato a un crollo del valore delle azioni dei produttori di auto tradizionali, in seguito al quale abbiamo aumentato la nostra esposizione, tra agosto e settembre. Questi titoli sono stati successivamente interessati da un significativo rally” fa sapere Hans Ulrich Jost, che poi parla del secondo rischio: l’acquisizione da parte di Amazon di Whole Food Markets, interpretata come un segno che la grande distribuzione del settore alimentare sia destinata a perdere quote di mercato nei confronti del gigante dell’online, fino a scomparire, a causa dei prezzi.

“Anche in questo caso la reazione immediata del mercato è stato un significativo sell-off (vendita di titoli senza limitazione né di prezzo né di quantità, ndr) che ha fatto crollare diversi titoli del 20%-25%. Abbiamo sfruttato questa opportunità per comprare dato che si tratta di una transizione che richiederà anni” specifica Hans Ulrich Jost, che, relativamente alla terza minaccia percepita dal mercato, invece precisa: “La nostra decisione di aumentare la nostra esposizione sull’energia a metà dell’anno è stata fruttuosa in quanto la correzione del prezzo del petrolio a giugno (sceso fino in area 46 dollari al barile) era per noi eccessiva”.

E adesso? Hans Ulrich Jost guarda con maggior fiducia alle banche, settore in cui crede che le cause alla base dei risultati deludenti siano una anomalia, in particolare per quanto riguarda le banche d’investimento: “Nel momento in cui il trend del mercato si invertirà e la volatilità tornerà a salire, i profitti derivanti dalle opportunità di hedging per le banche d’investimento torneranno” puntualizza Hans Ulrich Jost.

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