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I rischi per l’Europa si chiamano Italia e inflazione

Le elezioni di marzo sono il maggior rischio politico secondo il WSJ, mentre sul fronte macroeconomico il pericolo è un’accelerazione dei prezzi che potrebbe prendere in contropiede la BCE.

5 Gennaio 2018 07:50

financialounge -  BCE inflazione italia Morning News rischio politico Unione europea
I lettori di FinanciaLounge sanno bene che i mercati hanno acceso i riflettori sull’Italia non appena il presidente Mattarella ha sciolto le Camere aprendo la strada al voto del prossimo 4 marzo. Una nuova conferma di quanto abbiamo scritto viene ora dall’autorevole WSJ che mette l’Italia al primo posto dei rischi politici europei nel 2018.

“Il rischio maggiore sono le elezioni italiane del 4 marzo, anche se il partito anti-establishment M5S, in testa nei sondaggi, ha abbassato i toni della retorica anti-europea e escluso un referendum sull’euro. Sarà comunque difficile vedere un solo partito vincere chiaramente per cui il rischio maggiore resta un risultato inconcludente e un conseguente periodo di instabilità, che limiterà lo spazio per le riforme”.

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Gli altri rischi che vede il giornale di Wall Street sono la Calalogna, la possibilità che la Germania debba tornare a votare, ulteriori scricchiolii della tenuta europea e infine una Brexit caotica. L’apprensione dei mercati sull’Italia costituisce probabilmente anche una spiegazione della debolezza del settore bancario in Borsa di questo inizio anno.

Nel mirino della speculazione c’è ovviamente il debito italiano, ma le banche possono costituire un'alternativa allo spread in quanto hanno i portafogli pieni di BTP.  Tornando al WSJ, la sorpresa negativa che il 2018 potrebbe riservare all’Europa è un’inflazione che parta oltre le attese e le caute previsioni della BCE, costringendo la stessa Banca centrale a un’uscita precipitosa dallo stimolo, che ancora viaggia al ritmo di 30 miliardi di euro al mese.

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L’inflazione potrebbe scappare di mano, aggiungiamo noi, per il combinato disposto di una crescita globale che continua a correre e di un prezzo del petrolio che si impenna, dopo una partenza d’anno decisamente robusta.

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