Dorval Asset Management

Francia e paesi del Sud Europa possibili sorprese per il 2018

Il ritardo accumulato nel ciclo potrebbe trasformarsi in un vantaggio, ma per gli esperti di Dorval AM l’importante è adattarsi al ritmo dei mercati.

15 Gennaio 2018 09:45

financialounge -  Dorval Asset Management francia mercati azionari Natixis Investment Managers
In un contesto nel quale gli utili delle imprese dovrebbero continuare a soddisfare le aspettative e i tassi di interesse a lungo termine dovrebbero attestarsi su livelli solo leggermente più alti rispetto al 2017, i fondamentali del mercato azionario sembrano essere solidi.

“Le elevate valutazioni e il maggiore ottimismo degli investitori giustificano, tuttavia, la gestione attiva del rischio grazie a una maggiore flessibilità e selettività” tengono a puntualizzare gli esperti di Dorval Asset Management. “Fedeli al nostro approccio flessibile – aggiungono - il team di gestione adatta il proprio portafoglio al ritmo dei mercati, definiti dalla sovrapposizione dei cicli macroeconomici, microeconomici, di politica monetaria e comportamentali. A partire dai quattro pilastri - macroeconomia, valutazione degli asset, dinamiche del mercato e microeconomia - definiamo uno scenario di riferimento dal quale ricaviamo sia il nostro tasso di esposizione ai rischi del mercato sia i nostri temi di investimento”.

Lo scenario di riferimento di Dorval AM rimane positivo per gli asset più rischiosi, e in particolare per l’Europa, con un incremento medio dei profitti aziendali di almeno il 10% nel 2018 nell’Eurozona, spinta dalla crescita economica mondiale. “I paesi europei più in ritardo nel corso di questo ciclo, come Francia e i paesi del Sud Europa, potrebbero dimostrarsi una sorpresa positiva nel 2018 mentre recupereranno il ritardo. Le agenzie di rating alzeranno probabilmente i loro giudizi sui paesi periferici, ed è probabile che la Banca Centrale Europea mantenga il suo sostegno in modo da limitare le pressioni al rialzo sull’euro” sostengono i professionisti di Dorval AM.

Secondo questi ultimi più che un aumento dei tassi di interesse, il principale pericolo è costituito dal rischio asimmetrico creato dal ritrovato ottimismo degli investitori: su mercati piuttosto cari, le cattive notizie hanno un impatto maggiore di quelle buone, poiché queste ultime sono già previste.

“A partire da ottobre 2017 per il nostro principale fondo flessibile investito sull’Europa (Dorval Convictions) abbiamo optato per un’esposizione sulle azioni tra il 40% e il 60%, rispetto a un’esposizione quasi sistematica compresa tra il 60% e il 100% a seguito del discorso di Mario Draghi nel luglio del 2012” precisano gli esperti di Dorval AM. Si tratta di una svolta progressiva che tiene conto della maturità del ciclo del mercato azionario americano, delle elevate valutazioni, della crescente pressione sull’euro e dell’asimmetria del mercato.

“Inoltre - rivelano i professionisti di Dorval AM - abbiamo progressivamente diminuito la nostra esposizione ad asset più liquidi così da avere maggiore spazio di manovra in caso di inversione del mercato. Questo, tuttavia, non ci impedisce di continuare a beneficiare del momentum delle aziende di piccola e media capitalizzazione, che continuano a mantenere la leadership dei profitti in Europa”.

Infine, l’intenzione del team di gestione di Dorval AM è di focalizzarsi, d’ora in avanti, meno sulla ripresa dell’Europa in modo da essere più diversificati tra i vari temi di investimento. “Le nostre ricerche dimostrano che le ben note virtù della diversificazione sono diventate molto più vantaggiose oggi di quanto non lo siano state negli ultimi vent’anni” spiegano infatti gli esperti di Dorval AM, i cui temi di investimento rimangono, in ogni caso, al passo con un promettente ciclo globale: la digitalizzazione dell’economia, la stabilizzazione dei mercati emergenti, le prospettive in miglioramento di specifici settori legati alle commodity e le azioni finanziarie.

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