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L’industria militare corre con Trump. Ma era già partita con Obama

Il mercato globale della difesa è tornato ai livelli del 1990. A dominare sono 10 colossi, 7 americani e 3 europei, tra cui l’italiana Leonardo. Assenti i cinesi, ma solo perché non se ne sa abbastanza…

16 Gennaio 2018 06:50

financialounge -  armi Barack Obama donald Trump finmeccanica Morning News
Il primo anno di amministrazione Trump è stato sicuramente un buon anno per i grandi gruppi USA della difesa - da Boeing, a Raytheon, a Lockheed Martin - che hanno portato a casa decine di miliardi di dollari in contratti del Pentagono e beneficiato della crescita dei fatturati a livello globale. Ma, a dispetto dei luoghi comuni legati all’Obama premio Nobel per la pace, quella di Trump non è stata una svolta rispetto alle politiche del suo predecessore, quanto un tentativo di accelerazione su una strada già molto ben tracciata.

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Il Think Thank californiano Global Research, non sospettabile di simpatie per The Donald, ha recentemente notato che l’attuale amministrazione fa fatica a spingere le vendite americane di sistemi di difesa e armi in giro per il mondo, ma non a causa della concorrenza di europei o cinesi. Il problema di Trump, scrive Global Research, è che i paesi che acquistano armi e sistemi dagli USA stanno ancora digerendo le ingenti forniture dell’era Obama e non sono ancora pronti a nuovi acquisti. Del resto, gli otto anni di presidenza Obama hanno segnato nuovi record per vendite di armi e sistemi americani all’estero, come afferma sempre Global Research. Secondo le stime dell’organizzazione svedese anti-armamenti SIPRI, il mercato globale della difesa e delle armi sta continuando a crescere e nel 2016 è tornato ai livelli del 1990, anche se il picco degli anni ‘80 in piena Guerra Fredda è ancora distante.

[caption id="attachment_122350" align="alignnone" width="647"]L'andamento del mercato degli armamenti (Fonte: Fonte: Stockholm International Peace Research Institute) L'andamento del mercato degli armamenti (Fonte: Fonte: Stockholm International Peace Research Institute)[/caption]

Quello della spesa militare globale è un mercato da 1.700 miliardi di dollari l’anno dominato da 10 grandi gruppi industriali, 7 americani e 3 europei. Dalla classifica dei top 10 pubblicata dal sito zerohedge.com mancano i cinesi, non perché si astengano da questo tipo di produzioni, ma perché non ci sono abbastanza dati certi e verificabili su quanto e cosa vendano. Subito dopo il terzetto di testa costituito da Lockheed Martin, Boeing e Raytheon, troviamo Northrop Grumman, General Dynamics, BAE Systems US e L3 Technologies, mentre le europee sono rappresentate da Airbus, d BAE Systems UK e dall’italiana Leonardo-Finmeccanica. Sul valore totale del mercato globale della difesa, quello che riguarda esclusivamente le armi vere e proprie – armi da fuoco, carri armati, jet, missili, navi da guerra - vale poco meno di un quarto, 375 miliardi di dollari.

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