diversificazione
Flessibilità e alternative all’azionario: gli intermediari dettano i temi d’investimento
Riduzione del rischio e diversificazione nel credito si aggiungono a flessibilità e alternative all’azionario tra le priorità individuate dagli intermediari finanziari: le risposte di PIMCO.
9 Febbraio 2018 15:03
Preservare la flessibilità, ridurre il rischio in portafoglio, diversificare l'esposizione alle obbligazioni societarie e ricercare alternative all'azionario attivo. Sono questi i quattro temi di investimento individuati dal team europeo di global wealth management di PIMCO alla luce delle risposte fornite dagli intermediari finanziari di tutta Europa in una recente indagine condotta sul campo.
Il contesto nel quale sono state formulate le risposte (dalle quali sono stati ricavati i temi di investimento) è quello in cui gli indici azionari sono sui massimi storici, i rendimenti obbligazionari vicini ai minimi di sempre, l’economia globale in accelerazione con un’evoluzione delle politiche monetarie che, sebbene in modo graduale, diventeranno sempre meno espansive. Gli intermediari finanziari sono ora più inclini agli approcci d'investimento flessibili, tra cui le strategie a reddito fisso con orientamento al rendimento assoluto e quelle multi-asset dinamiche.
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“In tutti i nostri portafogli, ci concentriamo su fonti di rendimento diversificate, evitando di affidarci a un unico settore o beta (replica direzionale passiva di un mercato) ma garantendo flessibilità e liquidità. Al fine di mantenerci il più possibile flessibili, abbiamo concordato sul fatto che le strategie svincolate dai tradizionali benchmark di mercato possono costituire una valida opzione” specifica Ryan P. Blute, Responsabile Global Wealth Management EMEA di PIMCO.
Un altro tema emerso è poi quello di ridurre attivamente il rischio di portafoglio. Una richiesta che PIMCO ritiene di poter declinare attraverso due differenti modalità: le strategie a rendimento assoluto a bassa volatilità, che offrono molte delle caratteristiche degli strumenti liquidi tradizionali per chi è intenzionato ad assumere moderatamente un rischio maggiore, e le strategie obbligazionarie core, nello specifico quelle focalizzate sugli Stati Uniti.
“Le obbligazioni core possono assolvere un importante ruolo di diversificazione all'interno di un portafoglio e i titoli di Stato americani, in particolare, rimangono una fonte di duration (scadenza media dei titoli in portafoglio che determina la sensibilità all’andamento dei tassi) di alta qualità, che tende storicamente a sovraperformare a fronte di flessioni significative nei mercati azionari o delle obbligazioni societarie” spiega Ryan P. Blute, il cui ragionamento poggia anche su un aspetto non secondario, il fatto cioè che al momento i rendimenti dei Treasury USA partono da un livello più elevato rispetto ai loro equivalenti europei (quali per esempio i Bund tedeschi o i Gilt britannici): ne deriva che una strategia basata sui titoli obbligazionari ‘core’ statunitensi dovrebbero avere maggiori probabilità di sovraperformare nelle fasi di correzione degli attivi di rischio.
APPROFONDIMENTO
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Per quanto riguarda invece le obbligazioni societarie, gli intermediari preoccupati delle elevate valutazioni possono, secondo PIMCO, trovare una buona opportunità di diversificazione negli MBS statunitensi, i titoli garantiti dai mutui ipotecari. “A differenza di altre obbligazioni, gli MBS di agenzie, titoli di alta qualità emessi dalle agenzie immobiliari statunitensi, si sono nel complesso deprezzati negli ultimi due anni mentre gli MBS non-agency stanno in generale beneficiando del miglioramento della qualità creditizia e della ripresa dei prezzi delle abitazioni negli Stati Uniti” puntualizza Ryan P. Blute.
E per gli intermediari finanziari che, al di fuori del reddito fisso, lamentano la difficoltà di generare alfa regolare (extra rendimento) in ambito azionario? La soluzione di PIMCO consiste nell’adottare le strategie portable alpha, una combinazione di un'esposizione passiva alle azioni e un potenziale di alfa grazie a un portafoglio obbligazionario a gestione attiva. Si tratta di strategie che PIMCO ha sviluppato da oltre 30 anni riuscendo a generare alfa regolare in svariati contesti di mercato.
Il contesto nel quale sono state formulate le risposte (dalle quali sono stati ricavati i temi di investimento) è quello in cui gli indici azionari sono sui massimi storici, i rendimenti obbligazionari vicini ai minimi di sempre, l’economia globale in accelerazione con un’evoluzione delle politiche monetarie che, sebbene in modo graduale, diventeranno sempre meno espansive. Gli intermediari finanziari sono ora più inclini agli approcci d'investimento flessibili, tra cui le strategie a reddito fisso con orientamento al rendimento assoluto e quelle multi-asset dinamiche.
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Un altro tema emerso è poi quello di ridurre attivamente il rischio di portafoglio. Una richiesta che PIMCO ritiene di poter declinare attraverso due differenti modalità: le strategie a rendimento assoluto a bassa volatilità, che offrono molte delle caratteristiche degli strumenti liquidi tradizionali per chi è intenzionato ad assumere moderatamente un rischio maggiore, e le strategie obbligazionarie core, nello specifico quelle focalizzate sugli Stati Uniti.
“Le obbligazioni core possono assolvere un importante ruolo di diversificazione all'interno di un portafoglio e i titoli di Stato americani, in particolare, rimangono una fonte di duration (scadenza media dei titoli in portafoglio che determina la sensibilità all’andamento dei tassi) di alta qualità, che tende storicamente a sovraperformare a fronte di flessioni significative nei mercati azionari o delle obbligazioni societarie” spiega Ryan P. Blute, il cui ragionamento poggia anche su un aspetto non secondario, il fatto cioè che al momento i rendimenti dei Treasury USA partono da un livello più elevato rispetto ai loro equivalenti europei (quali per esempio i Bund tedeschi o i Gilt britannici): ne deriva che una strategia basata sui titoli obbligazionari ‘core’ statunitensi dovrebbero avere maggiori probabilità di sovraperformare nelle fasi di correzione degli attivi di rischio.
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