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Obbligazioni, i rendimenti dei bond europei sembrano troppo bassi

Visto il contesto internazionale, le prospettive di crescita e di inflazione, l’attuale rendimento delle obbligazioni europee appare eccessivamente limitato.

13 Febbraio 2018 16:50

financialounge -  bond europei GAM mercati obbligazionari obbligazioni Tim Haywood
Gli ultimi movimenti sul mercato delle obbligazioni indicano, secondo la lettura che ne fa Tim Haywood, responsabile delle strategie obbligazionarie Absolute Return di GAM, che il quantitative easing europeo finisca a settembre di quest’anno e che i tassi di interesse euro salgano sei mesi dopo.

“Quando la BCE introdurrà questi rialzi saranno piuttosto significativi, dal momento che crediamo che il desiderio di tornare a interessi pari a zero e poi ad un segno positivo stia diventando forte” specifica il manager. Infatti, secondo Tim Haywood, nel momento in cui si è convinti che i tassi USA siano sulla via della normalizzazione (ovvero che procedano abbastanza in linea con le aspettative di crescita e inflazione) e che i prezzi al consumo siano misurati in modo identico sia in Europa che negli Stati Uniti, allora l’unico valore che risulta anomalo è quello relativo ai rendimenti dei bond europei, semplicemente troppo bassi.

Allo stesso tempo, sempre in base alle valutazioni di Tim Haywood, i bond governativi giapponesi (JGB) a rendimento zero sono “probabilmente un’anomalia e crediamo che i rendimenti dei titoli decennali dovrebbero eventualmente tornare a salire”.

Tornando all’Europa, Tim Haywood suggerisce di concentrarsi sulle retribuzioni che potrebbero crescere più rapidamente.“Se le richieste del principale sindacato tedesco (IG Metall), che riguarda una platea di 3,6 milioni di iscritti, venissero accettate avrebbero un effetto significativo sulle aspettative per l’inflazione europea” fa sapere Tim Haywood.

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Per tutte queste ragioni il manager è propenso a ricercare le opportunità non soltanto nelle obbligazioni societarie tradizionale. “In ambito obbligazioni societarie, buoni risultati sono stati dati dal segmento asiatico relativo agli emittenti USA, dai finanziari anglosassoni e da una serie di bond corporate, di breve durata e callable (richiamabili prima della scadenza) negli Stati Uniti: questi ultimi sono molto interessanti dal momento che i Treasury USA a cinque anni rendono il 2,5%. Continuiamo a cercare alternative al credito non governativo tradizionale, che viene scambiato ai prezzi più elevati e con i rendimenti più contenuti di questo secolo” conclude Tim Haywood.

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