Federal Reserve

Inflazione USA oltre il target Fed? La possibilità che accada è al 25%

Il target dell’inflazione della Fed è al 2% e gli ultimi dati, relativi al Consumer price index  statunitense, indicherebbero che i prezzi al consumo stiano aumentando.

19 Febbraio 2018 11:37

financialounge -  Federal Reserve inflazione Patrick Zweifel Pictet
Dopo l’incremento delle retribuzioni dei lavoratori statunitensi del 2,9% su base annua, il livello più alto degli ultimi quattro anni, a gennaio anche il Consumer price index (CPI) statunitense ha mostrato segnali di forte risveglio. Infatti il CPI è salito dello 0,5%, un livello superiore alle attese, ferme al +0,4%, trainando al rialzo anche la crescita degli ultimi dodici mesi (+2,1%, rispetto al +1,9% previsto). In aumento anche il core index (che esclude le componenti energetica e alimentare): +0,3% su base mensile (rispetto al +0,2% previsto) e +1,8% negli ultimi 12 mesi, contro le stime del +1,7%.

PRESSIONE SULLA FED
Aumentano quindi le pressioni sulla Fed che si riunirà fra cinque settimane, il 20 e 21 marzo quando, per la prima volta, al comando siederà il nuovo presidente della banca centrale americana, Jerome Powell. Le ultime indicazioni della banca centrale americana prevedono tre rialzi dei tassi USA nel 2018, ma un incremento strutturale dei prezzi al consumo potrebbe modificare tale programma ampliando gli interventi restrittivi con tutte le conseguenze (negative) che si possono prevedere sui mercati finanziari. Alla luce di questo scenario Patrick Zweifel, Chief Economist di Pictet Asset Management, lancia un avvertimento: l’incremento dell’inflazione negli Stati Uniti non sembra essere pienamente compreso dagli investitori.

APPROFONDIMENTO
Borse, importante valutare le occasioni generate dalla volatilità inattesa

“L’archiviazione da parte degli Stati Uniti della crisi globale e un ritorno in salute dell’economia mondiale favoriscono un'accelerazione dell’inflazione statunitense nel breve termine e in misura maggiore rispetto a quanto gli investitori potrebbero immaginare, sebbene la recente volatilità del mercato suggerisca un risveglio non privo di pericoli” spiega Patrick Zweifel secondo il quale si delinea un rischio concreto: il PCE (l’indice relativo alle spese personali), l’indicatore sui prezzi al consumo preferito dalla Fed, potrebbe impennarsi nei prossimi trimestri.

POSSIBILITA' AL 25%
“Sulla base  di un’analisi di 30 fattori in cinque categorie che consideriamo le fonti primarie della pressione inflazionistica, riteniamo che vi sia una possibilità su quattro che l’inflazione superi l’obiettivo della Fed del 2% fissato per quest’anno, la più alta probabilità dal 2014” specifica Patrick Zweifel, secondo il quale il comportamento anomalo della curva di Phillips (che, in estrema sintesi, afferma che una diminuzione della disoccupazione risulta correlata a un relativo aumento dei prezzi al consumo) ha due chiare spiegazioni: i livelli molto bassi di inflazione all’inizio dell’ultima recessione e la globalizzazione.

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