BCE
Le criptovalute possono “prevedere” un eventuale calo dei mercati
Oltre a segnalare la propensione al rischio degli investitori retail, una correzione delle criptovalute potrebbe essere predittiva di un calo delle Borse.
22 Febbraio 2018 10:47
Il 2018 è iniziato con diverse preoccupazioni che influiscono inevitabilmente sui mercati e, a cascata, sulle scelte degli investitori. Per Marco Aboav, membro del team di gestione del fondo [tooltip-fondi codice_isin="IE00B4ZWPV43"]HI Numen Credit[/tooltip-fondi] di Hedge Invest SGR, ce ne sono però quattro che meritano un’attenzione particolare. Si tratta della volatilità che è ritornata su livelli meno depressi rispetto al 2017, dell’esito incerto delle prossime elezioni italiane, del cambiamento della politica monetaria della BCE e delle criptovalute (non solo il Bitcoin).
“Osservando l’andamento delle criptovalute è piuttosto naturale notare come le dinamiche del prezzo siano similari a quella cui abbiamo assistito durante la bolla delle dot-com” fa sapere Marco Aboav ricordando come si tratti di strumenti che possono costituire un indicatore molto interessante della propensione al rischio degli investitori retail.
E, proprio alla luce di questa loro peculiarità, il manager tiene sotto stretta osservazione la loro evoluzione perché ritiene che, nel corso dei prossimi trimestri, il calo del mercato azionario potrebbe essere anticipato dalle correzioni delle criptovalute.
“In ogni caso, al di là di questa funzione predittiva, siamo persuasi che non siano tanto le criptovalute ad essere davvero interessanti quanto piuttosto la tecnologia blockchain sottostante (e per i possibili impieghi), sebbene siamo ancora molto lontani da un’adozione di massa di queste novità” puntualizza Marco Aboav.
Per quanto riguarda invece le altre preoccupazioni, relativamente alla volatilità, per il manager “è ora di prendere in considerazione strategie di copertura vere e proprie: crediamo infatti che il 2018 sarà simile al biennio 2006/2007”.
Inoltre, occorre fare i conti con la BCE che, dopo la fine del QE di settembre, potrebbe decidere il primo rialzo dei tassi a marzo 2019. La previsione di Marco Aboav è che nel primo semestre di quest’anno i rendimenti dei titoli di stato tedeschi a 10 anni (attualmente introno allo 0,75%) possano attestarsi vicini al punto percentuali gli stessi visti nel 2015. Infine, le elezioni italiane: secondo Marco Aboav non dovrebbero rappresentare un rischio per i mercati europei.
APPROFONDIMENTO
Nonostante la volatilità, per i millennial i bitcoin sono meno rischiosi delle azioni
“L’esito del voto è ancora incerto, ma il nuovo Governo coopererà con i partner in Europa per portare avanti l’agenda politica continentale” specifica il manager che candida i mercati finanziari europei ad essere la sorpresa positiva del 2018 tra i mercati sviluppati ma, al contempo, si sente di escludere rialzi di una certa consistenza nel medio termine per l’azionario e l’obbligazionario a livello globale.
“Osservando l’andamento delle criptovalute è piuttosto naturale notare come le dinamiche del prezzo siano similari a quella cui abbiamo assistito durante la bolla delle dot-com” fa sapere Marco Aboav ricordando come si tratti di strumenti che possono costituire un indicatore molto interessante della propensione al rischio degli investitori retail.
E, proprio alla luce di questa loro peculiarità, il manager tiene sotto stretta osservazione la loro evoluzione perché ritiene che, nel corso dei prossimi trimestri, il calo del mercato azionario potrebbe essere anticipato dalle correzioni delle criptovalute.
“In ogni caso, al di là di questa funzione predittiva, siamo persuasi che non siano tanto le criptovalute ad essere davvero interessanti quanto piuttosto la tecnologia blockchain sottostante (e per i possibili impieghi), sebbene siamo ancora molto lontani da un’adozione di massa di queste novità” puntualizza Marco Aboav.
Per quanto riguarda invece le altre preoccupazioni, relativamente alla volatilità, per il manager “è ora di prendere in considerazione strategie di copertura vere e proprie: crediamo infatti che il 2018 sarà simile al biennio 2006/2007”.
Inoltre, occorre fare i conti con la BCE che, dopo la fine del QE di settembre, potrebbe decidere il primo rialzo dei tassi a marzo 2019. La previsione di Marco Aboav è che nel primo semestre di quest’anno i rendimenti dei titoli di stato tedeschi a 10 anni (attualmente introno allo 0,75%) possano attestarsi vicini al punto percentuali gli stessi visti nel 2015. Infine, le elezioni italiane: secondo Marco Aboav non dovrebbero rappresentare un rischio per i mercati europei.
APPROFONDIMENTO
Nonostante la volatilità, per i millennial i bitcoin sono meno rischiosi delle azioni
“L’esito del voto è ancora incerto, ma il nuovo Governo coopererà con i partner in Europa per portare avanti l’agenda politica continentale” specifica il manager che candida i mercati finanziari europei ad essere la sorpresa positiva del 2018 tra i mercati sviluppati ma, al contempo, si sente di escludere rialzi di una certa consistenza nel medio termine per l’azionario e l’obbligazionario a livello globale.
Trending