Federal Reserve
La Federal Reserve di Powell non sarà un libro aperto
Dai pochissimi segnali inviati e da un certo distacco rispetto a Wall Street, si può provare a indovinare quale sarà lo stile di governo del nuovo capo della Federal Reserve.
23 Febbraio 2018 08:00
Chi si aspettava che dai verbali dell’ultima riunione della Federal Reserve presieduta da Janet Yellen emergesse qualcosa sul nuovo stile di governo del nuovo capo della banca centrale è rimasto probabilmente deluso. Dal tono della discussione riportata dai verbali del FOMC del 30-31 gennaio sembra emergere la visione di un’economia più in salute di quanto si pensasse solo pochi mesi fa, il che giustificherebbe la prosecuzione dei rialzi dei tassi di interesse, un quarto di punto alla volta, a partire dalla riunione del 20-21 marzo, che sarà la prima presieduta da Jay Powell.
APPROFONDIMENTO
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Dal punto di vista delle coincidenze temporali, Wall Street ha accolto l’arrivo di Powell, entrato in carica ufficialmente con il giuramento prestato lunedì 5 febbraio, con un violento storno partito venerdì 2, e durato tutta la settimana successiva. Durante la correzione di borsa, e poi nella fase di recupero, Powell si è astenuto da qualsiasi commento, limitandosi a ricordare in occasione della cerimonia di insediamento che il suo compito è far crescere occupazione e economia mantenendo la stabilità della moneta. Negli stessi giorni hanno parlato invece altri membri della Federal Reserve, ma solo per sminuire le turbolenze di Wall Street come “fatti di mercato che possono capitare”.
APPROFONDIMENTO
La pausa di Wall Street non dispiace alla Fed
Insomma, tutto sembra indicare che la gestione Powell sarà di continuità con la Yellen, ma diversa nello stile: meno indicazioni su cosa intende fare, meno esitazioni, e meno apprensione per cosa succede a Wall Street. Central banking alla vecchia maniera, poca guidance, il che lascia la possibilità di prendere qualche volta di sorpresa il mercato, come è giusto che faccia un banchiere centrale. Janet lo ha lasciato in mezzo al guado, anzi solo all’inizio: Jay dovrà non solo riportare il costo del denaro a livelli ‘normali’, vale a dire significativamente più elevati dell’inflazione, ma anche smaltire la montagna di titoli accumulati con il Quantitative Easing. Ovviamente non può permettersi di sbagliare. Proprio per questo meno dice cosa farà, meno possibilità ci sono che succeda.
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