Davide Marchesin
Settore bancario europeo, la spinta della ripresa e del fintech
La ripresa economica diffusa in tutta Europa, l’aumento dei tassi di interesse e le opportunità derivanti dal fintech potranno sostenere il settore bancario europeo.
26 Febbraio 2018 10:06
Dopo molti anni di sofferenza il settore bancario europeo sembra finalmente tornato a vedere la luce in fondo al tunnel grazie ad una convincente ripresa economica e alle potenzialità offerte dal fintech, le nuove tecnologie applicate al sistema finanziario.
Va detto che il settore bancario europeo da fine giugno 2007 (cioè da quando hanno cominciato ad affiorare i primi scricchiolii sui mutui- subprime USA) ad oggi ha lasciato sul parterre di Borsa il 72% (in base all’indice Dow Jones EuroStoxx banche) contro il -12,1% dell’indice generale (Euro Stoxx).
È però vero che dall’inizio dello scorso anno ad oggi, la performance di Borsa del settore bancario della zona euro è stata superiore (+14,3%) rispetto alla media generale (+9,1%). Il problema, tuttavia, è che si tratta di un settore che è profondamente cambiato rispetto a 10 anni fa e sebbene i margini di crescita dell’indice siano enormi per recuperare i livelli pre crisi, le prospettive tra un istituto e l’altro sono profondamente diverse.
“Il nostro approccio si basa sul momentum degli utili, con una view ottimistica su quei titoli che crediamo abbiano il potenziale di sorprendere positivamente, posizionamento che ha storicamente dimostrato il potenziale di generare alfa (extra rendimento rispetto alla media di settore) in tutte le condizioni di mercato” tiene a precisare Davide Marchesin, Gestore del team azionario non direzionale di GAM specificando la tendenza ad allestire un portafoglio piuttosto concentrato, tra i 40 e gli 80 titoli.
La filosofia d’investimento adottata dal manager è basata sulla relazione esistente tra l’evoluzione dei prezzi azionari e la dinamica degli utili: qualsiasi scostamento tra le due variabili crea opportunità di investimento.
E questo approccio, che rappresenta una caratteristica distintiva nelle scelte di portafoglio di Davide Marchesin, vale sia sul fronte long (cioè sulle posizioni di portafoglio che guadagnano sui rialzi dei titoli) quanto su quello short (le esposizioni che invece producono performance grazie ai cali di valore di specifici titoli in portafoglio).
“In questo momento, nel settore dei titoli finanziari abbiamo individuato due temi principali: la ripresa ciclica delle banche e la crescita strutturale all’interno del Fintech” precisa Davide Marchesin.
APPROFONDIMENTO
Borsa, più banche e titoli ciclici e meno settori difensivi
Le banche, infatti, sono ben posizionate per beneficiare della crescita dei prestiti in tutte le regioni, e del rialzo dei tassi di interesse (che consente di avere maggiori margini): il tutto mentre, sempre secondo il manager, le valutazioni restano molto interessanti. “Il Fintech, invece, mette a disposizione una serie di opportunità strutturali interessanti relativamente ai sistemi di pagamento, all’analisi dei dati e ai servizi legati ai non performing loans (NPL) solo per citarne qualcuno. Crediamo che tutti questi saranno driver di crescita molto importanti nel prossimo futuro” conclude Davide Marchesin.
Va detto che il settore bancario europeo da fine giugno 2007 (cioè da quando hanno cominciato ad affiorare i primi scricchiolii sui mutui- subprime USA) ad oggi ha lasciato sul parterre di Borsa il 72% (in base all’indice Dow Jones EuroStoxx banche) contro il -12,1% dell’indice generale (Euro Stoxx).
È però vero che dall’inizio dello scorso anno ad oggi, la performance di Borsa del settore bancario della zona euro è stata superiore (+14,3%) rispetto alla media generale (+9,1%). Il problema, tuttavia, è che si tratta di un settore che è profondamente cambiato rispetto a 10 anni fa e sebbene i margini di crescita dell’indice siano enormi per recuperare i livelli pre crisi, le prospettive tra un istituto e l’altro sono profondamente diverse.
“Il nostro approccio si basa sul momentum degli utili, con una view ottimistica su quei titoli che crediamo abbiano il potenziale di sorprendere positivamente, posizionamento che ha storicamente dimostrato il potenziale di generare alfa (extra rendimento rispetto alla media di settore) in tutte le condizioni di mercato” tiene a precisare Davide Marchesin, Gestore del team azionario non direzionale di GAM specificando la tendenza ad allestire un portafoglio piuttosto concentrato, tra i 40 e gli 80 titoli.
La filosofia d’investimento adottata dal manager è basata sulla relazione esistente tra l’evoluzione dei prezzi azionari e la dinamica degli utili: qualsiasi scostamento tra le due variabili crea opportunità di investimento.
E questo approccio, che rappresenta una caratteristica distintiva nelle scelte di portafoglio di Davide Marchesin, vale sia sul fronte long (cioè sulle posizioni di portafoglio che guadagnano sui rialzi dei titoli) quanto su quello short (le esposizioni che invece producono performance grazie ai cali di valore di specifici titoli in portafoglio).
“In questo momento, nel settore dei titoli finanziari abbiamo individuato due temi principali: la ripresa ciclica delle banche e la crescita strutturale all’interno del Fintech” precisa Davide Marchesin.
APPROFONDIMENTO
Borsa, più banche e titoli ciclici e meno settori difensivi
Le banche, infatti, sono ben posizionate per beneficiare della crescita dei prestiti in tutte le regioni, e del rialzo dei tassi di interesse (che consente di avere maggiori margini): il tutto mentre, sempre secondo il manager, le valutazioni restano molto interessanti. “Il Fintech, invece, mette a disposizione una serie di opportunità strutturali interessanti relativamente ai sistemi di pagamento, all’analisi dei dati e ai servizi legati ai non performing loans (NPL) solo per citarne qualcuno. Crediamo che tutti questi saranno driver di crescita molto importanti nel prossimo futuro” conclude Davide Marchesin.
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