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BlackRock: “Cautela sulle criptovalute, ma fiduciosi sulla blockchain”

Le criptovalute potrebbero avere un appeal più elevato negli anni, ma è ancora lontano il tempo in cui saranno stabilmente nei portafogli di investimento retail.

28 Febbraio 2018 15:11

financialounge -  bitcoin BlackRock blockchain criptovalute Richard Turnill
Per loro stessa natura, le criptovalute sono difficilmente gestibili in ottica investimento. Oltre alle drammatiche oscillazioni dei prezzi, le criptovalute devono affrontare importanti sfide come la blanda regolamentazione e i possibili difetti di sicurezza negli scambi. La valutazione è difficile, dal momento che le criptovalute non generano flussi di cassa, non producono utili e non pagano cedole. I loro usi spaziano a 360 gradi tra l’essere utilizzate come mezzi di pagamento online oppure come scommesse speculative. Il mercato, comunque, è in evoluzione come dimostra l’introduzione dei futures sui bitcoin liquidati in contanti: ma finora l’accoglienza è stata tiepida anche perché i requisiti di margine (cioè la percentuale che l’investitore deve anticipare) sono piuttosto elevati.

Intanto, all'ordine del giorno di una riunione del G20 a marzo è prevista la discussione su un possibile quadro normativo globale che potrebbe essere in grado di regolamentare le criptovalute. Alla luce di tutto questo, Richard Turnill, BlackRock’s Global Chief Investment Strategist, nel suo commento settimanale ai mercati dal titolo ‘Sizing up the crypto craze’ si schiera, sostanzialmente, con il consenso: cautela sui bitcoin ma fiducia sulla tecnologia sottostante (blockchain).

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“Questo è il consenso emergente tra i politici e i dirigenti d'azienda. La blockchain, una tecnologia di contabilità distribuita, consente transazioni peer-to-peer sicure. Questo significa niente intermediari ma anche nessuna autorità centralizzata affidabile. Aziende in una vasta gamma di settori, dalla logistica alla farmaceutica fino ai servizi finanziari, stanno esaminando il suo potenziale dirompente” puntualizza Richard Turnill che non manca però di segnalare anche gli ostacoli: “Prendiamo il settore finanziario. Utilizzando la tecnologia blockchain, una banca dati finanziaria potrebbe eliminare le inefficienze e i rischi associati ai processi umani, ma l'adozione su vasta scala richiederebbe un enorme investimento nello sviluppo del software oltre ad un modello di manutenzione ben costruito ed efficiente”. Il tutto, senza dimenticare il ruolo che sono chiamati a svolgere sia i regolatori che i banchieri centrali.

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“Riteniamo che le criptovalute possano potenzialmente diventare più popolari in futuro a mano a mano che i mercati matureranno. Per ora, però, non dovrebbero essere prese in considerazione da coloro che non possono sopportare di arrivare a perdere anche tutto il capitale investito. Allo stesso modo, la tecnologia blockchain è chiamata a superare ostacoli significativi prima di raggiungere il suo futuro promettente” conclude Richard Turnill.

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