Antonio Bottillo
Istituzionali, gli investimenti alternativi per un’ampia gamma di obiettivi
Gli investitori istituzionali puntano sugli investimenti alternativi: dal private equity alla gestione dei futures, dalle infrastrutture alle materie prime.
1 Marzo 2018 12:04
Gli investitori istituzionali sono sempre più propensi a puntare sugli investimenti alternativi per un’ampia gamma di obiettivi di portafoglio: dal private equity per la generazione di alpha (extra rendimento) alle materie prime e gli investimenti immobiliari come copertura sull'inflazione, dalle infrastrutture per ricavare reddito stabile alla gestione di future e fondi equity hedge per limitare la volatilità in portafoglio. A confermalo sono i risultati risultati dell’indagine condotta da Natixis Investment Managers, realizzata dal Natixis Center for Investor Insight che ha intervistato 500 investitori istituzionali a livello globale: l’obiettivo era quello di approfondire le modalità e gli approcci operativi degli istituzionali per bilanciare i loro target di lungo termine con le opportunità e le pressioni di breve termine.
APPROCCIO COERENTE ALLA DIVERSIFICAZIONE
"Il brusco balzo della volatilità sul mercato dopo un 2017 sostanzialmente molto stabile, rappresenta un buon promemoria circa l'importanza di adottare un approccio coerente alla diversificazione del portafoglio", ha dichiarato Antonio Bottillo, Managing Director di Natixis Investment Managers Italia, che ha poi aggiunto: "Gli investitori istituzionali si rivolgono sempre più spesso a gestori attivi e a strumenti alternativi per la flessibilità e la diversificazione dei loro portafogli e per mitigare il rischio".
APPROFONDIMENTO
Le strade di azioni e obbligazioni stanno per separarsi
Nell’indagine, infatti, l’implementazione di strategie alternative nei portafogli è stata dichiarata importante per diversificare i rischi per 7 investitori su 10. Ma, gli istituzionali specificano anche che le diverse strategie alternative possono essere selezionate per ottimizzare le finalità di portafoglio.
FOCUS SU STRATEGIE MACRO, MATERIE PRIME E INFRASTRUTTURE
In particolare, nell’ambito della diversificazione, gli istituzionali indicano quali strategie alternative più appropriate le macro globali (47%), quelle legate all’analisi macro economiche, le materie prime (41%) e gli investimenti in infrastrutture (40%). Per le finalità invece legate alla sostituzione dell’esposizione obbligazionaria (visto che le obbligazioni tradizionali potrebbero soffrire l’atteso rialzo dei rendimenti), gli istituzionali ritengono particolarmente adeguate le partecipazioni in infrastrutture (55% delle risposte) e il private debt (47%). Per limitare la volatilità gli istituzionali reputano idonei soprattutto i future e gli strumenti azionari hedge mentre per la copertura dall’inflazione in pole position piazzano le materie prime (56%) e gli investimenti immobiliari (46%).
APPROCCIO COERENTE ALLA DIVERSIFICAZIONE
"Il brusco balzo della volatilità sul mercato dopo un 2017 sostanzialmente molto stabile, rappresenta un buon promemoria circa l'importanza di adottare un approccio coerente alla diversificazione del portafoglio", ha dichiarato Antonio Bottillo, Managing Director di Natixis Investment Managers Italia, che ha poi aggiunto: "Gli investitori istituzionali si rivolgono sempre più spesso a gestori attivi e a strumenti alternativi per la flessibilità e la diversificazione dei loro portafogli e per mitigare il rischio".
APPROFONDIMENTO
Le strade di azioni e obbligazioni stanno per separarsi
Nell’indagine, infatti, l’implementazione di strategie alternative nei portafogli è stata dichiarata importante per diversificare i rischi per 7 investitori su 10. Ma, gli istituzionali specificano anche che le diverse strategie alternative possono essere selezionate per ottimizzare le finalità di portafoglio.
FOCUS SU STRATEGIE MACRO, MATERIE PRIME E INFRASTRUTTURE
In particolare, nell’ambito della diversificazione, gli istituzionali indicano quali strategie alternative più appropriate le macro globali (47%), quelle legate all’analisi macro economiche, le materie prime (41%) e gli investimenti in infrastrutture (40%). Per le finalità invece legate alla sostituzione dell’esposizione obbligazionaria (visto che le obbligazioni tradizionali potrebbero soffrire l’atteso rialzo dei rendimenti), gli istituzionali ritengono particolarmente adeguate le partecipazioni in infrastrutture (55% delle risposte) e il private debt (47%). Per limitare la volatilità gli istituzionali reputano idonei soprattutto i future e gli strumenti azionari hedge mentre per la copertura dall’inflazione in pole position piazzano le materie prime (56%) e gli investimenti immobiliari (46%).