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Wall Street, le valutazioni sono ragionevoli. E attenzione all’azionario UK

Secondo Grant (Columbia Threadneedle Investments), gli utili di Wall Street hanno margini di crescita. Prudenza, invece, sul reddito fisso.

9 Marzo 2018 14:32

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Nell’articolo “Modelli, consigli e …view di mercato: 5 donne del risparmio gestito si raccontano” abbiamo passato in rapida successione i contributi personali di alcune tra le più importanti Investment Managers donne di Columbia Threadneedle Investments in occasione della Giornata internazionale della donna. In questo secondo articolo entriamo più nel dettaglio sulle loro visioni di mercato, che risultano improntate al cauto ottimismo in alcune aree dell’azionario, a partire da Wall Street, e di prudenza in quello obbligazionario.


WALL STREET: VALUTAZIONI NON LONTANE DALLE MEDIE STORICHE


Secondo Nadia Grant Responsabile azioni USA, il mercato azionario USA presenta valutazioni ragionevoli. Tenendo conto che gli utili dovrebbero crescere tra un 11% e un 19% il rapporto prezzo/utili (p/e) prospettico (cioè relativo agli utili attesi nei prossimi 12 mesi) dell'S&P 500 non è molto lontano dalla sua media storica. D’altra parte il contesto è solido e il PIL americano è destinato ad accelerare nel corso dell’anno, “grazie agli sgravi fiscali varati in un'economia prossima alla piena occupazione, a un aumento degli investimenti e alla spesa pubblica”.

REGNO UNITO: OPPORTUNITA’ PER I GESTORI ATTIVI


Non solo Wall Street. Sempre in ambito azionario, ma relativamente al Regno Unito, Sonal Sagar, Vice gestore di portafoglio/Analista senior, azioni britanniche, reputa che l’azionario inglese presenti uno sconto di valutazione crescente rispetto ad altre economie sviluppate. Una convinzione che, in controtendenza con l’attuale clima di poca fiducia che abbraccia il mercato azionario del Regno Unito, si basa su dati essenziali quali i ricavi delle aziende dell’indice FTSE 100 di Londra (che per il 76% sono generati al di fuori del Regno Unito) e la classificazione dell’indice di Borsa (per il 34% difensivo). “Riteniamo che nel breve periodo questi aspetti trascurati dagli investitori possano determinare alcune opportunità estremamente interessanti per gli investitori attivi” spiega Sonal Sagar ricordando un altro fattore di supporto che non mancherà di sostenere il mercato britannico: una vivace attività di fusione e acquisizione (M&A).

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ASIA PACIFICO: IL TRAINO DI CINA E INDIA


Per quanto riguarda invece le azioni della regione Asia-Pacifico (Giappone escluso), Lisa Lim, Gestore di portafoglio specializzata in questi mercati, sostiene che le azioni presentano valutazioni interessanti. “L’incremento dei consumi alimentati da una classe media in espansione, in particolare in Cina e India, sosterranno i fondamentali di lungo termine della regione” puntualizza la manager. E’ invece sostanzialmente incline alla prudenza l’attuale posizione nei mercati obbligazionari societari espressa da Tammie Tang, Gestore di portafoglio, reddito fisso.

OBBLIGAZIONI: DOMANDA IN TENDENZIALE CALO


La forte domanda che ha alimentato il rally dei prezzi dei bond negli ultimi anni è destinata probabilmente a indebolirsi secondo la manager in quanto i principali acquirenti (dalle banche centrali mondiali agli investitori istituzionali fino alle aziende dotate di abbondanti riserve liquide) mostrano meno propensione agli acquisti. “Inoltre in questa fase del ciclo emerge un aumento significativo del debito societario, incrementato per finanziare le distribuzioni agli azionisti oppure per alimentare un'attività aggressiva di fusione e acquisizione” specifica Tammie Tang, gestore portafoglio, reddito fisso, preoccupata che il mercato possa prima o poi punire severamente questo aspetto nel caso di uno shock per gli utili (inferiori alle attese) o, più in generale, per mancanza di fiducia.

I QUATTRO PRINCIPALI RISCHI SUL MERCATO


Infine, Maya Bhandari, Gestore di portafoglio, Multi-asset, parte dal segnalare i quattro rischi principali che, a suo modo di vedere, aleggiano sui mercati per spiegare le scelte attuali di portafoglio. In primis una politica monetaria gradualmente meno espansiva rispetto a quella degli ultimi 10 anni. In secondo luogo l'aumento delle retribuzioni reali (al netto dell’inflazione) dei lavoratori che, in assenza di un aumento della produttività, riducono i margini societari. In terzo luogo l'eccesso di euforia, specialmente nelle valutazioni dei titoli di Stato ma anche in alcuni mercati azionari e, in quarto luogo, i rischi geopolitici.

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SERVE UN APPROCCIO SELETTIVO


“Il nostro approccio è incline ad una selettiva esposizione sull’azionario del Giappone, dei mercati emergenti asiatici e dell'Europa, dove il favorevole quadro macroeconomico reflazionistico globale non è adeguatamente scontato nelle quotazioni” specifica Maya Bhandari che rivela di preferire le materie prime (la classe di attivi per eccellenza privilegiata dalla reflazione) e di avere un'esposizione agli immobili commerciali britannici per le loro proprietà di diversificazione e reddito. “I titoli di Stato core, per contro, presentano un profilo di rischio/rendimento particolarmente sfavorevole e i nostri fondi mantengono di conseguenza un rischio di duration (scadenza media dei titoli e quindi sensibilità alle variazioni dei tassi, ndr) ridotto” conclude la manager.

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