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Azioni: Wall Street sostenuta dagli utili, l’Europa dalle valutazioni
La volatilità dovrebbe salire nei prossimi mesi mentre i segnali d'allarme giungono da aree e settori specifici e dal tendenziale aumento dei tassi d'interesse.
14 Marzo 2018 10:22
I dati economici globali positivi fanno prevedere un persistente rialzo nei mercati azionari dove però la selezione dei singoli titoli potrà farà la differenza. In ogni caso, per Christian Schmitt, portfolio manager di Ethenea, permangono le condizioni favorevoli alle azioni con opportunità sia a Wall Street, favorita da una dinamica degli utili positiva, e sia in Europa, che evidenzia fondamentali più attraenti.
"Negli Usa le valutazioni sono più elevate rispetto all’Europa, ma sono controbilanciate dalla crescita degli utili che è significativamente più sostenuta, trainata dall'impatto positivo della riforma fiscale" commenta infatti Christian Schmitt, che, però, nella selezione di singole società continua a privilegiare il Vecchio Continente, focalizzandosi in particolare sulle valutazioni. Per quanto riguarda la ricomparsa della volatilità, secondo il manager non costituisce un'inversione di tendenza, quanto piuttosto un ritorno alla normalità. Le recenti correzioni rappresentano in quest’ottica un'opportunità tattica di acquisto e non certo l'inizio di una crisi.
APPROFONDIMENTO
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"Dobbiamo attenderci ulteriore volatilità nei prossimi 12 mesi, mentre le azioni non schizzeranno alle stelle in quello che si prepara a essere il decimo anno consecutivo di rialzo su scala globale", continua Schmitt. "In questo contesto, ravvisiamo segnali d'allarme provenienti dai livelli valutativi occasionalmente elevati, abbinati all'aumento dei tassi d'interesse". Il riferimento del manager va anche al confronto, a livello regionale, tra il ciclo economico e degli utili che, nel Vecchio Continente risultano posizionati ancora nella fase iniziale, mentre negli Stati Uniti proseguono la crescita da diversi anni: un divario peraltro certificato anche tra i tassi d'interesse in campo ampiamente positivo negli USA e ancora prossimi allo zero (e in alcuni casi anche in territorio negativo) in Europa.
FOCUS SULLE VALUTAZIONI
"Negli Usa le valutazioni sono più elevate rispetto all’Europa, ma sono controbilanciate dalla crescita degli utili che è significativamente più sostenuta, trainata dall'impatto positivo della riforma fiscale" commenta infatti Christian Schmitt, che, però, nella selezione di singole società continua a privilegiare il Vecchio Continente, focalizzandosi in particolare sulle valutazioni. Per quanto riguarda la ricomparsa della volatilità, secondo il manager non costituisce un'inversione di tendenza, quanto piuttosto un ritorno alla normalità. Le recenti correzioni rappresentano in quest’ottica un'opportunità tattica di acquisto e non certo l'inizio di una crisi.
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PIÙ VOLATILITÀ NEI PROSSIMI MESI
"Dobbiamo attenderci ulteriore volatilità nei prossimi 12 mesi, mentre le azioni non schizzeranno alle stelle in quello che si prepara a essere il decimo anno consecutivo di rialzo su scala globale", continua Schmitt. "In questo contesto, ravvisiamo segnali d'allarme provenienti dai livelli valutativi occasionalmente elevati, abbinati all'aumento dei tassi d'interesse". Il riferimento del manager va anche al confronto, a livello regionale, tra il ciclo economico e degli utili che, nel Vecchio Continente risultano posizionati ancora nella fase iniziale, mentre negli Stati Uniti proseguono la crescita da diversi anni: un divario peraltro certificato anche tra i tassi d'interesse in campo ampiamente positivo negli USA e ancora prossimi allo zero (e in alcuni casi anche in territorio negativo) in Europa.