analisi tecnica
Piazza Affari messa meglio di Francoforte: un paradosso tecnico
Nonostante le previsioni di turbolenza post-elettorale, per ora il rischio di quello che gli analisti chiamano "incrocio mortale" è lontano. Ma non per le altre piazze europee.
27 Marzo 2018 07:50
Gli esperti di analisi tecnica degli indici lo chiamo "death cross" incrocio mortale, ed è una conformazione grafica che di solito indica il rischio di pesanti difficoltà per il mercato azionario interessato. Ma di cosa si tratta?
Bisogna partire dalle medie mobili, vale a dire le linee che tracciano la media dei valori di chiusura di un indice su un certo arco di tempo, disegnando in questo modo la tendenza, che può essere al rialzo, quando la linea della media mobile si muove verso l’alto da sinistra a destra, o al ribasso, quando si muove inversamente. Le medie mobili più usate dagli analisti sono quelle a 20 giorni (tendenza a breve), 50 giorni, e 200 giorni (tendenza nel lungo termine). Quando il mercato sale stabilmente e tutto va bene, le tre linee sul nostro grafico viaggiano a una certa distanza una dall’altra: a galla quella a breve, in mezzo quella a 50 e in basso quella a 200 giorni. Quando il mercato storna, la prima media a muoversi è quella a breve, che può andare a bucare al ribasso quella a 50. È un primo segnale negativo. Se anche la media a 50 si piega decisamente al ribasso, e va a ‘bucare’ quella a 200 giorni, allora abbiamo la "death cross".
APPROFONDIMENTO
Germania più vulnerabile di tutti ai dazi di Trump
E ora andiamo a vedere qual è la situazione sulle principali piazze. A Wall Street l’indice principale, lo S&P 500, è ben sotto la media a 50 giorni, e per questo si parla di correzione, ma ancora sopra quella a 200. La distanza tra le due medie è ancora molto ampia, un paio di centinaia di punti, più o meno il 10%. Nessun incrocio mortale in vista. Molto diversa la situazione in Europa, dove le due medie si sono già incrociate al ribasso per quanto riguarda lo Stoxx 600, l’IBEX 35 di Madrid, il londinese FTSE 100 e il germanico DAX di Francoforte (vedi grafico 1). In tutti e quattro i casi l’incrocio mortale c’è stato. A Parigi il CAC 40 è invece a un soffio dalla collisione. Situazione totalmente diversa invece a Piazza Affari (vedi grafico 2), dove il grafico somiglia a quello di Wall Street, le due medie convergono nell’ultimo anno, ma la distanza resta ancora ampia, anche se l’indice FTSE Mib viaggia sotto entrambe. Se si pensa a quante previsioni di tracolli sono state fatte prima e dopo l’esito delle elezioni politiche sembra un vero e proprio paradosso, almeno applicando la teoria della death cross.
[caption id="attachment_124940" align="alignnone" width="582"] Grafico 1: l'andamento delle medie mobili dell'indice FTSE MIB di Milano (fonte: seekingalpha.com)[/caption]
[caption id="attachment_124941" align="alignnone" width="584"] Grafico 2: l'andamento delle medie mobili dell'indice DAX di Francoforte (fonte: seekingalpha.com)[/caption]
MEDIE MOBILI
Bisogna partire dalle medie mobili, vale a dire le linee che tracciano la media dei valori di chiusura di un indice su un certo arco di tempo, disegnando in questo modo la tendenza, che può essere al rialzo, quando la linea della media mobile si muove verso l’alto da sinistra a destra, o al ribasso, quando si muove inversamente. Le medie mobili più usate dagli analisti sono quelle a 20 giorni (tendenza a breve), 50 giorni, e 200 giorni (tendenza nel lungo termine). Quando il mercato sale stabilmente e tutto va bene, le tre linee sul nostro grafico viaggiano a una certa distanza una dall’altra: a galla quella a breve, in mezzo quella a 50 e in basso quella a 200 giorni. Quando il mercato storna, la prima media a muoversi è quella a breve, che può andare a bucare al ribasso quella a 50. È un primo segnale negativo. Se anche la media a 50 si piega decisamente al ribasso, e va a ‘bucare’ quella a 200 giorni, allora abbiamo la "death cross".
APPROFONDIMENTO
Germania più vulnerabile di tutti ai dazi di Trump
PIAZZA AFFARI ECCEZIONE POSITIVA
E ora andiamo a vedere qual è la situazione sulle principali piazze. A Wall Street l’indice principale, lo S&P 500, è ben sotto la media a 50 giorni, e per questo si parla di correzione, ma ancora sopra quella a 200. La distanza tra le due medie è ancora molto ampia, un paio di centinaia di punti, più o meno il 10%. Nessun incrocio mortale in vista. Molto diversa la situazione in Europa, dove le due medie si sono già incrociate al ribasso per quanto riguarda lo Stoxx 600, l’IBEX 35 di Madrid, il londinese FTSE 100 e il germanico DAX di Francoforte (vedi grafico 1). In tutti e quattro i casi l’incrocio mortale c’è stato. A Parigi il CAC 40 è invece a un soffio dalla collisione. Situazione totalmente diversa invece a Piazza Affari (vedi grafico 2), dove il grafico somiglia a quello di Wall Street, le due medie convergono nell’ultimo anno, ma la distanza resta ancora ampia, anche se l’indice FTSE Mib viaggia sotto entrambe. Se si pensa a quante previsioni di tracolli sono state fatte prima e dopo l’esito delle elezioni politiche sembra un vero e proprio paradosso, almeno applicando la teoria della death cross.
[caption id="attachment_124940" align="alignnone" width="582"] Grafico 1: l'andamento delle medie mobili dell'indice FTSE MIB di Milano (fonte: seekingalpha.com)[/caption]
[caption id="attachment_124941" align="alignnone" width="584"] Grafico 2: l'andamento delle medie mobili dell'indice DAX di Francoforte (fonte: seekingalpha.com)[/caption]
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