Analyst Survey 2018
Redditività in aumento, maggiori dividendi e investimenti per le aziende europee
L’indagine annuale di Fidelity International sulla view dei propri analisti sulle aziende evidenzia una maggiore fiducia del management delle aziende europee.
29 Marzo 2018 12:41
Il management delle società è considerevolmente più fiducioso riguardo alle prospettive dei loro business in Europa. È quanto emerge dall’Analyst Survey che Fidelity International conduce annualmente tra i suoi analisti che ogni anno partecipano a più di 16.000 incontri con CEO e senior management delle aziende che coprono con la loro ricerca. Dopo anni di consolidamento e di controllo dei costi, la migliorata redditività, la solidità dei bilanci e le ancora favorevoli condizioni di finanziamento consentiranno alle società europee di investire in capitale e tecnologia, ma anche di remunerare maggiormente gli azionisti. Il quadro macroeconomico appare più favorevole: si attenuano i timori di deflazione, l'economia dei paesi periferici si è rafforzata, le politiche di austerità vanno allentandosi e, secondo quasi i tre quarti degli analisti di Fidelity che seguono i mercati europei, le retribuzioni dovrebbero cominciare a crescere, dando impulso ai consumi, con la sola eccezione del Regno Unito, penalizzato dal calo della sterlina.
Ben più della metà degli analisti europei prevede un incremento della redditività del capitale, grazie all'espansione della domanda e alla riduzione dei costi, è il quadro più positivo tra tutte le regioni considerate dalla Survey. Queste condizioni favorevoli non determineranno tuttavia un allentamento della disciplina sul fronte dei costi, l’elemento che ha consentito di superare due recessioni in un decennio. E proprio il contenimento dei costi è il fattore che contribuirà maggiormente all’aumento atteso dei rendimenti in Europa, in misura più marcata rispetto agli Stati Uniti. Una più elevata redditività del capitale e la solidità dei bilanci consentiranno a molte imprese di aumentare ulteriormente i dividendi - è la previsione di sei analisti su dieci - una percentuale più elevata che in qualsiasi altra regione, con l’eccezione degli Stati Uniti.
APPROFONDIMENTO
Costi e salari in aumento non incideranno sui prezzi finali
La fiducia del management verso gli investimenti è in aumento, lo afferma poco più della metà del campione e oltre quattro analisti su dieci prevedono un aumento della spesa in conto capitale. Si investe prevalentemente per il mantenimento del business, ma un numero crescente di aziende comincia a spendere per lo sviluppo, per la crescita e si attende anche una maggiore propensione all’attività di fusione e incorporazione (M&A), più probabilmente si tratterà di acquisizioni per incorporazione e non di grandi operazioni strategiche.
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L’Europa sembra godere di ottima salute, ma ci sono anche alcuni fattori da monitorare. Un potenziale fattore di attenzione è rappresentato dall'instabilità politica in Europa, ma le maggiori preoccupazioni riguardano l’impatto dalla Brexit. C’è incertezza sul potenziale accordo tra Unione Europea e Regno Unito, si vedono rischi per la posizione di Londra come hub finanziario e per la conseguente perdita di talenti, preoccupazione per il mercato immobiliare. Nel complesso, il 54% degli analisti europei prevede che la Brexit avrà un impatto moderatamente negativo e un ulteriore 9% si aspetta una ricaduta significativa e tra i settori maggiormente interessati ci sono quelli dei beni di consumo discrezionali, dei servizi finanziari, dei prodotti industriali e dei materiali. La Brexit scoraggia ovviamente gli investimenti aziendali nel Regno Unito, ben il 61% degli analisti europei dichiara che le rispettive società sono meno propense a investire oltremanica dopo il risultato del referendum.
MIGLIORA LA REDDITIVITA'
Ben più della metà degli analisti europei prevede un incremento della redditività del capitale, grazie all'espansione della domanda e alla riduzione dei costi, è il quadro più positivo tra tutte le regioni considerate dalla Survey. Queste condizioni favorevoli non determineranno tuttavia un allentamento della disciplina sul fronte dei costi, l’elemento che ha consentito di superare due recessioni in un decennio. E proprio il contenimento dei costi è il fattore che contribuirà maggiormente all’aumento atteso dei rendimenti in Europa, in misura più marcata rispetto agli Stati Uniti. Una più elevata redditività del capitale e la solidità dei bilanci consentiranno a molte imprese di aumentare ulteriormente i dividendi - è la previsione di sei analisti su dieci - una percentuale più elevata che in qualsiasi altra regione, con l’eccezione degli Stati Uniti.
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AUMENTANO GLI INVESTIMENTI
La fiducia del management verso gli investimenti è in aumento, lo afferma poco più della metà del campione e oltre quattro analisti su dieci prevedono un aumento della spesa in conto capitale. Si investe prevalentemente per il mantenimento del business, ma un numero crescente di aziende comincia a spendere per lo sviluppo, per la crescita e si attende anche una maggiore propensione all’attività di fusione e incorporazione (M&A), più probabilmente si tratterà di acquisizioni per incorporazione e non di grandi operazioni strategiche.
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L’Europa sembra godere di ottima salute, ma ci sono anche alcuni fattori da monitorare. Un potenziale fattore di attenzione è rappresentato dall'instabilità politica in Europa, ma le maggiori preoccupazioni riguardano l’impatto dalla Brexit. C’è incertezza sul potenziale accordo tra Unione Europea e Regno Unito, si vedono rischi per la posizione di Londra come hub finanziario e per la conseguente perdita di talenti, preoccupazione per il mercato immobiliare. Nel complesso, il 54% degli analisti europei prevede che la Brexit avrà un impatto moderatamente negativo e un ulteriore 9% si aspetta una ricaduta significativa e tra i settori maggiormente interessati ci sono quelli dei beni di consumo discrezionali, dei servizi finanziari, dei prodotti industriali e dei materiali. La Brexit scoraggia ovviamente gli investimenti aziendali nel Regno Unito, ben il 61% degli analisti europei dichiara che le rispettive società sono meno propense a investire oltremanica dopo il risultato del referendum.
