Billions
News & Views – 23 aprile 2018
Insight dalla redazione di FinanciaLounge su quello che si muove nelle economie e nei mercati.
23 Aprile 2018 09:13
LA SOGLIA DEL DOLORE SI È ALZATA
Quando a fine gennaio il rendimento del T-bond americano ha strappato per avvicinarsi al 3% Wall Street l’ha presa male, anche perché in contemporanea uscivano dati più forti del previsto sull’inflazione, scatenando il timore che la Fed fosse in ritardo sul rialzo dei tassi e potesse essere costretta ad accelerare. Ora il 3% il long bond lo sta sfiorando, e magari questa settimana o la prossima lo supera. Ma Wall Street lo ignora, è troppo impegnata a stappare champagne per i risultati stellari delle sue grandi banche, anche se la caduta di Apple qualche mal di pancia lo provoca. Lo S&P 500 viaggia a distanza di sicurezza dal bottom di inizio febbraio e continua a infilare minimi sempre più alti. Come mai quella che meno di tre mesi fa era una soglia oltre la quale il dolore diventava insopportabile è diventata quasi una buona notizia? Perché la lettura è totalmente diversa. Intanto l’irripidemento della curva dei tassi piace al mercato, perché allontana nel tempo la prossima recessione. E poi comincia a diffondersi la convinzione che all’appuntamento con quella recessione la Fed arriverà più che preparata, con un livello di tassi sui Fed Fund abbastanza alto da poter manovrare per far ripartire l’economia.
MNUCHIN ALL’ ATTACCO DELLA LAGARDE
Ci sono cigni neri, cigni grigi, come quelli che abbiamo segnalato sull’ultimo numero di Easy Watch, e anche cigni bianchi. Sono specializzati nel prevedere catastrofi quando tutto va per il meglio, e a dire che tutto va bene quando le catastrofi sono in arrivo. Di solito i cigni bianchi non capiscono niente di economia, non parliamo di mercati, ma davanti a un microfono o a una telecamera non riescono a trattenersi dal dire ai mercati che sbagliano quando salgono e sbagliano anche quando scendono. Un campione di questo tipo di volatile, è indubbiamente la grande capa del FMI Christine Lagarde. E sabato scorso Steven Mnuchin, il ministro del Tesoro americano che di mercati qualcosa capisce avendo fatto la sua carriera in Goldman Sachs, a differenza della Lagarde che faceva l’avvocato, alla riunione primaverile del FMI a Washington non gliel’ha mandata a dire. “Step up to the plate!” è stata l’espressione, che tradotta vuol dire “fai qualcosa insomma!”. Mnuchin ce l’aveva con la Cina, la Germania, e tutti i paesi che continuano ad accumulare surplus commerciali mostruosi con metodi a volte discutibili e poi non li spendono in investimenti o per far ripartire i consumi interni.
BITCOIN SDOGANATO DALLE SERIE TV AMERICANE
Per capire cosa sta succedendo e cosa sta per succedere non bisogna leggere i giornali e guardare i tg, ma seguire le grandi e sempre più popolari serie tv americane, che riscrivono la cronaca internazionale, politica e finanziaria o addirittura la precedono. NCIS, House of Cards, i vari CSI e Law & Order ambientati a NY o Los Angeles, da diversi anni non si limitano a raccontare cosa succede nel mondo, ma danno anche le chiavi per interpretarlo. Per questo la decisione di Bobby Axelrod, nella terza serie di Billions in onda in Italia in questi giorni, di affidarsi al Bitcoin per far sparire dai radar un paio di miliardi di dollari è una notizia: la cryptovaluta è definitivamente sdoganata, ne dicano quello che vogliono i regolatori globali. Bobby è un raider di Wall Street senza scrupoli, impegnato a sfuggire alle maglie delle reti che gli stende intorno un procuratore di NY se possibile ancora più spregiudicato. Messo all’angolo sceglie proprio il Bitcoin per far sparire con un gioco di magia quei due miliardi che gli servono per ripartire fuori dai radar della procura. Inutile dire che i blogger americani si sono subito scatenati per sostenere che tecnicamente è una stupidaggine che non sta in piedi. Ma se lo usa Axelrod, che non sbaglia mai un colpo, vuol dire che funziona.
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