Antonio Bottillo

Fund buyer, focus su gestione attiva e approccio ESG

L’indagine di Natixis IM rivela che i fund buyer preferiscono adesso la gestione attiva e l’approccio ESG sia per la ricerca di alpha che per la gestione del rischio.

30 Aprile 2018 16:58

financialounge -  Antonio Bottillo duration ESG gestione attiva Matthew Shafer Natixis Investment Managers
Tra le evidenze emerse da un’indagine tra 200 fund buyer a livello globale, responsabili della selezione dei fondi all’interno di private bank, assicurazioni, fondi di fondi e altre piattaforme retail condotta da Natixis Investment Managers, ce ne sono due particolarmente interessanti. Si tratta, per la precisione, della preferenza verso la gestione attiva e quella manifestata nei riguardi degli approcci ESG (ambientali, sociale di governance aziendali). Infatti, ben il 78% dei fund buyer a livello globale ambisce ad un portafoglio i cui investimenti siano allineati ai loro valori personali: i benefici degli investimenti ESG sono ritenuti sempre più congrui per coniugare la ricerca di alpha (extra rendimento rispetto alla media di mercato) e la gestione del rischio.

MITIGARE IL RISCHIO E INCREMENTARE I RITORNI


“È importante evidenziare che, a prescindere dall’interpretazione dell’aumento della volatilità sui mercati e delle relative implicazioni sugli investimenti in portafoglio, la maggioranza dei fund buyer si sta rivolgendo alla gestione attiva per diversificare i propri portafogli, mitigare il rischio e incrementare i ritorni” specifica Matthew Shafer, Head of Wholesale di Natixis Investment Managers. A proposito di gestione del rischio, è interessante constatare come i fund buyer prediligano soprattutto la diversificazione del portafoglio (91%), il risk budgeting (80%) e l’incremento nell’utilizzo degli investimenti alternativi (75%).

GESTIONE DELLA DURATION


Per quanto riguarda invece la componete obbligazionaria, se da un lato il 42% dei professionisti dichiara di essere propenso a gestire la duration (scadenza media dei titoli in portafoglio che determina la sensibilità alle variazioni dei tassi di interesse) al fine di limitare gli impatti delle potenziali perdite nei portafogli obbligazionari, la maggioranza dei fund buyer (62%) si dice convinta che il ruolo tradizionale di gestione del rischio da parte del reddito fisso sia destinato a diminuire drasticamente nei prossimi mesi. Non a caso, molti professionisti hanno già aumentato il peso degli investimenti alternativi mentre una discreta percentuale (18%) ha ridotto l’esposizione complessiva ai titoli a reddito fisso.

APPROFONDIMENTO - Intervista radiofonica ad Antonio Bottillo

https://vimeo.com/266692084

MAGGIORI SPOSTAMENTI DIREZIONALI


“I risultati dell’indagine suggeriscono che i fund buyer abbiano maggiori probabilità di effettuare spostamenti direzionali, piuttosto che effettuare cambiamenti nell’allocazione wholesale” sottolinea Antonio Bottillo, Managing Director di Natixis Investment Managers in Italia che poi aggiunge: “Nell’ambito del comparto obbligazionario, al fine di incrementare il reddito, mostrano un interesse a limitare la duration e ad implementare gli investimenti alternativi.

AZIONI, PREFERENZA PER EUROPA E EMERGENTI


Nel comparto azionario, invece, emerge una preferenza verso i titoli europei e quelli dei paesi emergenti. Per quanto riguarda poi gli investimenti alternativi, per generare alpha puntano sul private equity mentre al fine di gestire la volatilità puntano su coperture e managed futures”.

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ESG A DUE FACCE


Lo spaccato che emerge invece nell’ambito ESG è a due facce. Da un lato il 72% dei fund buyer afferma di volere che i propri investimenti siano socialmente responsabili. D’altro canto, però, i professionisti lamentano il fatto che gli ESG potrebbero non ottenere il riconoscimento che meritano e solo quattro fund buyer su dieci (40%) dichiarano che i fattori ESG sono integrati nei processi di investimento delle loro società. A ostacolare la diffusione dell’implementazione degli ESG sono soprattutto la mancanza di trasparenza (42%) e il mancato rispetto degli standard (37%).

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