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Piani pensionistici: le sfide economiche, finanziarie e demografiche

Nei piani pensionistici cresce l’attenzione alla governance e al controllo del rischio mentre la gestione fa leva sui fondi indicizzati e sui fattori di investimento.

16 Maggio 2018 10:09

financialounge -  BlackRock demografia Edwin Conway fondi pensione pensione strategie fattoriali
Le sfide economiche, finanziarie e demografiche costringono i responsabili dei fondi pensione a scelte sempre più difficili che impongono cambiamenti nei piani aziendali a prestazione definita, in progressiva chiusura, mentre gli schemi pubblici e di altri piani non aziendali mirano ad un prossimo consolidamento.

LO STUDIO DI BLACKROCK


È quanto emerge da uno studio BlackRock basato su un’indagine condotta tra 300 senior executive di piani pensione aziendali e di altra natura e tra una serie di interviste a importanti CIO, ha evidenziato aspetti comuni sulla necessità di evoluzione della governance e delle politiche di investimento.

TRANSIZIONE STORICA DEI PIANI PENSIONISTICI


“Attualmente i responsabili del settore previdenza sono in prima linea nella transizione storica e urgente dei sistemi pensionistici. La capacità di gestire questo contesto mutevole, di cercare stili di investimento efficienti e ad alto rendimento e di affrontare le sfide derivanti da nuovi regimi normativi e di governance sarà essenziale per i piani pensionistici aziendali e pubblici” fa sapere Edwin Conway, Global Head of BlackRock’s Institutional Client Business. I dati dello studio mettono in risalto tendenze importanti a cominciare, per esempio, dalle sfide comuni sul fronte della governance e del rischio.

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MAGGIORE ATTENZIONE ALLA GOVERNANCE E AL RISCHIO


“Negli ultimi tre anni i piani pensionistici, sia aziendali che di altra natura, hanno riservato sempre maggiore attenzione alla governance e alla politica di investimento, esprimendo particolare preoccupazione per la gestione del rischio e la sua adeguata remunerazione” puntualizza Edwin Conway il cui riferimento è al 74% delle risposte nelle quali è stato indicata una elaborazione o una rivisitazione di propensione al rischio, mentre circa il 70% ha migliorato l’analisi del rischio e il 69% ha approfondito l’esame delle commissioni di investimento.

INVESTIMENTI PIU’ EFFICIENTI


Un secondo importante aspetto emerso dallo studio è l’inclinazione verso una maggiore efficienza degli investimenti e nella direzione di una maggiore esposizione ai mercati privati. In quest’ottica, è interessante notare come i piani pensionistici siano grandi utilizzatori delle strategie basate su indici: basti pensare che la maggioranza degli intervistati ha dichiarato che almeno il 40% dei propri investimenti azionari è gestito tramite fondi indicizzati. In parallelo aumenta il peso specifico delle strategie di investimento basate su fattori: nello studio il 74% degli intervistati dichiara di farne uso, mentre il 61% si schiera tra coloro che vorrebbero utilizzare i fattori per comprendere meglio il profilo rischio-rendimento del portafoglio.

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FATTORI DI INVESTIMENTO


“Non sorprende il numero di piani pensionistici che investono in strategie basate su fattori, data la varietà disponibile, ma prevediamo un’ulteriore crescita dei piani che li utilizzano per definire le proprie decisioni di asset allocation. I fattori possono essere uno strumento importante per i fondi pensione, in quanto consentono di comprendere meglio i livelli di rischio e rendimento” sottolinea infatti Edwin Conway, secondo il quale proprio la capacità di analisi offerta dai fattori consente di stabilire quali strategie siano effettivamente in grado di realizzare gli obiettivi del piano pensione, e quali invece potrebbero essere rimpiazzate da strategie meno costose e con una maggiore capacità di diversificazione.

L’IMPORTANZA DEGLI ASSET PRIVATI


Un ultimo aspetto, ma non certo meno importante, emerso dall’indagine di BlackRock è il ruolo crescente degli asset privati nei portafogli dei piani pensionistici pubblici e di altri piani non aziendali. Un ruolo che fa leva sulla capacità di ricavare rendimenti interessanti in un orizzonte di investimento a lungo termine. Si tratta, per la precisione, di esposizioni ai settori del private equity, dei bond societari, del real estate e delle infrastrutture che hanno dimostrato negli ultimi cinque anni di aver garantito una ulteriore diversificazione e potenziali premi per i rischi di illiquidità e complessità.

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