BCE
Attese & Mercati - settimana dal 21 maggio 2018
Insight su cosa ci aspetta e cosa potrebbe sorprenderci nelle economie e sui mercati. Da seguire in settimana gli indici PMI flash globali, i verbali di Fed e Bce oltre agli sviluppi italiani.
21 Maggio 2018 08:27
IL BAROMETRO DELLE ECONOMIE
A metà settimana arriva uno dei barometri più seguiti per capire in che direzione vanno le economie globali dall’Asia agli Stati Uniti passando per l’Europa. Si tratta delle letture preliminari degli indici PMI, che misurano l’attività manifatturiera e dei servizi basandosi su interviste con i direttori acquisti. Le previsioni su maggio puntano a una conferma del rallentamento europeo e a una conferma dell’accelerazione americana. La componente occupazione del dato USA sarà esaminata con particolare attenzione per scrutare segni di accelerazione dell’inflazione.
COSA SI DICE IN FED E BCE
Mercoledì e giovedì arrivano anche i verbali delle ultime riunioni delle principali banche centrali, prima la Fed e il giorno dopo la BCE. Dalla banca guidata di Jay Powell ci si aspettano segnali di conferma che il prossimo quartino è in arrivo a giugno, e ci si interroga se sarà seguito da uno o da altri due nel corso d’anno. Da quella presieduta da Mario Draghi ci si aspetta la conferma di un QE che potrebbe andare avanti anche oltre il previsto e ci si interroga su possibili commenti sul dollaro (o sull’euro, tanto è la stessa cosa). La moneta unica ha chiuso settimana scorsa per la quinta volta su sette in ribasso sul biglietto verde.
ITALIA NEL MIRINO
Per tutta la settimana l’Italia sarà sotto i riflettori con esiti tutti da vedere su BTP e titoli bancari, andati entrambi in fibrillazione settimana scorsa per i timori sul debito alimentati dal programma condiviso da Lega e M5S. Molti scrivono che anche l’euro sta soffrendo per gli sviluppi americani, ma non la pensiamo così e lo spiegheremo in una delle nostre Morning News. Per un assesment internazionale della situazione italiana occhio alle riunioni dell’Eurogruppo e dell’Ecofin, rispettivamente giovedì e venerdi.
DOLLARO E PETROLIO APPENSANTISCONO L'ASIA
Sotto i riflettori anche l’Asia, che soffre dell’effetto combinato di dollaro e petrolio forti, una combinazione contraddittoria che per ora sta continuando. L’Asia consuma molto più petrolio di quanto ne produca e i tassi di interesse di molti paesi sono sensibili al dollaro, nel senso che quando sale, sale anche il costo del denaro e del debito. Infatti l’Indonesia è già stata costretta a alzare i tassi giovedì scorso mentre il rendimento dei bond indiani viaggia ai massimi da un anno con la rupia vicina ai minimi di sempre su dollaro.
MADURO PER SEMPRE
Finiamo con il primo evento della settimana che avrà ripercussioni nei prossimi giorni. Domenica il Venezuela ha votato confermando Nicolas Maduro. Una vittoria prevista, anche perchè ai due principali rivali è stato impedito di presentarsi. Il Venezuela potrebbe diventare presto il terzo fronte internazionale di Trump, dopo Corea del Nord e Iran, magari con nuove sanzioni nella speranza di favorire un cambio di regime. Il paese è alla fame ma miracolosamente riesce a pagare le cedole e anche il capitale a scadenza dei bond, anche se il debito sovrano viene ormai classificato da default. Per chi avesse voglia di provare il brivido del rischio, il bond della compagnia petrolifera PDVSA con scadenza 2020 offre prospettive molto attraenti sia per il rendimento che per il possibile capital gain.
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