James Sym
Petrolio, le prospettive di lungo termine trainano il settore oil & gas
Dopo quattro anni di prezzi del petrolio in calo, la ripresa della quotazioni sembra sostenibile mentre le valutazioni del settore oil & gas sono interessanti.
30 Maggio 2018 10:22
Ci sono opportunità nel settore oil & gas, sia tra le compagnie di produzione che tra i fornitori di servizi. Le segnala James Sym, Fund Manager, European Equities di Schroders che evidenzia come in uno scenario nel quale la crescita globale potrebbe essere prossima al picco e i timori commerciali e geopolitici abbondano, il settore energetico sembra percorrere un ciclo a sé stante, guidato dalle dinamiche della domanda e dell'offerta a lungo termine. Il tutto senza trascurare il fatto che, tra i principali beneficiari del previsto ritorno dell’inflazione, figurano proprio i titoli legati al petrolio.
Le conclusioni cui giunge James Sym partono dalla constatazione che, nonostante il robusto rialzo del petrolio, arrivato a superare la soglia degli 80 dollari al barile negli ultimi giorni, la domanda mostra una tendenza crescente. Questo per il semplice motivo che una quota importante della domanda mondiale di energia (che è ancora in aumento) sarà assicurata proprio dal petrolio. I numeri parlano chiaro.
Tra il 2016 e il 2040, secondo l'ultimo World Energy Outlook della International Energy Agency, è previsto un incremento del 30% del fabbisogno energetico globale trainato soprattutto dall’accelerazione dei Mercati emergenti. La produzione di energie rinnovabili raccoglierà buona parte della nuova domanda, ma il consumo di petrolio resta rilevante nell’ambito, per esempio, dell’energia primaria per il carburante, dove la richiesta di greggio risulta ancora in aumento.
APPROFONDIMENTO
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Per questo James Sym suggerisce di non sottovalutare il ruolo di lungo periodo del petrolio nel mercato energetico, sebbene sia raccomandato adottare opportuni filtri nella selezione dei sub settori e delle compagnie. Per esempio, dopo il drastico taglio alle spese per investimenti a seguito del crollo delle quotazioni del greggio dal 2014 al 2017, ora le prospettive sono cambiate e si renderà necessario un ritorno agli investimenti.
“A nostro parere, sembra chiaro che i produttori di petrolio debbano investire per aumentare l'offerta sul mercato” specifica l’esperto.
A beneficiare di tali investimenti saranno le società di servizi petroliferi” puntualizza James Sym che vede nel segmento delle navi sismiche una nicchia particolarmente interessante all'interno del settore dei servizi petroliferi: il loro appeal deriva dal fatto che il numero di queste navi speciali, utilizzate per scoprire nuove riserve petrolifere offshore, è sceso da oltre 60 nel 2012 a circa 20 unità operative oggi.
APPROFONDIMENTO
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“Un altro aspetto di attrazione risiede nel fatto che le valutazioni delle compagnie petrolifere sembrano a buon mercato” sottolinea l’esperto. Valutazioni che hanno sofferto quattro anni di calo dei prezzi del petrolio, con alcune compagnie costrette a tagliare i loro dividendi o a pagarli in azioni anziché in contanti. “Tuttavia, le imprese che hanno proseguito con investimenti disciplinati durante la fase di recessione potrebbero trovarsi in una buona posizione, con la domanda ancora forte e i prezzi del petrolio ancora una volta in aumento” conclude James Sym.
L’ANALISI DELL’ESPERTO
Le conclusioni cui giunge James Sym partono dalla constatazione che, nonostante il robusto rialzo del petrolio, arrivato a superare la soglia degli 80 dollari al barile negli ultimi giorni, la domanda mostra una tendenza crescente. Questo per il semplice motivo che una quota importante della domanda mondiale di energia (che è ancora in aumento) sarà assicurata proprio dal petrolio. I numeri parlano chiaro.
AUMENTO DEI CONSUMI DEL 30% ENTRO IL 2040
Tra il 2016 e il 2040, secondo l'ultimo World Energy Outlook della International Energy Agency, è previsto un incremento del 30% del fabbisogno energetico globale trainato soprattutto dall’accelerazione dei Mercati emergenti. La produzione di energie rinnovabili raccoglierà buona parte della nuova domanda, ma il consumo di petrolio resta rilevante nell’ambito, per esempio, dell’energia primaria per il carburante, dove la richiesta di greggio risulta ancora in aumento.
APPROFONDIMENTO
Nelle aziende europee riparte il Capex, la spesa destinata agli investimenti
FILTRI NELLA SELEZIONE DEI SUB SETTORI E TITOLI
Per questo James Sym suggerisce di non sottovalutare il ruolo di lungo periodo del petrolio nel mercato energetico, sebbene sia raccomandato adottare opportuni filtri nella selezione dei sub settori e delle compagnie. Per esempio, dopo il drastico taglio alle spese per investimenti a seguito del crollo delle quotazioni del greggio dal 2014 al 2017, ora le prospettive sono cambiate e si renderà necessario un ritorno agli investimenti.
“A nostro parere, sembra chiaro che i produttori di petrolio debbano investire per aumentare l'offerta sul mercato” specifica l’esperto.
LA RARITÀ DELLE NAVI SISMICHE
A beneficiare di tali investimenti saranno le società di servizi petroliferi” puntualizza James Sym che vede nel segmento delle navi sismiche una nicchia particolarmente interessante all'interno del settore dei servizi petroliferi: il loro appeal deriva dal fatto che il numero di queste navi speciali, utilizzate per scoprire nuove riserve petrolifere offshore, è sceso da oltre 60 nel 2012 a circa 20 unità operative oggi.
APPROFONDIMENTO
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VALUTAZIONI INTERESSANTI
“Un altro aspetto di attrazione risiede nel fatto che le valutazioni delle compagnie petrolifere sembrano a buon mercato” sottolinea l’esperto. Valutazioni che hanno sofferto quattro anni di calo dei prezzi del petrolio, con alcune compagnie costrette a tagliare i loro dividendi o a pagarli in azioni anziché in contanti. “Tuttavia, le imprese che hanno proseguito con investimenti disciplinati durante la fase di recessione potrebbero trovarsi in una buona posizione, con la domanda ancora forte e i prezzi del petrolio ancora una volta in aumento” conclude James Sym.