Ethenea
Fed, determinante guardare oltre l’incontro di questa settimana
L’analisi delle condizioni monetarie e i dot plot saranno i due punti più importanti ai quali guardare. Più importanti di un rialzo dei tassi già ampiamente anticipato dal mercato.
12 Giugno 2018 09:11
Yves Longchamp, Head of Research di ETHENEA Independent Investors, non ha dubbi: ancora più importante della decisione sui tassi USA è indispensabile guardare oltre gli annunci che verranno dati questa settimana dalla Fed. Come la maggioranza dei partecipanti al mercato, anche l’esperto è persuaso che esistano tutte le condizioni perché la Federal Reserve ritocchi al rialzo i tassi di 25 punti base (+0,25%) nella riunione di domani. D’altra parte come specifica lo stesso Yves Longchamp: “I leading indicator segnalano che la crescita si è rafforzata dopo una debolezza temporanea nei primi mesi dell’anno”.
I dati sull’occupazione segnalano che il numero dei disoccupati è inferiore alle posizioni lavorative aperte. L’inflazione oscilla intorno al 2% mentre le retribuzioni dei lavoratori mostrano un graduale incremento. Tuttavia, suggerisce Yves Longchamp, meglio guardare oltre al quasi certo rialzo dei tassi di interesse che dovrebbe essere annunciato questa settimana.
APPROFONDIMENTO
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“Possiamo prevedere una revisione al rialzo del grafico che rappresenta le posizioni dei singoli membri del Federal Open Market Committee, (FOMC, l’organismo interno alla Federal Reserve competente in tema di tassi di interesse USA, ndr) sulle prospettive dei tassi, il cosiddetto grafico dei dot plot: secondo questa rappresentazione, la Fed dovrebbe effettuare tre rialzi quest’anno” riferisce l’esperto persuaso tuttavia che nella nuova sequenza di dot plot sia destinato a comparire un ulteriore rialzo dei tassi, che diventerebbero così uno per ogni trimestre di quest’anno.
APPROFONDIMENTO
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Per Yves Longchamp, quindi, più importanti di un rialzo dei tassi questa settimana già ampiamente anticipato dal mercato, i nuovi dot pot saranno di assoluto rilievo, insieme all’analisi dei membri del FOMC della Federal Reserve sulle condizioni della politica monetaria. “Nella loro ultima posizione ufficiale, le condizioni sono state definite accomodanti, facendo intendere che, in prospettiva, potrebbero esserci ancora diversi rialzi dei tassi. Le cose però potrebbero cambiare e di molto se i membri definissero come ‘neutrali’ le condizioni monetarie: in questo caso potremmo essere più vicini alla fine del ciclo di rialzo dei tassi rispetto a quanto ci si aspettasse finora” conclude l’esperto.
INFLAZIONE AL 2% E BASSA DISOCCUPAZIONE
I dati sull’occupazione segnalano che il numero dei disoccupati è inferiore alle posizioni lavorative aperte. L’inflazione oscilla intorno al 2% mentre le retribuzioni dei lavoratori mostrano un graduale incremento. Tuttavia, suggerisce Yves Longchamp, meglio guardare oltre al quasi certo rialzo dei tassi di interesse che dovrebbe essere annunciato questa settimana.
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REVISIONE AL RIALZO DEI DOT PLOT
“Possiamo prevedere una revisione al rialzo del grafico che rappresenta le posizioni dei singoli membri del Federal Open Market Committee, (FOMC, l’organismo interno alla Federal Reserve competente in tema di tassi di interesse USA, ndr) sulle prospettive dei tassi, il cosiddetto grafico dei dot plot: secondo questa rappresentazione, la Fed dovrebbe effettuare tre rialzi quest’anno” riferisce l’esperto persuaso tuttavia che nella nuova sequenza di dot plot sia destinato a comparire un ulteriore rialzo dei tassi, che diventerebbero così uno per ogni trimestre di quest’anno.
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CONDIZIONI DELLA POLITICA MONETARIA
Per Yves Longchamp, quindi, più importanti di un rialzo dei tassi questa settimana già ampiamente anticipato dal mercato, i nuovi dot pot saranno di assoluto rilievo, insieme all’analisi dei membri del FOMC della Federal Reserve sulle condizioni della politica monetaria. “Nella loro ultima posizione ufficiale, le condizioni sono state definite accomodanti, facendo intendere che, in prospettiva, potrebbero esserci ancora diversi rialzi dei tassi. Le cose però potrebbero cambiare e di molto se i membri definissero come ‘neutrali’ le condizioni monetarie: in questo caso potremmo essere più vicini alla fine del ciclo di rialzo dei tassi rispetto a quanto ci si aspettasse finora” conclude l’esperto.