azionario globale
Azionario globale, la qualità permette di conservare il capitale nel lungo termine
Il Team International Equity di MSIM adotta i principi di investimento che nel periodo 2007-2009 hanno permesso di limitare le perdite per poi risalire molto prima del mercato.
10 Luglio 2018 15:12
È relativamente poco fiducioso nei confronti del mercato azionario globale nel suo insieme. Suggerisce di non basarsi troppo sul VIX (l’indice che sintetizza la volatilità attesa dell’indice S&P500 di Wall Street), in quanto i suoi livelli correnti sono anomali e non permettono di costruire un portafoglio robusto per resistere alle future forti turbolenze di mercato. Eppure il Team International Equity di Morgan Stanley Investment Management (MSIM) è comunque fiducioso sulle scelte del proprio portafoglio azionario globale. Ripercorriamo insieme le ragioni di queste convinzioni.
Cominciamo con la volatilità, che misura la dispersione dei rendimenti di un titolo, portafoglio o indice di mercato lungo un determinato periodo di tempo. “Ebbene, allo stato attuale, la definizione ‘determinato periodo di tempo’ non solo è poco rappresentativa ma è addirittura diventata pericolosa” fanno sapere dal Team. Il riferimento è al fatto che, dopo 9 anni di ripresa economica e di mercati azionari in rialzo senza (quasi) soluzione di continuità, l’indice VIX ha continuato a oscillare intorno ai 10 punti (contro una media storica dal 1993 di 20 punti) se non addirittura su livelli inferiori.
“Dopo tutti questi anni senza correzioni significative, il pericolo è che le strategie d’investimento possano finire col concentrarsi sul contenere le piccole perdite di capitale piuttosto che tenersi pronte ad un vero e proprio scossone” puntualizza il Team che ribadisce la propria mission: continuare a concentrarsi sul rischio di perdita, soprattutto quella di grossa entità. A questo proposito vale la pena ricordare che vi sono solo due situazioni in cui si può perdere denaro nel mercato azionario: se crollano gli utili o se crollano i multipli.
“La nostra filosofia è concepita per contenere entrambe, investendo in società con utili molto solidi e multipli ragionevoli. Di fatto, i nostri portafogli sono composti da società i cui fondamentali esibiscono una bassa volatilità: una caratteristica preziosa in questo momento” spiega il Team. Uno dei punti di forza dell’approccio del Team consiste nel focalizzarsi sulle compagnie capaci di generare ricavi ricorrenti e che esprimono potere di fissazione dei prezzi: una combinazione che dovrebbe offrire una certa garanzia che sia i ricavi che i margini rimarranno robusti anche nei momenti di grande difficoltà, sostenendo i profitti.
“Durante la grande crisi finanziaria la nostra strategia azionaria globale di punta ha registrato un incremento degli utili nel periodo 2007-2009. I multipli si sono contratti ma solo per un breve periodo. Nel 2010 il portafoglio era tornato ai massimi del 2007 rispetto al mercato che aveva chiuso in perdita per sei anni, considerando anche il reinvestimento dei dividendi, prima che l’MSCI World si riportasse sul livello del 2007 a fine 2013” rivela il Team. Nell’attuale contesto i fattori capaci di creare preoccupazioni sono molti, mentre la volatilità è molto più insidiosa, sia in base alle valutazioni, sia alla luce del rassicurante andamento del VIX (che, come sperimentato a febbraio, può impennarsi in qualsiasi momento).
Il ciclo è sicuramente affaticato (dopo 9 anni di crescita) mentre l’accumulo di ulteriori massicci debiti ha reso i livelli di indebitamento ancora superiori a quelli già esorbitanti di dieci anni fa e le questioni politiche restano aperte, come dimostrano gli sviluppi in Italia e le schermaglie sul commercio internazionale.
Secondo il Team, i propri portafogli sono ben posizionati in caso di eventi fortemente destabilizzanti e la fiducia si basa soprattutto sulle posizioni detenute in due settori: i beni di consumo primari e l’informatica (IT). Il primo di questi due settori, che negli ultimi 18 mesi ha sofferto, oggi tratta in Borsa con valutazioni in linea con il mercato in termini di rendimento del free cash flow prospettico, pur vantando un profilo qualitativo decisamente superiore. “Nell’informatica, invece, privilegiamo il software e i servizi IT a discapito dell’hardware. Si tratta di segmenti che evidenziano livelli crescenti di ricavi ricorrenti grazie alla transizione su cloud e le valutazioni appaiono ragionevoli date le solide prospettive di crescita strutturale” argomenta il Team.
Va precisato, a scanso di equivoci, che le scelte di portafoglio del Team non possono escludere dei ribassi nell’eventualità di una recessione globale. Tuttavia, se le società in portafoglio moltiplicheranno gli utili come accaduto durante la grande crisi finanziaria globale, gli investimenti dovrebbero essere in grado di offrire la stessa qualità di conservazione del capitale nel medio-lungo termine dimostrata in passato.
L’INDICE VIX PUÒ INGANNARE SULLA VOLATILITÀ
Cominciamo con la volatilità, che misura la dispersione dei rendimenti di un titolo, portafoglio o indice di mercato lungo un determinato periodo di tempo. “Ebbene, allo stato attuale, la definizione ‘determinato periodo di tempo’ non solo è poco rappresentativa ma è addirittura diventata pericolosa” fanno sapere dal Team. Il riferimento è al fatto che, dopo 9 anni di ripresa economica e di mercati azionari in rialzo senza (quasi) soluzione di continuità, l’indice VIX ha continuato a oscillare intorno ai 10 punti (contro una media storica dal 1993 di 20 punti) se non addirittura su livelli inferiori.
CONCENTRARSI SUL RISCHIO DI PERDITE
“Dopo tutti questi anni senza correzioni significative, il pericolo è che le strategie d’investimento possano finire col concentrarsi sul contenere le piccole perdite di capitale piuttosto che tenersi pronte ad un vero e proprio scossone” puntualizza il Team che ribadisce la propria mission: continuare a concentrarsi sul rischio di perdita, soprattutto quella di grossa entità. A questo proposito vale la pena ricordare che vi sono solo due situazioni in cui si può perdere denaro nel mercato azionario: se crollano gli utili o se crollano i multipli.
Investimenti ESG, gli istituzionali tracciano la strada verso la crescita
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LA FILOSOFIA DEL TEAM DI MSIM
“La nostra filosofia è concepita per contenere entrambe, investendo in società con utili molto solidi e multipli ragionevoli. Di fatto, i nostri portafogli sono composti da società i cui fondamentali esibiscono una bassa volatilità: una caratteristica preziosa in questo momento” spiega il Team. Uno dei punti di forza dell’approccio del Team consiste nel focalizzarsi sulle compagnie capaci di generare ricavi ricorrenti e che esprimono potere di fissazione dei prezzi: una combinazione che dovrebbe offrire una certa garanzia che sia i ricavi che i margini rimarranno robusti anche nei momenti di grande difficoltà, sostenendo i profitti.
L’ESPERIENZA DELLA GRANDE CRISI 2007-2009
“Durante la grande crisi finanziaria la nostra strategia azionaria globale di punta ha registrato un incremento degli utili nel periodo 2007-2009. I multipli si sono contratti ma solo per un breve periodo. Nel 2010 il portafoglio era tornato ai massimi del 2007 rispetto al mercato che aveva chiuso in perdita per sei anni, considerando anche il reinvestimento dei dividendi, prima che l’MSCI World si riportasse sul livello del 2007 a fine 2013” rivela il Team. Nell’attuale contesto i fattori capaci di creare preoccupazioni sono molti, mentre la volatilità è molto più insidiosa, sia in base alle valutazioni, sia alla luce del rassicurante andamento del VIX (che, come sperimentato a febbraio, può impennarsi in qualsiasi momento).
LE TANTE TRAPPOLE DEL MERCATO
Il ciclo è sicuramente affaticato (dopo 9 anni di crescita) mentre l’accumulo di ulteriori massicci debiti ha reso i livelli di indebitamento ancora superiori a quelli già esorbitanti di dieci anni fa e le questioni politiche restano aperte, come dimostrano gli sviluppi in Italia e le schermaglie sul commercio internazionale.
Efficienza energetica, un fattore cruciale per gli investimenti ESG futuri
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FOCUS SU BENI DI CONSUMO PRIMARI E IT
Secondo il Team, i propri portafogli sono ben posizionati in caso di eventi fortemente destabilizzanti e la fiducia si basa soprattutto sulle posizioni detenute in due settori: i beni di consumo primari e l’informatica (IT). Il primo di questi due settori, che negli ultimi 18 mesi ha sofferto, oggi tratta in Borsa con valutazioni in linea con il mercato in termini di rendimento del free cash flow prospettico, pur vantando un profilo qualitativo decisamente superiore. “Nell’informatica, invece, privilegiamo il software e i servizi IT a discapito dell’hardware. Si tratta di segmenti che evidenziano livelli crescenti di ricavi ricorrenti grazie alla transizione su cloud e le valutazioni appaiono ragionevoli date le solide prospettive di crescita strutturale” argomenta il Team.
NESSUN GARANZIA DI NON PERDERE NEL BREVE
Va precisato, a scanso di equivoci, che le scelte di portafoglio del Team non possono escludere dei ribassi nell’eventualità di una recessione globale. Tuttavia, se le società in portafoglio moltiplicheranno gli utili come accaduto durante la grande crisi finanziaria globale, gli investimenti dovrebbero essere in grado di offrire la stessa qualità di conservazione del capitale nel medio-lungo termine dimostrata in passato.