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BlackRock ora vede più valore nel debito italiano
Per il chief investment strategist Italia Bruno Rovelli il giudizio resta però sospeso fino a ottobre, quando la legge di bilancio costringerà gli attori della politica a uscire allo scoperto.
11 Luglio 2018 16:08
Era stata la prima grande casa a mettere l’Italia sotto i riflettori dopo le elezioni del 4 marzo, avvertendo sull’impatto che il voto avrebbe potuto avere sulla tenuta dei conti pubblici e soprattutto sulla reazione dei mercati di fronte a una percezione aumentata del rischio. A quattro e passa mesi di distanza il giudizio non è cambiato e “resta sospeso” ha dichiarato in un incontro con alcuni esponenti della stampa il chief investment strategist di BlackRock Italia Bruno Rovelli.
Ma ha anche osservato che ora “c’è più valore” nei titoli del debito italiano. Una constatazione fattuale, visto che lo spread BTP/BUND viaggia attorno a 240, ancora a un centinaio di punti base sopra i livelli dell’immediato dopo-elezioni, anche se è rientrato rispetto ai picchi di metà maggio. Questo vuol dire che in termini di prezzo/rendimento offre qualcosa di più interessante. Questo, avverte Rovelli, non significa per forza che bisogna precipitarsi a comprare, anche se non esclude che “qualche nostro team” non faccia incursioni sui titoli di Stato italiani per profittare dei prezzi depressi.
Per quanto tempo il giudizio è sospeso? Secondo Rovelli per 3-4 mesi, vale a dire fino a fine settembre/ottobre, quando il varo della legge di Bilancio da parte del governo Conte costringerà le varie voci della politica, oggi divergenti, a uscire allo scoperto e prendere posizione su fatti concreti e non solo su parole. Rovelli ha osservato che in Italia e in Europa non c’è un solo populismo, ce ne sono tanti “che tirano in direzioni diverse”. Oltretutto le turbolenze sul debito italiano sono arrivate in un momento in cui l’investitore globale comincia ad essere meno disposto ad assumere il rischio per avere un ritorno dell’investimento, dal momento che ormai i corporate bond investment grade finalmente offrono un ritorno positivo rispetto all’inflazione, e scoraggiano così le avventure alla ricerca del rendimento perduto.
Tornando all’Italia, Rovelli ha manifestato apprezzamento per le posizioni espresse dal ministro del Tesoro Tria, agli antipodi rispetto alla famosa bozza di programma con il parziale consolidamento del debito a carico della Bce, che aveva scatenato le apprensioni di primavera. Ma anche in questo caso, avverte, bisogna aspettare i fatti e non accontentarsi delle parole, per quanto rassicuranti. Non potevano mancare le domande sulla possibilità che l’Italia esca dall’euro, e infatti sono arrivate. Ovviamente Rovelli, come nessuno al mondo, ha la facoltà di prevedere con esattezza il futuro. Ma ha fatto un parallelo interessante e efficace. In questi giorni, ha detto, stiamo vedendo a due anni dalla Brexit quanto sia difficile uscire dall’Unione Europea (non dalla moneta unica). Figuriamoci, completiamo noi la frase, uscire dall’euro.
ORA PIÙ VALORE
Ma ha anche osservato che ora “c’è più valore” nei titoli del debito italiano. Una constatazione fattuale, visto che lo spread BTP/BUND viaggia attorno a 240, ancora a un centinaio di punti base sopra i livelli dell’immediato dopo-elezioni, anche se è rientrato rispetto ai picchi di metà maggio. Questo vuol dire che in termini di prezzo/rendimento offre qualcosa di più interessante. Questo, avverte Rovelli, non significa per forza che bisogna precipitarsi a comprare, anche se non esclude che “qualche nostro team” non faccia incursioni sui titoli di Stato italiani per profittare dei prezzi depressi.
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GIUDIZIO SOSPESO
Per quanto tempo il giudizio è sospeso? Secondo Rovelli per 3-4 mesi, vale a dire fino a fine settembre/ottobre, quando il varo della legge di Bilancio da parte del governo Conte costringerà le varie voci della politica, oggi divergenti, a uscire allo scoperto e prendere posizione su fatti concreti e non solo su parole. Rovelli ha osservato che in Italia e in Europa non c’è un solo populismo, ce ne sono tanti “che tirano in direzioni diverse”. Oltretutto le turbolenze sul debito italiano sono arrivate in un momento in cui l’investitore globale comincia ad essere meno disposto ad assumere il rischio per avere un ritorno dell’investimento, dal momento che ormai i corporate bond investment grade finalmente offrono un ritorno positivo rispetto all’inflazione, e scoraggiano così le avventure alla ricerca del rendimento perduto.
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L’ESEMPIO DELLA BREXIT
Tornando all’Italia, Rovelli ha manifestato apprezzamento per le posizioni espresse dal ministro del Tesoro Tria, agli antipodi rispetto alla famosa bozza di programma con il parziale consolidamento del debito a carico della Bce, che aveva scatenato le apprensioni di primavera. Ma anche in questo caso, avverte, bisogna aspettare i fatti e non accontentarsi delle parole, per quanto rassicuranti. Non potevano mancare le domande sulla possibilità che l’Italia esca dall’euro, e infatti sono arrivate. Ovviamente Rovelli, come nessuno al mondo, ha la facoltà di prevedere con esattezza il futuro. Ma ha fatto un parallelo interessante e efficace. In questi giorni, ha detto, stiamo vedendo a due anni dalla Brexit quanto sia difficile uscire dall’Unione Europea (non dalla moneta unica). Figuriamoci, completiamo noi la frase, uscire dall’euro.