Antonio Ruggeri
BTP, possibile un recupero. Legge di bilancio permettendo
Secondo l’analisi di Ruggeri (SYZ AM) i mercati non hanno punito le scelte elettorali degli italiani ma i messaggi contrastanti del governo. Il futuro dei BTP dipende dalla legge di bilancio.
24 Settembre 2018 09:58
Durante l’ultima conferenza stampa della Banca centrale europea, a precisa domanda sull’Italia, Draghi aveva risposto in modo diretto, spiegando che il compito della BCE non è quello di finanziare, a qualsiasi condizione, il deficit dei governi. Ma lo stesso governatore era stato ancora più esplicito sulla legge di bilancio: “Dopo le considerazioni contrastanti ora i mercati attendono i fatti”. E proprio dai fatti – leggasi rispetto della disciplina fiscale - dipenderà il futuro dei BTP italiani.
La pensa allo stesso modo anche Antonio Ruggeri, gestore del [tooltip-fondi codice_isin="LU0335770011"]fondo OYSTER European Corporate Bonds[/tooltip-fondi] di SYZ Asset Management, che si sofferma sui BTP e ne spiega la recente debolezza proprio con l’incertezza sulla politica fiscale. Tuttavia, se le recenti promesse della coalizione Lega-5 Stelle su un modesto incremento della spesa pubblica venissero rispettate, i BTP potrebbero recuperare terreno.
Secondo Ruggeri “sarebbe sbagliato presumere che i mercati stiano punendo le scelte politiche dell’elettorato italiano” perché, di fatto, le pressioni sullo spread sono iniziate due mesi dopo il risultato elettorale. Infatti, specifica l’esperto di SYZ AM, “i titoli di stato italiani si sono comportati bene all’indomani delle elezioni politiche, malgrado la vittoria dei partiti populisti”. La prova arriva dagli spread a 10 e 2 anni rispetto ai bund tedeschi, scesi rispettivamente a 115 e 25 punti base.
Poi è arrivata l’impennata di maggio, coincisa con la diffusione del programma del governo contenente un ingente aumento della spesa pubblica (dovuta a misure come flat tax, riforma legge Fornero e reddito di cittadinanza) senza però un riscontro certo e immediato sulle coperture. Ovviamente i mercati hanno risposto con un certo nervosismo, acuito – sottolinea Ruggeri – dall’intenzione di sfidare l’Eurozona in materia di debito pubblico “risvegliando i timori di un’eventuale Italexit”.
Ma le sensazioni degli investitori sono mutate nuovamente almeno da due mesi a questa parte, spiega l’esperto di SYZ AM, periodo coinciso con messaggi contrastanti arrivati dal ministro Tria (che forniva rassicurazioni sul rispetto dei parametri) e da altri esponenti del governo, che invece tiravano in ballo un’eventuale sforamento. Incertezze politiche che, secondo Ruggeri, hanno inciso sullo spread più dell’imminente fine del Quantitative easing della BCE, mitigato comunque dal reinvestimento dei titoli in scadenza e dalla permanenza di un approccio accomodante sui tassi.
“L'annuncio della legge di bilancio sarà la vera prova del nove per i mercati – conclude Ruggeri - ci aspettiamo che il governo annunci un modesto incremento della spesa pubblica rispetto alle previsioni, in linea con le promesse della coalizione. In questo contesto, i BTP potrebbero recuperare terreno, ma è arduo immaginare che possano tornare ai livelli di inizio primavera. L'incertezza continuerà a gravare sui titoli di Stato italiani fino alla pubblicazione delle cifre reali; proprio per questo Moody's ha annunciato che rivedrà il giudizio sull'Italia solo dopo la legge di bilancio”.
BTP, RISCOSSA POSSIBILE
La pensa allo stesso modo anche Antonio Ruggeri, gestore del [tooltip-fondi codice_isin="LU0335770011"]fondo OYSTER European Corporate Bonds[/tooltip-fondi] di SYZ Asset Management, che si sofferma sui BTP e ne spiega la recente debolezza proprio con l’incertezza sulla politica fiscale. Tuttavia, se le recenti promesse della coalizione Lega-5 Stelle su un modesto incremento della spesa pubblica venissero rispettate, i BTP potrebbero recuperare terreno.
LE ELEZIONI NON C’ENTRANO
Secondo Ruggeri “sarebbe sbagliato presumere che i mercati stiano punendo le scelte politiche dell’elettorato italiano” perché, di fatto, le pressioni sullo spread sono iniziate due mesi dopo il risultato elettorale. Infatti, specifica l’esperto di SYZ AM, “i titoli di stato italiani si sono comportati bene all’indomani delle elezioni politiche, malgrado la vittoria dei partiti populisti”. La prova arriva dagli spread a 10 e 2 anni rispetto ai bund tedeschi, scesi rispettivamente a 115 e 25 punti base.
PRIMI ANNUNCI
Poi è arrivata l’impennata di maggio, coincisa con la diffusione del programma del governo contenente un ingente aumento della spesa pubblica (dovuta a misure come flat tax, riforma legge Fornero e reddito di cittadinanza) senza però un riscontro certo e immediato sulle coperture. Ovviamente i mercati hanno risposto con un certo nervosismo, acuito – sottolinea Ruggeri – dall’intenzione di sfidare l’Eurozona in materia di debito pubblico “risvegliando i timori di un’eventuale Italexit”.
MESSAGGI CONTRASTANTI
Ma le sensazioni degli investitori sono mutate nuovamente almeno da due mesi a questa parte, spiega l’esperto di SYZ AM, periodo coinciso con messaggi contrastanti arrivati dal ministro Tria (che forniva rassicurazioni sul rispetto dei parametri) e da altri esponenti del governo, che invece tiravano in ballo un’eventuale sforamento. Incertezze politiche che, secondo Ruggeri, hanno inciso sullo spread più dell’imminente fine del Quantitative easing della BCE, mitigato comunque dal reinvestimento dei titoli in scadenza e dalla permanenza di un approccio accomodante sui tassi.
Credito europeo, schiarita in vista per il secondo semestre 2018
Credito europeo, schiarita in vista per il secondo semestre 2018
ATTESA PER LA LEGGE DI BILANCIO
“L'annuncio della legge di bilancio sarà la vera prova del nove per i mercati – conclude Ruggeri - ci aspettiamo che il governo annunci un modesto incremento della spesa pubblica rispetto alle previsioni, in linea con le promesse della coalizione. In questo contesto, i BTP potrebbero recuperare terreno, ma è arduo immaginare che possano tornare ai livelli di inizio primavera. L'incertezza continuerà a gravare sui titoli di Stato italiani fino alla pubblicazione delle cifre reali; proprio per questo Moody's ha annunciato che rivedrà il giudizio sull'Italia solo dopo la legge di bilancio”.
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